Quaderni di Archeologia dell'Emilia-Romagna 30
L'INSEDIAMENTO ROMANO DELLA TESA DI MIRANDOLA (MO)
Ricognizioni e scavi 1930-2011
a cura di Mauro Calzolari, Francesca Foroni
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Il territorio oggi noto come Bassa Modenese č stato abitato fin dall'antichitą da genti capaci di sfruttarne le risorse. Questa č una terra fertile e generosa, certamente in grado di soddisfare le aspettative di quei coloni romani che si insediarono qui a partire dalla tarda etą repubblicana sviluppando una prospera economia basata sull'agricoltura, l'allevamento e la produzione di laterizi.
Č in questo quadro che si inserisce l'impianto della grande villa romana della Tesa, costruita lungo un antico alveo del Po che fingeva da ponte di comunicazione naturale tra l'ager Mutinensis e il delta padano.
La scoperta di questo importante sito archeologico si deve a Giuseppe Venturini, appassionato di storia locale e Ispettore Onorario alle Antichitą. Le sue ricerche, svolte nell'arco di un trentennio, sono state affiancate da indagini e saggi di scavo proseguiti anche dopo la sua scomparsa ad opera di gruppi archeologici locali coordinati dalla Soprintendenza Archeologia dell'Emilia-Romagna.
Questo volume chiude il cerchio di un lavoro corale che ha coinvolto fin dall'inizio studiosi attivi sul territorio di Mirandola, istituzioni e altri soggetti che hanno contribuito negli anni ad aggiungere informazioni preziose per la conoscenza del sito della Tesa.
Venturini infatti svolse un primo studio nel 1948 con l'archeologo modenese Fernando Malavolti che in quegli anni stava compiendo indagini anche nella terramara dell'etą del Bronzo individuata vicino alla villa romana. Una parte dei reperti provenienti da quel primo sondaggio di scavo nella villa della Tesa č custodita nel Museo Civico Archeologico di Modena, dove si trovano anche tutti i materiali archeologici raccolti dal Malavolti nel corso delle sue attivitą di indagine e ricerca nel territorio modenese. Per gentile concessione della sua famiglia, gli autori del volume hanno potuto visionare le note relative allo scavo della villa rintracciate all'interno dei suoi diari, diari che saranno integralmente pubblicati entro breve tempo a cura dello stesso Museo di Modena.
L'attenta ricucitura della storia degli studi, la ricomposizione dei complessi, la verifica sul territorio, la ricostruzione interpretativa delle strutture, degli insiemi di reperti e del contesto originario fa di questa pubblicazione un'importante acquisizione di conoscenze che recupera e ordina una massa di dati finora scarsamente elaborabili nelle sintesi di archeologia territoriale.

 


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