E LA NAVE VA
RINASCE A RAVENNA L’ANTICO PORTO E
SALPA IL PARCO ARCHEOLOGICO DI CLASSE
L’ Antico Porto di Classe si trova a 7 chilometri da Ravenna, in località Classe, via Marabina 7
Orari di apertura
Dal 29 luglio al 30 agosto 2015, dal lunedì al venerdì dalle 18.30 alle
22.30
Dal 1 settembre al 9 ottobre 2015, dal lunedì al venerdì dalle 10 alle 14,
sabato e domenica dalle 10 alle 18.30
Info e prenotazioni: tel. 0544.478100 (attivo dal 20 luglio) oppure
info@parcoarcheologicodiclasse.it
Per saperne di più:
www.anticoportoravenna.it e
www.parcoarcheologicodiclasse.it
Il nuovo sito archeologico dell’Antico Porto di Classe (inaugurazione
28/07/2015)
Martedì 28 luglio 2015, è stato inaugurato dal Ministro dei Beni e delle Attività
culturali e del Turismo On. Dario Franceschini il nuovo sito archeologico
dell’Antico Porto di Classe. La presenza del Ministro
sottolinea l’eccezionale rilievo di questo grande intervento (realizzato
anche con fondi del Ministero stesso) teso a valorizzare
il patrimonio culturale del nostro Paese e insieme l'inedita esperienza di
collaborazione tra istituzioni diverse
tra cui Arcus S.p.A., la Fondazione del Monte di Bologna e
Ravenna e l’Amministrazione Provinciale, con il contributo europeo Hera Adriatic.
Con la musealizzazione e l’apertura al pubblico del sito dell’Antico Porto,
prende il mare anche il Parco Archeologico di Classe, sviluppato intorno alla
grande Basilica di Sant’Apollinare in Classe, che l’anno prossimo si arricchirà
con il Museo della Città e del Territorio, ricavato nell’ex Zuccherificio di
Classe e, successivamente, con gli scavi della Basilica di San Severo.
L’inaugurazione del nuovo sito archeologico dell’Antico Porto di Classe è un
evento atteso per Ravenna, oltre che un fatto
culturale di assoluto rilievo nazionale. Una parte fondamentale della storia
ravennate torna ad essere leggibile e fruibile da cittadini e turisti che amano
la città per i suoi giacimenti d’arte e il suo ricco patrimonio culturale.
Con questo nuovo grande progetto, realizzato da RavennAntica d’intesa con il
Comune di Ravenna, l’Amministrazione Provinciale, l’Università di Bologna, la
Soprintendenza Archeologia dell’Emilia Romagna, la Fondazione Flaminia e con il
fondamentale sostegno della Fondazione del Monte di Bologna e Ravenna e di Arcus,
continua la missione di RavennAntica di fare rivivere il patrimonio di una
capitale del mondo antico, nel quadro di un impegno più ampio di tutta la
comunità locale per recuperare, mettere in valore e rendere fruibile al pubblico
il grande patrimonio archeologico della Ravenna romana e bizantina e più in
generale del territorio.
L’ Antico Porto di Classe è dotato di un parcheggio auto gratuito di fronte all’ingresso. Il sito archeologico è accessibile ai disabili ed è presente un’area di sosta per camper e pullman nonché uno Iat (nelle vicinanze, nell'area della Basilica di Sant’Apollinare in Classe)
UN GRANDE PORTO DELL’ANTICHITÀ TORNA A VIVERE
Il Porto di Classe è stato per diversi secoli uno degli scali più
prestigiosi del mondo antico: qui, verso la fine del I secolo a. C., Ottaviano
Augusto fece costruire gli imponenti moli foranei che consentivano alle navi
l’accesso dal mare e fece insediare la flotta imperiale a controllo dell’intero
Mediterraneo orientale. Nel corso del V secolo, con Ravenna capitale (dal 402),
Classe non fu più solo un porto ma diventò un’importante civitas,
assumendo una funzione fondamentale come sbocco commerciale oltre che come
baluardo militare verso il mare.
