Alcune statue di personaggi della famiglia imperiale giulio-claudia (I° metà del I sec. d.C.)
Ma è stato sin dalla fondazione punto di riferimento per le ricerche archeologiche nel Ducato. E con l'acquisizione, sul finire del Settecento, dei materiali dall'esplorazione promossa da una Società di Nobili Parmigiani nel sito dell'antica Luceria, presso Ciano d'Enza, ha assunto precocemente il ruolo di museo comprensoriale. Spogliato nel 1803 dall'Amministrazione francese dei pezzi più prestigiosi a favore di Parigi, ne torna in possesso dopo il Congresso di Vienna. Ha accolto nel frattempo sculture dal Palatino, già nelle collezioni farnesiane; altre sculture provenienti da Roma, in precedenza tra le antichità dei Gonzaga di Guastalla. Vi si costituisce sin dagli ultimi decenni del Settecento, incrementato con acquisti il nucleo di provenienza veleiate, il Medagliere. Ma è soprattutto la duchessa Maria Luigia che, dopo avergli assegnato una nuova sede, lo arricchisce con l'acquisto di collezioni numismatiche, di ceramica greca, italiota, etrusca e di oggetti egizi.
Fibule, orecchini e anello d'oro dalla tomba etrusca di Fraore (PR) - II° metà del V sec. a. C.
Sotto il governo dì Maria Luigia (1815-1847), il processo di rinnovamento edilizio è, inoltre, occasione per la scoperta a Parma del teatro romano, dell'anfiteatro, di ampi brani del tessuto urbano antico, cui si accompagna un ulteriore aumento delle collezioni. Nel 1866 sono finalmente cedute dall'Accademia le statue dalla basilica di Veleia. All'indomani dell'unificazione nazionale, grazie soprattutto alle ricerche di Luigi Pigorini e Pellegrino Strobel, vi si costituisce, infine, una delle più notevoli raccolte preistoriche dell'Italia settentrionale.