Museo Diocesano di Reggio Emilia
Via Vittorio Veneto 6
esposto dal 21 marzo 2015
Ingresso gratuito
L’oro dei gioielli, lo smeraldo delle piume e delle collane, il blu intenso
delle iridi, il verde delle piante, e poi i rossi, gli arancione e le infinite
sfumature di bianco, nero e grigio che enfatizzano i dettagli.
Il mosaico di età tardo romana (IV secolo d.C.) scoperto nel 2009 sotto la
cripta della Cattedrale di Reggio Emilia è un’esplosione di forme, geometrie e
colori. Di estremo pregio e raffinatezza, viene esposto in via permanente nel
Museo Diocesano di Reggio Emilia (Via Vittorio Veneto 6) dal 21 marzo 2015.
Rinvenuto negli scavi archeologici condotti nella cripta dal 2007 al 2009 questo splendido manufatto, forse uno dei più belli dell’Italia settentrionale, suscita più domande che risposte. Cosa rappresentano le coppie nude e ingioiellate raffigurate nei riquadri principali del mosaico? E il ricco contorno di danzatori e danzatrici, sontuosi volatili, pernici, pavoni, colombe, e i tanti elementi vegetali? Qual era la destinazione dell’esteso palazzo che si affacciava sul foro della città e soprattutto chi era il proprietario di quell’edificio in cui ogni singolo dettaglio esprimeva ricchezza, potere e autorità?
Il pavimento musivo di IV secolo d.C. è stato scoperto nella Cappella dei Caduti
a circa m. 2,5 di profondità. Ha una superficie di circa 25 metri quadrati ed è
un vero e proprio “tappeto di pietra”, probabilmente uno dei più belli del Nord
Italia per il periodo tardo romano. Ha una decorazione policroma complessa e di
notevole qualità, caratterizzata da un’alternarsi di elementi geometrici e
figurati. Piccoli riquadri incorniciano pernici, colombe, pavoni e figure di
danzatori e danzatrici mentre negli emblemi principali compaiono figure
femminili e maschili nude ma riccamente ingioiellate.
Era il pavimento di una domus di notevole estensione che si affacciava
sul foro di Regium Lepidi, un edificio di elevato pregio formale, certo
di proprietà di un personaggio che poteva disporre di consistenti risorse e
mezzi economici tali da consentirgli di partecipare alla vita politica cittadina
o ricoprire importanti cariche pubbliche o civili.
Il mosaico policromo figurato era probabilmente il più prestigioso e
rappresentativo dell’intera domus. Se il quadro d’insieme è spettacolare, è nei
dettagli che questo manufatto rivela tutta la sua complessità: la struttura
geometrica, i cerchi simmetrici interrotti da riquadri contenenti coppie di
personaggi, contornati a loro volta da quadretti più piccoli contenenti
danzatori con i cembali e danzatrici velate, le trecce policrome su fondo nero,
e gli spazi tra i cerchi campiti con splendidi volatili ed elementi vegetali,
nulla è lasciato al caso e tutto concorre a dichiarare il potere, il piacere e
il gusto estetico del committente.
Lo svolgimento del disegno musivo consente di ipotizzare che il tappeto fosse
costituito da una serie di riquadri (sicuramente quattro) disposti attorno a uno
centrale, di dimensioni leggermente maggiori.
Museo Diocesano in Via Vittorio Veneto 6 a
Reggio Emilia
Ingresso gratuito
Orari di apertura:
Martedì e Venerdì 9.30–12.30, Sabato e Domenica 9.30-12.30 e 15.30-18.30
Visite a richiesta beniculturali@diocesi.re.it
Pagina a cura di Carla Conti