Durante la sorveglianza archeologica prevista per i lavori di rifacimento di
Piazza S. Antonino a Piacenza è stato possibile approfondire le conoscenze
dell’area in prossimità della "Porta del Paradiso" della Basilica.
Era già nota -perché presente in alcune antiche piante della Basilica–
l’esistenza di una cappella dedicata a Santa Lucia realizzata nel XV secolo e
demolita dall’Arata nel 1919 durante i restauri dell’importante edificio di
culto. Lo scavo effettuato ha tuttavia portato in luce, oltre alle strutture
relative alla cappella di Santa Lucia, altre fasi di vita precedenti comprese
tra il X ed il XV secolo, dimostrando che l’area indagata è stata interessata da
ripetute risistemazioni che si sono susseguite anche in periodi non molto
distanti tra loro.
Tomba 2: sepoltura a cassa con copertura in laterizi e lastre di pietra
Pertinente a una delle fasi più antiche è una sepoltura realizzata a cassa
con copertura piana costituita da laterizi e lastre di pietra tra cui una lastra
in granito di grandi dimensioni, sopra la quale appoggiava parte del basamento
interno dell’altare della cappella di S. Lucia.
All’interno della tomba sono
stati rinvenuti reperti ossei umani pertinenti a più individui uno dei quali,
probabilmente l’ultimo ad essere deposto, conservava brandelli di una trama di
un tessuto di lana. In questa fase l’area deve aver avuto funzione cimiteriale
data la presenza di un’altra tomba più piccola all'interno della quale sono
stati rinvenuti diversi individui, probabilmente sub-adulti.
Fino
al XIII secolo la zona continua ad essere utilizzata come necropoli: sembra
infatti appartenere a una successiva e più recente fase, oltre che alcuni
lacerti di elementi strutturali rappresentati ad esempio da un basamento di
pilastro, la costruzione di una tomba a cassa di laterizi con copertura alla
cappuccina, utilizzata come sepoltura multipla per un periodo piuttosto
prolungato nel tempo. In questo caso la struttura appoggia il suo lato orientale
alla risistemazione della chiesa avvenuta fra il 1009 e il 1014 voluta dal
vescovo Sigifredo.
Più tardi l’area ha subito un’ulteriore sistemazione di cui restano strutture
murarie in ciottoli di fiume di grandi dimensioni messi in opera con malta e una
pavimentazione in battuto di laterizi e ciottoli di piccole dimensioni e di
buona fattura estesa sia all’interno che all’esterno dell’area delimitata dai
due setti murari. Questa fase presumibilmente successiva al secolo XIII va ad
obliterare il pilastro ed è successiva alle sepolture.
In un periodo ancora successivo è da collocare una pavimentazione in laterizi
disposti a coltello in fase con un muro appoggiato ad un contrafforte della
porta del Paradiso e tagliato successivamente dal perimetrale nord della
cappella di XV secolo. Tale sistemazione della piazza, simile per tecniche e
materiali costruttivi ai tronconi della Via Francigena già rinvenuti nella
piazza e nelle vie adiacenti in precedenti controlli archeologici, è databile
fra il 1350 (data di costruzione della porta del Paradiso) e gli inizi del XV
secolo (data di costruzione della cappella di S. Lucia).
I lavori di pavimentazione proseguiranno sia nell’area della attuale piazza S.
Antonino, sia lungo lo stesso lato ovest della Basilica, dove già precedenti
sondaggi avevano messo in evidenza la presenza dei resti delle mura perimetrali
di un’altra cappella annessa in epoca rinascimentale alla chiesa e poi distrutta
dai rifacimenti novecenteschi, intitolata a S. Francesca Romana.
Direttore dello scavo: Daniela Locatelli
Responsabile cantiere: Gabriele Mainardi Valcarenghi, Acmé Cooperativa
Archeologica
Pavimentazione in laterizi databile tra 1350 e inizi XV secolo
Dai dati di scavo è stato possibile ipotizzare quanto segue:
Fase I: IX-X sec. Strato contenente pietra ollare.
Fase II: IX/X sec. – XIII sec. Tomba 2 e tomba 3.
Fase III: entro il XIII sec. Pilastro in laterizi e strato con ceramica grezza
pettinata.
Fase IV: XI-XIII sec. Tomba 1.
Fase V: XI-XIII e XV sec. 2 muri a “L” in ciottoli e pavimento in battuto
Fase VI: 1350-XV sec. Muro in laterizi appoggiato alla porta del Paradiso
Fase VII: 1350-XV sec. Pavimentazione in laterizi a coltello.
Fase VIII: XV sec. Muri perimetrali della Cappella di Santa Lucia.
