La fascia inferiore delle decorazioni musive è la più grande nonché quella più manomessa dalla damnatio memoriae operata dalla restaurazione cattolica del VI secolo che cancellò tutte le figure umane tra cui quasi certamente Teodorico stesso e i membri della sua corte. Qui, sulla parete di destra (guardando verso l'altare), è raffigurato il famoso Palazzo di Teodorico, riconoscibile dalla scritta latina PALATIUM (Palazzo) mentre al di là del Palazzo si notano alcuni edifici basilicali o a pianta centrale che hanno la funzione di rappresentare, sinteticamente e simbolicamente, la città di Ravenna.
Il porto di Classe così com'è raffigurato in un mosaico di Sant'Apollinare Nuovo
a Ravenna (inizio VI secolo)
Sulla parete di fronte è raffigurato invece il Porto di Classe, a quel tempo il più grande di tutto l'Adriatico nonché una delle principali sedi della flotta imperiale romana. Sulla sinistra, i tasselli del mosaico compongono la figura di tre imbarcazioni allineate verticalmente, che sostano sull'acqua azzurra e calma del porto, in un'insolita prospettiva "a volo d'uccello" che ne risalta l'ampiezza. Da ambedue le parti esse sono protette da una coppia di alte torri in pietra. Continuando verso destra, si possono osservare le alte e possenti mura merlate cittadine, all'interno delle quali si intravedono vari edifici notevolmente stilizzati: un anfiteatro, un portico, una basilica, una costruzione civile a pianta centrale coperta da un tetto conico. Sopra la porta d'ingresso alla città, sull'estrema destra, si leggono le parole latine: CIVI CLASSIS (Città di Classe).
Grazie ai sondaggi è stata identificata una porta attraverso cui passava una strada proveniente da sud e pavimentata in trachiti. La topografia interna della città è piuttosto irregolare, con le strade che seguono un andamento ricurvo (6) adattandosi alla curvatura del canale del porto. L'esistenza della città di Classe era logicamente legata alla funzionalità del porto. Con l'arrivo del dominio bizantino il porto, convertito in funzione esclusivamente commerciale, perse di importanza e si interrò. La città venne a poco a poco abbandonata e i suoi edifici furono demoliti per riutilizzarne i materiali; rimasero solo le basiliche, collegate ai conventi. Il terreno, a causa della subsidenza, si abbassò e impaludò rimanendo abbandonato fino alla fine del 1800 quando i lavori per la linea ferroviaria e le bonifiche lo resero nuovamente praticabile.
Veduta della strada lastricata