Proprio al V secolo -l’epoca d’oro di Ravenna capitale e di Classe- risale
l’impianto generale delle strade e degli edifici che sono al centro del progetto
di musealizzazione a cielo aperto dell’Antico Porto, ossia la fase portuale
databile al periodo tardo antico e bizantino, che renderà evidente la dimensione
e il contesto di quello che all’epoca era un grande porto commerciale, un porto
al centro di traffici rilevantissimi con l’ Africa e, in particolare dopo il
540, con l’Oriente.
I visitatori potranno quindi ammirare la ricostruzione di una grande
infrastruttura portuale, cioè i magazzini, i collegamenti che conducevano dalle
banchine all’isola al centro del canale portuale, la strada basolata da cui
partivano i carri con le merci verso la città di Ravenna. Il sito archeologico
sarà evocativo non solo della dimensione dei traffici commerciali, ma anche
della dimensione cosmopolita della città di Classe.
La grande strada basolata da cui partivano i carri con le merci verso la città
di Ravenna
Uno dei temi focali dell’allestimento del sito dell’Antico Porto è legato
all’assetto idrogeologico del territorio. Poiché, rispetto all’attuale, la linea
di costa si è allontanata una decina di chilometri, è stata ricostruita la
dimensione dello specchio d’acqua e della vicinanza del mare con un intervento
molto complesso.
Si è intervenuti anche sul ripristino del paesaggio mentre tutti i camminamenti
del percorso di visita e gli affacci sull’area archeologica sono stati
realizzati con materiali ecocompatibili e a lunga durata in relazione
all’esposizione a cielo aperto. Infine, è stato fatto ampio ricorso alle moderne
tecnologie, a partire dal Centro Visite, l’aula multimediale che introduce al
sito archeologico. Al suo interno, le multiproiezioni a parete e pavimento sono
state concepite come un unico sistema di coinvolgimento visivo, allo scopo di
proporre ai visitatori dell’Antico Porto un inquadramento storico, archeologico
e geografico che agevoli la visita all’area archeologica.
Tutti questi strumenti, unitamente alle lastre prospettiche poste lungo il
percorso di visita, rendono chiaramente leggibile ciò che ad occhio nudo
leggibile non è più: l’obiettivo è quello di mettere tutti coloro che visitano
l’area archeologica in condizione di leggere il luogo, di comprendere il
contesto in cui sono inseriti, perché i siti archeologici devono poter essere
accessibili ai visitatori indipendentemente dal loro patrimonio di competenze
specialistiche. Si tratta di una questione non solo di valorizzazione, ma anche
etica.
RavennAntica propone soluzioni innovative anche per quanto riguarda la gestione
del sito.
In occasione di questa prima apertura di lancio, a stagione turistica avanzata,
RavennAntica vuole offrire a tutti la possibilità di conoscere le meraviglie
dell’Antico Porto con un’esperienza confortevole e appagante per tutta la
famiglia, in orari di fruizione non consueti per le aree archeologiche o
monumentali: l’orario di apertura è previsto, infatti, dalle ore 18.30 alle ore
22.30, per proporre la visita nel momento migliore e anche per sperimentare la
suggestione della scoperta del sito di notte. È inoltre in programma un intenso
calendario di visite guidate, due al giorno, per consentire a tutti coloro che
vogliono scoprire l’Antico Porto di farlo con gli strumenti e i supporti più
adeguati.
IL PROGETTO DI ALLESTIMENTO DELL’ANTICO PORTO DI CLASSE
L’Antico Porto, che costituisce la prima stazione del Parco archeologico di
Classe, si estende in un’area costellata di rinvenimenti e monumenti tra i più
importanti di Ravenna: San Severo, Sant’Apollinare in Classe e il Museo della
Città e del Territorio. Il progetto di valorizzazione si articola attorno ad
alcuni capisaldi, con l’obiettivo di valorizzare le zone d’ingresso e dello
scavo. Ciò ha comportato la “correzione” degli elementi di maggior impatto
visivo, al fine di ricreare la funzione primaria e l’importanza storica di
quello che è stato uno dei porti più attivi del mondo antico.
