La nuova area archeologica di Luceria è stata inaugurata sabato 31 maggio 2014
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Il
piccolo abitato (vicus) di Luceria, noto anche con il nome di
Nuceria, rappresenta uno dei siti di maggiore interesse nella provincia
di Reggio Emilia. Rimasto ininterrottamente in vita dal II-I sec. a.C.
fino a circa il V sec. d.C., deve la sua importanza sia alla posizione
occupata, corrispondente al punto in cui il fiume Enza raggiunge l'alta
pianura lungo un asse di percorrenza strategico fin dall'età
protostorica, sia ai risultati delle indagini archeologiche che hanno
restituito informazioni importanti soprattutto in merito alle dinamiche
dell'insediamento del territorio.
Riscoperto in circostanze casuali alla fine del XVIII secolo, quando i
Farnese recuperarono i primi reperti oggi esposti al Museo Archeologico
Nazionale di Parma, l'abitato fu poi indagato tra il 1860 e il 1866 da
Don Gaetano Chierici che riportò in luce tombe tardo-repubblicane con
corredi “ibridi” che rivelavano chiare persistenze culturali di ambito
ligure.
Gli scavi più recenti sono stati condotti tra il 1983 e il 2008 dalla
ditta AR/S Archeosistemi sotto la direzione scientifica della
Soprintendenza Archeologia dell'Emilia-Romagna (archeologi
di riferimento Luigi Malnati, Enzo Lippolis e infine Renata Curina), in
collaborazione con il Comune di Canossa e l'Associazione Amici di
Luceria, e con il supporto della Fondazione Manodori.
Le indagini archeologiche hanno messo in luce i resti di un'ampia area
pubblica (m 30x90) e di un'abitazione privata. È emerso anche un lungo
tratto di strada, selciato e in parte porticato, identificato come
l'asse principale che attraversava la città in senso nord-sud, correndo
parallelamente alla val d'Enza, e che collegava la Via Emilia con le
colonie romane di Lucca e Luni.
L'inaugurazione dell'area archeologica il 31 maggio 2014 ha fornito l'occasione per fare il punto sulle ricerche passate e
recenti, relazionandole alle ultime scoperte effettuate nel territorio e
collocandole in una cornice di più ampio respiro scientifico. La giornata
è stata la sede più adatta per illustrare i
passi compiuti e i criteri perseguiti nel fondamentale passaggio “dallo
scavo alla valorizzazione” del sito di Luceria, nonché un'occasione
irrinunciabile per interrogarsi sulle scelte da compiere, oggi e domani,
per la gestione e la promozione turistica dell'area archeologica.
Per questo l'inaugurazione è stata preceduta da un
convegno di studi a cui hanno partecipato illustri studiosi e gli archeologi che hanno
condotto le operazioni di scavo.
Testina bronzea raffigurante un guerriero gallico. Questi elementi
ornamentali, tipo appliques, decoravano generalmente i mobili in bronzo
(candelabri, rivestimenti bronzei di letti e triclini, casse e persino
porte)
Presentazione generale dell’area
L’interesse scientifico per l’area archeologica di Luceria iniziò
verso la fine del 1700: i Farnese, Duchi di Parma, finanziarono a più
riprese le prime attività di scavo ed i materiali recuperati sono ancora
oggi conservati nel Museo Archeologico Nazionale di Parma da loro
fondato.
La Soprintendenza per i Beni Archeologici dell’Emilia-Romagna, in
collaborazione col Comune di Canossa–Ciano, ha svolto tra il 1983 e il
2008 diverse campagne di scavo nel pianoro delimitato a nord dal Rio
Luceria, ad est dalla S.P. Val d’Enza e ad ovest dal corso del Torrenre
Enza.
La più antica menzione di un centro abitato chiamato Noukeria /Nuceria
si trova nella Geografia di Claudio Tolomeo, attivo ad Alessandria
d’Egitto nel corso del II sec. d.C., mentre viene ignorata dagli
altri autori latini.
