La necropoli si estendeva sul declivio nord-orientale del colle di Verucchio, a valle della strada provinciale per S. Marino. L'area occupata dal sepolcreto venne esplorata e interamente scavata nel 1969, in seguito al ritrovamento fortuito, negli anni 1967-68, di due ricche tombe femminili (tombe Semprini A e B). Data la loro vicinanza alla necropoli Moroni, dalla quale distavano qualche centinaio di metri verso sud-est, tali tombe sarebbero verosimilmente da attribuire a questo sepolcreto. Le tombe rinvenute erano 37: tutte presentavano il rituale dell'incinerazione. Dal punto di vista della tipologia strutturale erano attestate sia tombe a pozzetto semplice che a pozzetto con dolio, in molti casi coperto da un assito ligneo. Una sola sepoltura aveva caratteristiche completamente differenti, in quanto era a fossa rettangolare con una grande cassa di legno (tomba 14). Singolari erano anche le tombe 23 e 24, in cui l'ossuario biconico era stato posto sopra un cesto in vimini; nella stessa tomba 24, inoltre, questo era circondato da dieci paletti di legno. Abbastanza frequenti erano poi le sepolture in cui comparivano insieme oggetti sia maschili che femminili: potrebbe trattarsi di deposizioni doppie, oppure di casi in cui il defunto è stato fatto oggetto di offerte rituali da parte di persone di sesso diverso. La cronologia della necropoli abbraccia meno di due secoli, dalla metà dell'VIII alla fine del VII a.C. Le tombe sembrano disporsi al suo interno in piccoli gruppi, evidenti non solo sul piano topografico, ma anche sulla base di analogie tra gli elementi dei corredi. Il numero delle deposizioni maschili e femminili è sostanzialmente equivalente: le tombe maschili sono talvolta caratterizzate da armi, mentre quelle femminili sono generalmente connotate da una forte presenza di oggetti ornamentali, per lo più in ambra.
Alcuni materiali provenienti dalla necropoli