Giovedì 16 maggio, alle ore 18, presso il Museo Civico di Castel Bolognese
(istituito nel 1999 e già dotato di una sezione archeologica) è stato inaugurato il
nuovo allestimento che ha come fulcro l’esposizione della tomba di guerriero
(databile al VI secolo a.C.) rinvenuta nel 2011 in località Ponte di Castello.
Con l’occasione, il Museo è stato dotato di nuovi pannelli di carattere didattico-illustrativo
Museo Civico di Castel Bolognese
Viale Umberto I, 50
Castel Bolognese (RA)
info 0546.50909
La tomba di guerriero di Ponte di Castello: il rinvenimento e il
corredo
Nella
primavera 2011, i lavori di posa di un metanodotto hanno portato alla scoperta
di una tomba di guerriero risalente al VI secolo a.C.
Il defunto, deposto supino in una fossa in nuda terra, era accompagnato da un
ricco corredo composto da vasellame ceramico, armi e ornamenti. Le armi -due
punte di lancia e un giavellotto in ferro- erano deposte lungo il fianco
sinistro dell'inumato, con i puntali all'altezza dei piedi, accanto a due
piattelli e ad un piccolo boccale in ceramica (purtroppo non ricomponibile).
Sul corpo del defunto, all'altezza del costato destro, si trovavano un vasetto
miniaturistico e una fibula in ferro; altre due fibule erano poste sopra la
spalla destra a fermare una veste o un sudario, come una quarta, in bronzo,
situata vicino ai piedi.
Lungo il fianco destro erano allineati numerosi vasi in ceramica, tra cui un
dolio, quattro grandi olle, una grande coppa su alto piede con quattro anse,
tazze e calici in ceramica d'impasto bruno e nerastro. In taluni casi si può
ipotizzare che i vasi fossero impilati gli uni sopra agli altri, con i
recipienti per bere posti sopra ai grandi contenitori: dal microscavo di una
delle grandi olle, ad esempio, è stato possibile riportare in luce un
kantharos in ceramica nera buccheroide, utilizzato per il consumo del vino.
Alcuni vasi dovevano, inoltre, contenere al loro interno offerte di cibo, poste
ritualmente in onore del defunto, come sembrano indicare alcuni frammenti di
ossa combuste rinvenute nella tomba
La tomba di guerriero di Ponte di Castello: il rituale
La tipologia dei materiali di corredo riporta alla sfera del simposio e
del banchetto funebre: parlano in tal senso la presenza dei vasi potori,
l'ostentazione del numero di vasi contenitori e la presenza accanto ad una delle
olle di un coltello in ferro, riconducibile al taglio cerimoniale delle carni.
Il vasellame da simposio, così come le armi nelle tombe dei guerrieri e i ricchi
gioielli nelle tombe femminili principesche, sono elementi indicativi di uno
sociale elevato e di un'adesione ai valori propri delle società aristocratiche
del tempo, in Etruria come in Grecia, come presso le popolazioni umbre.
Il ritrovamento di Ponte di Castello, da ricondurre alla penetrazione a nord
degli Appennini di genti di origine umbra, trova precisi confronti in alcuni
contesti coevi centro-adriatici e della Romagna.
Il rituale funerario, con defunto supino e vasellame disposto lungo il fianco
destro, rispecchia un'usanza che, attestata nella necropoli umbra di Colfiorito
già nel VII secolo a.C., diventa prevalente nel VI, come si può osservare nelle
tombe umbre di Imola, via Montericco e in quelle coeve di Faenza, via Bisaura.
In particolare, numerose sono le consonanze con i corredi funerari di Faenza,
sia per quanto riguarda le modalità di disposizione dei vasi all'interno della
tomba, impilati l'uno sull'altro, sia per la presenza di determinate forme
ceramiche.
La coppa quadriansata su alto piede e l'olla stamnoide, caratterizzata da corpo
ovoide, anse a bastoncello impostate verticalmente sulla spalla e collo
troncoconico, ricorrono anche a Russi, San Martino in Gattara e, fuori regione,
nella necropoli picena di Matelica e in quella umbra di Colfiorito e consentono
di datare la tomba di Ponte di Castello agli inizi del VI secolo a.C.
Il corredo del guerriero: a sin. Olla biansata, a des. Dolio con prese a pomello
Gli scavi sono stati diretti da Monica Miari (Soprintendenza Archeologia dell'Emilia-Romagna) ed eseguiti dalla società ARes s.r.l. (CE) per
il committente SNAM Rete Gas, responsabile di cantiere Ylenia Borgonovo.
Restauri materiali finanziati da GeoPavia e dal Comune di Castel Bolognese,
realizzati da Marica Ossani e Kriterion (BO), coordinati da
Virna Scarnecchia
per la Soprintendenza Archeologia dell'Emilia-Romagna.
Disegno dei materiali Anna Monaco.
Referenti per la Soprintendenza Archeologia dell'Emilia-Romagna
Chiara Guarnieri (vecchio
allestimento e testi pannelli)
Monica Miari (direzione scavo tomba,
allestimento tomba guerriero, testi pannelli)
Claudia Tempesta (funzionario responsabile del territorio,
testi pannelli)
Per info: Comune di Castelbolognese, Sig.ra Alma Rivola (Ufficio Cultura)
tel. 0546.655849 -
cultura@comune.castelbolognese.ra.it
Per saperne di più vai al sito del museo di Castelbolognese
http://www.comune.castelbolognese.ra.it/cultura/il-museo-civico-di-castel-bolognese.html