Sembra che il centro non abbia mai raggiunto uno sviluppo tale da
garantirgli l’autonomia amministrativa: probabilmente era un vicus,
dipendente dalla vicina Tannetum.
Sulla base dei risultati degli scavi finora condotti, possiamo affermare
che le prime tracce d’insediamento risalgano all'età tardo repubblicana,
mostrando la forte persistenza di forme culturali tipicamente liguri
affiancate a quelle di tradizione latina. Il periodo di maggiore
floridezza si colloca nei secoli centrali dell’età imperiale, ma tra III
e IV secolo d.C. inizia la sua decadenza per cessare completamente nel
corso del V sec.d.C..
Una vita così prolungata è sicuramente da attribuire alla sua posizione
lungo un asse viario transappeninico, ancora oggi attivo, sfruttato fin
da epoca protostorica, caratterizzandosi come una delle tappe
dell’itinerario che dai centri situati in corrispondenza della via
Emilia conduceva a Lucca e a Luni.
Gli scavi
Risale al 1577 la notizia del rinvenimento sporadico di materiale
archeologico (medaglie e altri oggetti) nei pressi del Rio Luceria anche
se è solo negli anni tra il 1776 e il 1786 che vengono condotte una
serie di campagne di scavi ad opera di una Società di Dotti parmensi
finanziati dai Farnese, proprietari di quel territorio. In quegli anni è
riportato in luce un tratto di strada selciata e due pozzi con camicia
in cotto mentre il materiale viene trasportato nel nuovo Museo
Archeologico parmense.
Tra il 1860 ed il 1866 riprendono le ricerche sotto la direzione di Don
Gaetano Chierici; vengono scoperte 19 sepolture a cremazione, distinte
in due nuclei, alcune con ricco corredo in argento, attualmente
conservato nel Museo di Parma. Alcune di queste sepolture sono
correttamente datate dal Chierici all'età romana (I sec. a.C.) anche se
per talune particolarità possono essere considerate di tradizione ligure
locale.
Dalla metà del secolo scorso si verificano rinvenimenti occasionali a
seguito di lavori agricoli o edili, con segnalazione del ritrovamento di
un nuovo tratto stradale e di un edificio in ciottoli. Solo nel 1983
riprende sul sito l’attività di ricerca vera e propria, finalizzata a
salvaguardare l’area con un idoneo intervento di tutela e
valorizzazione. Nel complesso le attività di scavo riportano in luce un
tratto dell’asse stradale che attraversa l’intero abitato in senso nord
sud, selciato con ciottoli di fiume e bordato da due marciapiedi, con
due distinte fasi di utilizzo.
La parte orientale dell’abitato risulta occupata da abitazioni, una
delle quali era caratterizzata dalla presenza di un portico e di vani
adibiti a botteghe sul fronte stradale, mentre la zona restante è
adibita ad abitazione vera e propria; a lato era forse un cortile al cui
interno si trova un pozzo con camicia in ciottoli e una sepoltura
(isolata) d’infante. Un altro edificio, contraddistinto da due fasi
edilizie comprese tra il I secolo a.C. e la prima età imperiale è stato
individuato e scavato al centro del pianoro. Nel settore occidentale si
apriva la zona pubblica di m 30 x 90, forse una piazza (forum)
non pavimentata e delimitata da una muratura continua; l’unico accesso
si colloca in prossimità della strada.
L'area pubblica
A Luceria è presente un ampio spazio rettangolare di m 30 x 90,
collocato ad ovest della strada, delimitato sui quattro lati da una
muratura continua. Questo è l’aspetto assunto in età Giulio Claudia
mentre in una fase più antica (I sec. a. C.) esisteva un portico,
bordato esternamente da una canaletta di raccolta delle acque piovane
scavata entro blocchi di arenaria. Probabilmente si tratta di un'area
pubblica, a "piazza", realizzata in prossimità dell'asse stradale urbano
principale (il cardine) come spesso si ritrova nei centri romani di
nuova deduzione.