L’ingresso accede alla grande piazza, dove troviamo la biglietteria/bookshop, il
Centro Visite, il quale ospita al suo interno “l’arena”, dove il visitatore può
assistere all’introduzione al sito archeologico con l’utilizzo di apparati
multimediali.
Una guida sonora accompagna il visitatore, lungo l’itinerario che si sviluppa in
due percorsi pedonali, uno interno allo scavo archeologico e uno esterno,
strutturati per garantire il minimo impatto fisico e visuale sulle strutture
archeologiche e privi di barriere architettoniche.
Un’adeguata segnaletica inizia dalla piazza d’ingresso, per proseguire fino
dalla parte dell’“isola” collegata al resto dello scavo archeologico attraverso
un ponte-passerella che ricalca l’antico passaggio e di cui sono stati rinvenuti
i resti.
Il visitatore può camminare su una nuova pavimentazione che si affianca, in
alcuni tratti, alla strada basolata esistente. Lungo il percorso sono installati
10 pannelli illustrativi con approfondimenti tematici iconografici e testuali.
Sono inoltre presenti 5 “lastre prospettiche”, pannelli a sovrapposizione
grafica, realizzati in vetro, che mostrano ricostruzioni di elementi
architettonici non più presenti, sovrapponendosi con il panorama retrostante,
restituendo la vista del complesso come doveva essere a suo tempo. Lungo il
percorso esterno il visitatore ha la possibilità di avere una lettura diversa
dei resti archeologici, grazie anche a due elementi aggettanti, i belvedere, che
consentono una visuale completa dell’intero sito.
IL CENTRO VISITE DEL PARCO ARCHEOLOGICO DI CLASSE
Il Centro Visite del Parco Archeologico di Classe, realizzato grazie al
Progetto “HERA” (Sustainable tourism management of Adriatic HERitage),
costituisce un passaggio obbligato nel percorso di vista.
L’edificio ha il suo fulcro nella sala ellittica multimediale. All’interno
di questa, le multiproiezioni a parete e pavimento sono state concepite come un
unico sistema di coinvolgimento visivo, allo scopo di proporre un inquadramento
storico, archeologico e geografico. L’utilizzo della multimedialità crea
suggestioni che consentono di immergersi in un paesaggio naturale e antropico
che non esiste più. A tal fine è stata ideata una presentazione “immersiva” che
utilizza strumenti multimediali diversi.
In particolare la narrazione storica avviene tramite un personaggio, immaginato
come un mercante attivo nel porto antico di Classe, proiettato sui due lati
visibili del pilastro centrale; la proiezione sul pavimento aiuta a orientarsi
nel paesaggio antico e moderno attraverso una rappresentazione dinamica delle
trasformazioni naturali e antropiche nel periodo considerato (III sec. a.C. -
VIII sec. d.C.); le proiezioni avvolgenti sulle pareti con immagini e brevi
filmati/animazioni e la proiezione a pavimento completano la presentazione.
Infine, il sottofondo sonoro amplifica la suggestione creata con il sistema
avvolgente di proiezioni. Queste ultime non hanno quindi una funzione
prettamente didascalica, ma contribuiscono ad immergere i visitatori nei temi
storici trattati.
CONVENZIONE CON IL G.R.A. (Gruppo Ravennate Archeologico)
Fin dal 1987, il GRA effettua campagne di scavi annuali del condotto ipogeo
di epoca romana a Classe, sotto la direzione della Soprintendenza Archeologia
dell'Emilia Romagna.
RavennAntica incrociato il proprio destino con quello del G.R.A. ha fin dalla
sua costituzione. Ne è nato un proficuo rapporto di fattiva collaborazione,
regolato dal 2003 da una apposita convenzione destinata a durare nel tempo.
Il G.R.A. è infatti, con la Fondazione RavennAntica, la Soprintendenza
Archeologia dell'Emilia Romagna, l'Università di Bologna e la Fondazione
Flaminia, uno dei protagonisti della costruzione del Parco Archeologico di
Classe.
Con questa convenzione il Gruppo Ravennate Archeologico si impegna a collaborare
alla progettazione e alla realizzazione dei percorsi didattici relativi al tema
dell'archeologia, alla pulizia, catalogazione reperti e creazione di modelli in
3D, e alla manutenzione ordinaria dell'area archeologica del sito dell'Antico
Porto di Classe e in particolare delle aree verdi interne all'area archeologica
e degli specchi d'acqua.