Fase I
E’ stata identificata una prima fase relativamente all’US 32 da considerarsi la
più antica rinvenuta durante l’intervento di scavo. All’interno di questa US
avente matrice limosa di colore bruno nerastro sono stati rinvenuti frammenti di
pietra ollare che da una prima analisi sembrerebbero databili al IX-X sec.
Fase II
Successivamente, in un periodo non precisato, l’US 32 viene tagliata per
realizzare una prima sepoltura (US 37 taglio tomba 2). La tomba 2 si presentava
realizzata a cassa con copertura costituita da due laterizi di grandi
dimensioni, una piccola lastra in pietra ed un’altra lastra in granito di grandi
dimensioni (115x90x11 cm) sopra la quale appoggiava parte del basamento interno
dell’altare della cappella di XV sec. Il lato settentrionale del basamento era
impostato parzialmente a filo del bordo della grande pietra in granito e sul
setto murario meridionale della tomba 2.
All’interno della tomba sono stati rinvenuti reperti ossei umani molto rovinati
pertinenti a più individui di cui uno, probabilmente l’ultimo ad essere deposto,
conservava brandelli di un tessuto di lana (meglio una trama di un tessuto).
Sempre dello stesso individuo è stato rinvenuto un piccolo anello di bronzo.
Tutti gli inumati della tomba avevano la testa rivolta ad est.
Leggermente successiva, ma da considerarsi della stessa fase cronologica, è una
piccola tomba (tomba 3), sempre in di laterizi con copertura piana costituita da
mattoni fungenti da copertura. La sepoltura era appartenente a diversi
individui, probabilmente sub-adulti. Questa tomba aveva i laterizi costituenti
il muro meridionale ammorsati con abbondante malta alla tomba 2.
Fase III.
Ad una fase successiva corrisponde la costituzione di un pilastro (US 17) in
laterizi che si appoggia alla parte terminale occidentale della copertura della
tomba 2. In un momento non precisato, ma presumibilmente non successivo al XIII
secolo, le due tombe vengono obliterate da uno strato (US 31) a matrice limo
sabbiosa contenente un frammento di ceramica grezza pettinata in appoggio al
pilastro. Le due tombe dovrebbero essere quindi comprese tra il X e il XIII
secolo.
Fase IV.
Nella fase successiva è da collocare la struttura relativa alla tomba 1 a cassa
di laterizi con copertura alla cappuccina. In questo caso la struttura appoggia
il suo lato est alla risistemazione della chiesa del 1009-1014 voluta dal
vescovo Sigifredo. La tomba taglia l’US 31 datata al massimo al XII - XIII
secolo. La sepoltura parrebbe quindi successiva a tale periodo.
Fase V.
Successivamente vengono realizzati 2 setti murari (US 16 e US 18) perpendicolari
tra loro e in ciottoli di grandi dimensioni. US 16 si appoggia al muro della
basilica e al lato nord della tomba 1; lo spazio fra i due muri è riempito da
malta giallastra mista a frammenti di laterizi e ghiaia riconducibile ad US 16.
Quindi US 16 si appoggia alla tomba e colma la fessura restante.
UUSS 16 e 18 delimitano un sistema con un piano pavimentale in battuto di
laterizi e ghiaia. Questo battuto si ritrova in maniera quasi impercettibile
anche dall’altra parte dei setti murari fino ad un altro setto murario forse più
antico (US 45) che oblitera in parte la tomba 3.
Queste strutture in ciottoli e il battuto pavimentale sono databili fra il XIII
e il XV secolo (data di costruzione della cappella)
Fase VI.
Questa fase è costituita dalla costruzione di un setto murario in laterizi (US
49) che viene tagliato nel XV secolo per costruire la cappella di Santa Lucia.
Forse questo setto murario forse può essere messo in relazione con US 45 in
quanto sembrano avere lo stesso andamento n-e/s-w. US 49 inoltre si appoggia al
contrafforte della porta del Paradiso costruita nel 1350.
Fase VII.
Poco dopo viene realizzata una pavimentazione in laterizi posti a coltello (US
39) che si appoggia al muro US 49 e viene tagliato dal perimetrale ovest della
cappella di santa Lucia (US 38). Quindi la datazione del muro (US 49) e del
piano pavimentale in cotto (US 39) è compresa fra la data di costruzione della
porta del paradiso (1350) e la costruzione della cappella (XV secolo).
Fase VIII.
L’ultima fase è quella relativa alla costruzione della cappella. Per realizzare
i muri vengono tagliati i muri UUSS 18-45-49, i piani pavimentali UUSS 19 e 39 e
lo strato contenente pietra ollare US 32. Nel riempimento del taglio di
fondazione dei muri della cappella sono stati rinvenuti anche materiali databili
all’epoca romana (ceramica a vernice nera e anforacei).