Il volume è diviso in due parti che possono essere lette autonomamente ma che in
realtà nascono e sono in stretto rapporto.
La prima parte del volume illustra la metodologia seguita per la Carta delle
Potenzialità Archeologiche di Faenza che è stata adottata dal PRG del
1996. Tale strumento consente di valutare a priori -con una certa
approssimazione- l'impatto che possono avere le opere edilizie sul patrimonio
archeologico urbano e di conseguenza di programmare l'intervento, finalizzandolo
ad una più consapevole conservazione e conoscenza del passato.
La seconda parte cerca di fornire una base nuova e aggiornata delle conoscenze
della città intesa come unità d'insieme. A Faenza, come in tante altre città
italiane, la continuità di vita, la sistematica spoliazione dei monumenti e i
frequenti "riammodernamenti" del centro urbano hanno cancellato la testimonianza
delle precedenti fasi di vita della città. Per questo motivo è particolarmente
importante il dato archeologico che in molti casi costituisce l'unica traccia
per ricostruire l'assetto urbano antico.
All'interno delle grandi periodizzazioni storiche (età romana,
tardonatica-altomedievale, medievale-postmedievale) il volume presenta degli
interventi di sintesi che analizzano l'aspetto di Faenza nel corso delle diverse
fasi storiche.
A questi seguono numerosi capitoli che approfondiscono i
molteplici aspetti della città come, ad esempio, l'edilizia privata, le
infrastrutture o le sepolture.