Darà supporto con i propri volontari all'organizzazione di eventi ed iniziative
sul territorio, farà rete con gli altri soggetti di volontariato presenti sul
territorio ravennate in merito alle attività ed eventi promossi da RavennAntica
e presterà servizi di supporto ed appoggio ai servizi di guardiania ed alle
guide all'interno dell'area archeologica di Classe e del Museo di Casse.
SCAVI NEL MONASTERO DI SAN SEVERO A CLASSE. CAMPAGNA 2015
Come ogni anno dal 2006, anche quest’anno l’Università di Bologna ha
condotto una campagna di scavi a Classe, nel complesso della basilica e del
monastero di San Severo. Gli scavi sono diretti dal prof. Andrea Augenti,
titolare della cattedra di Archeologia medievale presso l’Università di Bologna,
e vi partecipano ogni anno numerosi gli studenti dei corsi ravennati e
bolognesi.
Ricordiamo che il sito ebbe una vita molto lunga: prima di tutto la zona fu
occupata da una villa romana con fasi che vanno dall’età augustea fino alla
tarda antichità; successivamente la villa accolse un mausoleo (nel IV secolo) e,
alla fine del VI secolo, fu rimpiazzata dalla grande basilica dedicata a Severo,
uno dei primi vescovi di Ravenna documentati storicamente. In questo periodo già
esisteva la città di Classe, nata nel corso del V secolo.
Dopo la morte di Classe, avvenuta all’incirca nell’VIII secolo, accanto alla
basilica venne costruito un grande monastero benedettino. E’ su questo complesso
che si sono concentrate le indagini archeologiche a partire dal 2008. Nel corso
di questi ultimi anni è stato possibile verificarne l’estensione,
l’articolazione interna e i molti lavori di restauro e ristrutturazione a cui
andò incontro nei secoli.
In particolare, con la campagna di quest’anno sono stati raggiunti importanti
risultati. Innanzitutto viene confermata la datazione del primo impianto del
monastero, che si colloca nella seconda metà del IX secolo (al tempo di Carlo
Magno, quindi). In relazione con questa fase è stata trovata una fornace per la
lavorazione del bronzo, forse legata al cantiere edilizio del monastero. In un
altro ambiente di quelli affacciati sul chiostro centrale sono state poi trovate
le tracce di elementi in legno, forse delle scaffalature: se così fosse,
l’ambiente potrebbe essere stato lo scriptorium del monastero, ovvero il luogo
in cui venivano copiati i testi antichi e prodotte nuove opere.
Già nel passato, in effetti, in questa zona erano stati trovati degli stili,
ovvero i pennini per la scrittura. In un altro ambiente, all’esterno del
monastero, è stata poi trovata una piattaforma, forse
interpretabile come la base di un torchio. Si conferma così l’immagine del
monastero medievale come di un luogo presso il quale si concentravano molte
attività artigianali e produttive, di vario genere.
Sono state trovate anche alcune vasche, forse utilizzate per l’allevamento del
pesce, un elemento fondamentale nella dieta dei monaci medievali. Infine,
all’interno del chiostro è venuta alla luce la base di una colonna, forse parte
della villa romana che precedette il complesso monastico.
Ancora una volta, gli scavi di San Severo hanno apportato utili elementi per
approfondire la conoscenza sui modi di vita dei monaci del Medioevo. Si tratta
di un caso molto raro, in Italia e in Europa, di un monastero scavato quasi
completamente su una vasta estensione. Si prevede quindi una prosecuzione delle
indagini sicuramente per l’anno prossimo, senza dimenticare che questa è
un’opportunità unica per gli studenti ravennati di apprendere in prima persona
il lavoro sul campo dell’archeologo.
MARTEDÌ 28 LUGLIO: TRE EVENTI IN UNO
Saranno tre i momenti cruciali in programma il 28 luglio, culminanti alle 19
con l’inaugurazione ufficiale del sito dell’Antico Porto.
