Veduta aerea della villa romana di
Cannetolo
L'indagine ha interessato una superficie di circa 2700 mq pertinente
alla pars rustica della villa che ha restituito una serie di
ambienti disposti sui tre lati di una vasta corte porticata dotata di
pozzi per l'acqua e impianti per la macinazione dei cereali.
Le indagini geofisiche condotte anche nei terreni adiacenti hanno
determinato che il complesso fosse all'incirca due volte più esteso di
quello scavato finora e si è in attesa di poter ampliare l'esplorazione
anche in questi terreni vista la buona conservazione del complesso
dovuta ad una potente coltre di limi alluvionali che lo ha sigillato e
preservato dai danneggiamenti causati dalle coltivazioni.
Senza voler avanzare ipotesi conclusive -visto lo stato attuale della
ricerca- gli archeologi ritengono di poter riconoscere in un piccolo
edificio di metri 10 x 17 con portico verso nord, costruito con
sostruzioni in ciottoli fluviali e posto nell'area a sud-ovest della
villa, il nucleo più antico, databile alla seconda metà del I sec.a.C. e quindi riconducibile al generalizzato processo di
riorganizzazione territoriale connesso alla fine delle lotte intestine e
all'ascesa al potere di Augusto.
Dopo una serie di piccoli successivi ampliamenti, la costruzione di
un'ampia area cortilizia porticata -cinta almeno su tre lati da una
serie di vani rettangolari e al margine sud-est da un vasto ambiente
pilastrato- segna la massima espansione architettonica, ascrivibile alla
fine del I sec. d.C.. La presenza all'interno dell'area cortilizia di un
pozzo e il ritrovamento di numerosi attrezzi agricoli all'interno di
alcuni ambienti che si affacciavano sul medesimo cortile consentono di
riconoscervi la pars rustica della villa. I vani più
settentrionali invece, caratterizzati da un impianto di riscaldamento
sia a parete che pavimentale -data la presenza di tubuli e
suspensurae-, lasciano intuire che in questo settore dovesse
svilupparsi la parte residenziale.
Ricostruzione di un settore della villa
(disegno di Ivan Fioramonti)
Questo assetto sembra mantenersi fino alla metà del II sec. d.C. quando
la costruzione di nuovi ambienti nel settore ovest, caratterizzati da
fondazioni anche in pezzame laterizio, comporterà il tamponamento
dell'accesso occidentale. I dati acquisiti sembrano del resto confermare
una continuità insediativa fino alla seconda metà del III sec. d.C.
quando paiono evidenti segni di crisi che porteranno all'abbandono,
dovuto forse a ragioni contingenti di pericolo legate alla calata di
Alemanni e Iutungi.
In rovina e parzialmente ricoperto da limi alluvionali, il complesso
sarà reinsediato in età tardoantica quando alle strutture murarie
superstiti verranno ancorate pareti lignee.
A quest'ultima fase si riferisce anche un piccolo sepolcreto ad
inumazione con fosse scavate negli strati alluvionali che parzialmente
ricoprivano i crolli esterni al complesso alto-imperiale.
Il completamento dello scavo e lo sviluppo degli studi potrà chiarire
meglio le dinamiche della sequenza insediativa.
Il 4 giugno 2005 è stato inaugurato il primo punto informativo nazionale di Tav,
con l'obiettivo di far conoscere le nuove linee ferroviarie realizzate
dal consorzio. Ricavato all'interno della Rocca Sanvitale di Fontanellato, in un’ala
restaurata con il contributo di Tav e Regione, il Visitor Center è
arricchito da alcune
vetrine dove il pubblico può vedere fibule, vasi, gioielli, monete,
attrezzi agricoli e altri reperti di epoca romana rinvenuti nella villa
romana di Cannetolo. La piccola esposizione è nata
dalla stretta collaborazione tra Comune di Fontanellato, Tav,
Soprintendenza per i Beni Archeologici dell’Emilia-Romagna e direttore
scientifico degli scavi della Villa Manuela Catarsi.
Il
Visitor Center Tav è aperto da martedì a domenica dalle 10 alle 13 e
dalle 14 alle 17. Sono possibili visite guidate gratuite oltre a
percorsi ideati per i bambini. Info e prenotazioni: 0521.829212 - fax
0521.824647
e-mail centrovisitatori@tav.it