Non è stata rinvenuta alcuna traccia di pavimentazioni o di edifici
costruiti entro lo spazio recintato, ma solo resti murari appartenenti a
edifici ”poveri” di età tarda. Un varco d'accesso alla piazza è situato
in prossimità della strada, caratterizzato da un prolungamento dell’acciotolato
stradale e da uno scalino in arenaria.
Quasi certamente al suo interno si svolgevano mercati periodici, legato
sia all’allevamento che al commercio dei prodotti a esso connessi. Dalla
zona proviene un frammento di epigrafe (ora perduta) nella quale erano
menzionate “nundinae”, cioè mercati, svolte sotto la curatela
dell’Imperatore Claudio. Forse nelle vicinanze si trovava un edificio di
culto: infatti dagli scavi settecenteschi proviene un’ala in bronzo
pertinente a una piccola immagine di Vittoria, oltre ad alcune lastre in
bronzo iscritte menzionanti un collegio di “sodales”.
La strada
Un elemento di spicco all’interno del sistema urbanistico di Luceria
è sicuramente il cardine, la strada principale che
attraversa in senso nord-sud il vicus e che rappresentala la
continuazione all'interno della città della strada di percorrenza
esterna.
Negli altri sistemi urbani romani il cardine (cardo) generalmente
presenta un orientamento costante e, insieme al decumano, ripartisce
l'abitato in isolati quadrangolari
uniformi: a Luceria manca ogni traccia del decumano massimo (decumanus maximus), il principale asse
est-ovest.
Ancora oggi il selciato stradale
presenta ben conservata la copertura in ciottoli fluviali incastrati tra
loro, inseriti in un sottofondo di ghiaia. La superficie presenta una
struttura “a schiena d’asino” ideale per evitare il formarsi di pozze in
caso di pioggia, documentato anche negli altri percorsi stradali coevi.
Lo scavo archeologico, eseguito in un punto in cui la sede stradale era
mancante, ha permesso di portare in luce un apprestamento viario
precedente, realizzato con ciottoli fluviali messi in opera
di taglio e accuratamente selezionati per forma e dimensioni.
Le botteghe
Sul lato orientale della sede stradale, delimitato dal marciapiede
rialzato, si trovava uno spazio porticato: attualmente l'unica evidenza
conservata è rappresentata dalle basi di forma quadrangolare, realizzate
in mattoni o pietra, sulle quali in origine poggiavano i pali di
sostegno verticali del tetto.
Essi sono disposti a distanze relativamente regolari tra loro –circa 2
metri/ 2 metri e 50. Nel complesso l’ambiente coperto era ampio
circa quattro metri: l’ipotesi attualmente più accreditata è che qui si
potessero svolgere attività di compravendita entro uno spazio riparato
dalle intemperie, forse in relazione con l’edificio collocato alle
spalle, da identificare come casa /bottega.
La casa
Le indagini archeologiche hanno portato alla luce l’intero sviluppo
planimetrico di un solo edificio.
Tuttavia porzioni di altre strutture sono state riconosciute in diversi
punti del pianoro, sempre ai lati del cardine. L’abitazione scavata
prevede una pianta molto semplice, sviluppata in lunghezza con ingresso
aperto direttamente sulla strada e sul portico.
La I fase di realizzazione prevede un edificio di forma quadrata, con
murature ben curate in ciottoli legati con malta e risega di fondazione
sporgente dal filo della muratura, ripartito in quattro ambienti di
dimensioni e funzioni diverse. In un momento successivo l’edificio è
ampliato con murature che riutilizzano laterizi e presentano basse
fondazioni, forse realizzate per sostenere pareti in legno.
A sud doveva trovarsi un cortile nel quale era stato costruito un pozzo.
In prossimità dell’abitazione è stata rinvenuta una sepoltura ad
inumazione in semplice fossa appartenente ad un bambino.