In mattinata, presso la Camera di Commercio si terrà un
incontro-convegno di 19 partner internazionali provenienti da 8 paesi
europei - Croazia, Italia, Serbia, Montenegro, Grecia, Slovenia,
Bosnia-Herzegovina e Albania - nell'ambito del progetto Hera Adriatic. Il Centro
Visite dell'Antico Porto è stato infatti realizzato grazie al Progetto “HERA”
Sustainable tourism management of Adriatic HERitage finanziato dal Programma
Transfrontaliero IPA Adriatico 2007-2013. Il Progetto ha come obiettivo quello
di costruire un “prodotto integrato del turismo culturale in area adriatica",
ovvero eccellenze culturali presenti su entrambe le sponde del Mare Adriatico,
in particolare Italia, Slovenia, Croazia, Montenegro, Albania e Grecia. Il
Progetto si è concentrato su due aspetti: la costruzione di grandi itinerari
transfrontalieri diversificati di alto valore culturale e turistico (le
cosiddette Cultural Route) e lo sviluppo di una rete di visitors center con una
forte identità unitaria per tutto l’Adriatico e con un carattere interattivo e
didattico grazie all’impiego delle più moderne tecnologie della comunicazione.
Sempre martedì 28 luglio, alle ore 17.30, si terrà il bike trekking
“Sulle orme di Sant’Apollinare”, promossa da Fondazione RavennAntica, Trail
Romagna, Scuola Superiore di Studi sulla Città e il Territorio dell’Università
di Bologna e Fondazione Flaminia. Il percorso di visita, con partenza da Piazza
del Popolo, si snoderà dalla Chiesa di Santa Eufemia, sede della Domus dei
Tappeti di Pietra, alla Basilica di Sant’Apollinare Nuovo, alla Basilica di San
Severo, alla Basilica di Sant’Apollinare in Classe per giungere, infine,
all’Antico Porto di Classe.
Un grande finale attende i partecipanti al bike trekking. La pedalata si
concluderà infatti con una visita speciale durante l’inaugurazione dell’Antico
Porto di Classe alla presenza del Ministro Dario Franceschini. Una guida
d’eccezione accompagnerà i partecipanti all’iniziativa in una visita immersiva
all’interno dell’area archeologica camminando tra i resti di antichi edifici in
un’atmosfera resa ancora più suggestiva dal nuovo impianto di illuminazione
dell’area archeologica.
Infine, dal 29 luglio al 14 agosto 2015, la rassegna estiva L’Antico
Porto al chiaro di Luna propone un ricco calendario di visite guidate,
laboratori, conferenze, degustazioni e musica rivolte sia ai grandi che ai
piccini
info 0544 36136
www.anticoportoravenna.it
www.ravennantica.it
www.heradriatic.eu
PROGETTISTI: Daniela Baldeschi, architetto rappresentante gruppo di
progettazione, archeologo Paolo Michelini P.E.T.R.A., ingegnere Zeffirino
Tommasin TFE, geometra Andrea Baldeschi, grafico Claudia Cogato Lanza
CENTRO VISITE: Alberto Rebucci, Dirigente Settore Politiche Comunitarie
Provincia di Ravenna
RESTAURO DELLE STRUTTURE ARCHEOLOGICHE DELL'ANTICO PORTO DI CLASSE
La Soprintendenza Archeologia dell'Emilia-Romagna e l'ex Direzione Regionale BCP dell'Emilia-Romagna (oggi Segretariato Regionale) hanno redatto il progetto esecutivo di restauro delle strutture archeologiche dell'Antico Porto di Classe, finanziato dal Ministero dei beni e delle attività culturali e del turismo con Fondi di Programmazione Triennale del Lotto (triennio 2007-2009)
Chiara Guarnieri (RUP
SAR-ERO)
Antonella Pomicetti (Direttore Lavori
SAR-ERO)
Gruppo di progettazione del restauro archeologico:
Luigi Malnati (Soprintendente
SAR-ERO), Mattia Bonassisa
(Architetto SAR-ERO), Mauro Ricci,
Enrico Bertazzoli e Monica
Zanardi (Restauratori SAR-ERO)
Valeria Mariotti (SAR_LOM)
Stefania Giuducci (consulente esterno,
Guiducci e Mercandelli Architetti Associati)
Ente appaltante Direzione Regionale BCP dell'Emilia-Romagna (oggi Segretariato Regionale)
Esecuzione lavori restauro Ditta Ambra Conservazione e Restauro srl, Vanzaghello (MI)
Un tratto del percorso di visita all’area archeologica
L'iniziativa è stata presentata in una conferenza stampa che si è tenuta
giovedì 16 luglio alle ore 11
presso la Sala Consiliare della Residenza Comunale in Piazza del Popolo n. 1 a
Ravenna con
Fabrizio Matteucci, Sindaco di Ravenna, Elsa Signorino, Presidente Fondazione RavennAntica,
Ouidad Bakkali, Assessore alla Cultura Comune di Ravenna, Paolo Valenti, Assessore alla Cultura Provincia di Ravenna,
Luigi Malnati, Soprintendente Archeologia dell'Emilia Romagna, Adelfo Zaccanti, Dirigente Fondazione del Monte di Bologna e Ravenna,
Ettore Pietrabissa, Direttore Generale Arcus, Marco Nanetti, Responsabile area commerciale Unicredit di Ravenna,
Giuseppe Sassatelli, Professore Ordinario Etruscologia - Dipartimento di
Storia, Culture e Civiltà, Università di Bologna, Andrea Augenti, Professore Ordinario Archeologia Medievale - Dipartimento
di Storia, Culture e Civiltà, Università di Bologna, Alberto Cassani, Coordinatore Ravenna 2015,
Mauro Conficoni, Consigliere Delegato Delta 2000, Alberto Rebucci, Dirigente Settore Politiche Comunitarie Provincia di
Ravenna, Sergio Fioravanti, Direttore Fondazione RavennAntica, Daniela Baldeschi, Architetto Rappresentante Gruppo di Progettazione
Antico Porto, e Giovanni Fucci, Presidente G.R.A. (Gruppo Ravennate Archeologico)
L'Antico Porto di Classe è stato inaugurato il 28 luglio 2015, alle ore 19,
alla presenza del Ministro dei Beni e
delle Attività Culturali e del Turismo, On Dario Franceschini
A 13 anni dall’inaugurazione della Domus dei Tappeti di Pietra alla presenza
del Presidente della Repubblica Carlo Azeglio Ciampi, un'altra importante figura
istituzionale tiene a battesimo questo nuovo progetto della città e della
Fondazione RavennAntica.
Con la musealizzazione e l’apertura al pubblico del sito dell’Antico Porto,
curata dall’équipe di professionisti guidata dall’architetto Daniela Baldeschi,
prende il mare anche il Parco Archeologico di Classe, sviluppato intorno alla
grande Basilica di Sant’Apollinare in Classe, che l’anno prossimo si arricchirà
con il Museo della Città e del Territorio, ricavato nell’ex Zuccherificio di
Classe e, successivamente, con gli scavi della Basilica di San Severo.
L’inaugurazione del nuovo sito archeologico dell’Antico Porto di Classe è un
evento atteso e di straordinario significato per Ravenna, oltre che un fatto
culturale di assoluto rilievo nazionale. Una parte fondamentale della storia
ravennate torna ad essere leggibile e fruibile da cittadini e turisti che amano
la città per i suoi giacimenti d’arte e il suo ricco patrimonio culturale.
Con questo nuovo grande progetto, realizzato da RavennAntica d’intesa con il
Comune di Ravenna, l’Amministrazione Provinciale, l’Università di Bologna, la
Soprintendenza Archeologia dell’Emilia Romagna, la Fondazione Flaminia e con il
fondamentale sostegno della Fondazione del Monte di Bologna e Ravenna e di Arcus,
continua la missione di RavennAntica di fare rivivere il patrimonio di una
capitale del mondo antico, nel quadro di un impegno più ampio di tutta la
comunità locale per recuperare, mettere in valore e rendere fruibile al pubblico
il grande patrimonio archeologico della Ravenna romana e bizantina e più in
generale del territorio.