La stanza a pianta quadrata collocata all’angolo sud-est doveva essere
riservata ad attività domestica di tessitura: qui sono stati recuperati
due pesi da telaio di forma trapezoidale. Non doveva mancare anche
qualche elemento di arredo di lusso: nelle vicinanze è stata recuperata
un busto femminile in bronzo -la Dea Flora?- elemento decorativo di un
mobile in legno.
Inaugurazione sabato 31 maggio 2014, con un convegno di studi, attività
didattiche e visite guidate
ore 9-13
convegno al Teatro Comunale di Ciano d'Enza
Piazza Matilde di Canossa n. 2
ore 16
inaugurazione dell’area archeologica di Luceria, con visite guidate e
attività didattiche a cura dei rievocatori storici della Legio I Italica
Via Luceria (parcheggio presso Centro Comm.le Via del Conchello)
Convegno - LUCERIA: IL SITO ARCHEOLOGICO DALLO SCAVO ALLA
VALORIZZAZIONE
Teatro Comunale di Ciano d'Enza, Piazza Matilde di Canossa n. 2
PROGRAMMA (ore 9-13)
Ore 9.30 - Apertura dei lavori
Enzo Musi, Sindaco di Canossa
Gianni Borghi, Presidente Fondazione Manodori di Reggio Emilia
Marco Edoardo Minoja, Soprintendente per i Beni Archeologici dell'Emilia
Romagna
Parte I – Antica Nuceria: archeologia in Val d'Enza
Roberto Macellari, Musei Civici di Reggio Emilia
Il progetto di scavi a Ciano di Gaetano Chierici. Alle origini del
Museo di Reggio Emilia
Daniela Locatelli, Funzionario Archeologo SAER
Liguri ed Etruschi lungo la via dell'Enza
Luigi Malnati, Direzione Generale per le Antichità
Luceria tra Liguri e Romani alla luce degli scavi degli anni Ottanta
Prof. Enzo Lippolis (Sapienza Università di Roma)
I Romani nella pianura padana e a Luceria: occupazioni, integrazioni
e ibridismi culturali
Pausa Caffé
Parte II – Tutela e valorizzazione a Luceria: nuove prospettive
e possibili modelli di promozione culturale in ambito archeologico
Dott.ssa Renata Curina, Funzionario archeologo SAER, Dott.ssa
Anna Losi, Archeologa Archeosistemi
Il progetto di sistemazione dell'area archeologica di Luceria
Francesco Garbasi, Filippo Fontana, Giacomo Galli
Progetti di didattica, ricerca e valorizzazione nei Comuni di Canossa
e San Polo d'Enza
Sara Cura, Archeologa, Museo d'Arte Preistorica di Mação
Prehistoric Art Museum of Mação (Central Portugal): an example of
socio-economic development trough culture, education and science
Alle ore 16, sul sito dell'antica Luceria (in Via Luceria in
località Ciano d'Enza), avrà luogo l'inaugurazione
dell'area archeologica, con visita guidata a cura di Renata Curina,
funzionario archeologo della Soprintendenza, che ha diretto il progetto
di restauro e valorizzazione realizzato dalla ditta AR/S Arcehosistemi
di Reggio Emilia. Per tutto il
pomeriggio, ogni 30 minuti, saranno effettuate altre visite guidate
gratuite per bambini e ragazzi a cura degli archeologi del Gruppo
Archeologico VEA.
Inoltre, a partire dalle ore 15, i rievocatori storici della Legio I Italica
animeranno il sito con attività didattiche per tutte le fasce d'età
(in caso di maltempo le attività si terranno nel Teatro Comunale di Ciano d'Enza).
Grazie alla fondamentale collaborazione dei gruppi di volontariato “Amici di Luceria” e “Vea”, l'area archeologica rimarrà aperta per alcune ore durante i fine settimana del periodo primaverile, estivo e autunnale.
Per info 0522 248411 - 0522 248423
-
biblio@comune.canossa.re.it
Possibilità di parcheggio presso il Centro Commerciale in Via del
Conchello
In occasione dell'inaugurazione, i legionari della Legio I Italica hanno
proposto attività didattiche per tutte le fasce d'età