Il Museo Archeologico degli Etruschi e dei Celti di Monterenzio ha voluto
inserire nella programmazione culturale anche le iniziative a carattere
educativo e didattico, sentite non come una opzione ma come un elemento
inscindibile dalla natura stessa del Museo.
La gestione del Museo da parte del Dipartimento di Archeologia dell’Università
di Bologna ha garantito la qualità scientifica degli interventi ed ha
perfezionato il livello dell’offerta didattica proposta alla scuola e al resto
della società civile.
L’importanza e la varietà delle collezioni e dei complessi archeologici
presentati nelle sale consentono di comunicare l’archeologia con grande
diversità di proposte, con una molteplicità di approcci e di ambiti disciplinari
che fanno dell’azione didattica una vera e propria costruzione di “sapere” per
il pubblico.
Nel Museo Archeologico di Monterenzio si possono costruire le conoscenze di un
settore dell’ Appennino bolognese, a cavallo tra la pianura padana e l’area
toscana, dalle più remote testimonianze lasciate dall’uomo fino all’età degli
Etruschi e dei Celti, dall’età romana al medioevo e, di seguito, fino al secolo
scorso.
Il Museo integra le proprie funzioni con l’area archeologica di Monte Bibele
(abitato, necropoli, santuari), che è oggetto di un programma di valorizzazione
nell’ambito di un nuovo progetto di Parco archeologico e naturalistico. Gli
oggetti e gli strati raccontano il passato di se stessi, di un luogo, di una
comunità umana, di etnie diverse, in un preciso arco di tempo e consentono di
scrivere, col sapere esperto dell’archeologo, una storia che nessun “testo
scritto” ha mai registrato. Tale “scrittura” diventa il patrimonio di un
territorio, che dà spessore, valore e specificità al contenuto di un museo e di
una o più aree archeologiche.
La tomba 16 della necropoli di Monterenzio Vecchio
La nuova aula didattica nasce dalla collaborazione tra il Museo “L. Fantini”,
l'Università di Bologna -Dipartimento di Archeologia, la Soprintendenza per i
Beni Archeologici dell’Emilia-Romagna, il Comune di Monterenzio, la Provincia
di Bologna –Assessorato alla Cultura, la Regione Emilia-Romagna –Assessorato
alla Cultura, l’Istituto per i Beni Artistici Culturali e Naturali e la
Fondazione Carisbo, che da anni sostiene il museo.
Il primo pubblico del nostro Museo è costituito dagli alunni, che, coi propri
insegnanti e genitori, sono stati coinvolti in laboratori tematici, percorsi
didattici e altri tipi di manifestazioni educative.
Il Museo si è aperto anche ad altre componenti della società, agli studiosi,
agli appassionati, giovani e anziani e si sta impegnando nei confronti di nuove
realtà, quali i cittadini provenienti da altre nazioni.
Dal 2003, in collaborazione con la Soprintendenza per i Beni Archeologici
dell’Emilia Romagna, é stato avviato un progetto di cooperazione didattica tra
il nostro Museo ed il Museo “P. Aria” di Marzabotto: le scuole e il pubblico
potranno visitare entrambi i musei e le aree archeologiche, approfondendo così
la conoscenza di due tra le più importanti realtà archeologiche pre-romane della
nostra Regione.
IL MUSEO
Elenco dei prezzi:
Laboratori: Euro 80 (2h)
Percorsi e Approfondimenti: Euro 65 (1h e 30)
Visita guidata al Museo: Euro 65 (1h e 30)
Visita guidata Area Archeologica: Euro 65 (1h e 30)
Visita guidata Museo + Area Archeologica: Euro 95 (mezza giornata)
Visita guidata Museo + Area Archeologica: Euro 130 (1 giornata)
Visita guidata Museo + Percorso/Approfondimento: Euro 95 (2h e 30)
Visita guidata Museo + Laboratorio: Euro 130 (mezza giornata)
Visita guidata Area Archeologica + Laboratorio: Euro 130 (mezza giornata)
Visita guidata a Marzabotto (Area Archeologica + Museo) e al Museo di
Monterenzio: Euro 130 (una giornata)
Numero massimo di partecipanti: 25
(Altri programmi possono essere concordati e adattati alle esigenze del
committente)
Informazioni e Prenotazioni:
Museo Archeologico “Luigi Fantini”, Via del Museo 2 - 40050 Monterenzio (BO)
tel. / fax: 051 929766 - e-mail:
museomonterenzio@yahoo.it
IL
TASSO ... LA MASCOTTE
A un Tasso tra i Celti ... un nome in lingua celtica: “Broccos”
Ai nostri più fedeli sostenitori è noto che le prime scoperte archeologiche di
Monte Bibele sono dovute a un tasso, l’animale selvatico, sempre più raro nei
nostri boschi, dalle carni deliziosamente tenere e saporite.
Sulle pendici orientali del Monte i cacciatori ne seguirono le tracce
perfettamente visibili sulla neve. Si trattava di un animale pesante quindi ce
ne sarebbe stato per tutti, qualche sera dopo, in uno spezzatino con erbe
aromatiche, davanti a una bella polenta e a un fiasco di vino toscano. Qualcuno
si sarebbe potuto tenere pure la sua pelliccia...
Il tasso ignorava che i quattro montanari volevano la sua pelle e che per
ottenerla erano disposti a tutto. Sempre più vicini, egli si accorse dei passi
che affondavano nella neve e, quasi a zig zag fra i tronchi degli alberi cercò
un riparo, accelerando la propria corsa, scivolando alla base del pendio e
lasciando nella neve un lungo solco. Vide su un fianco una fenditura nella
roccia e vi si nascose, col proposito di non uscirne fino a notte fonda.
Immagino che avesse il cuore in gola, sentendo i quattro cacciatori che davanti
alla bocca dell’inghiottitoio si chiedevano come fare per stanarlo. La loro
decisione fu quella di calare nella tana dell’esplosivo militare, che nei primi
anni ‘50 girava ancora nel nostro Appennino, recuperato dalle zone di guerra
della linea gotica. Furono calate nel buco una mina anticarro e una saponetta di
tritolo collegate con un filo di telefono da campo. Messisi al riparo dietro il
costone della Pianella …partì l’esplosione!. Chi c’era racconta che il botto fu
imponente, la neve si coprì di fango giallo schizzato via dal piano del bosco,
un enorme masso si era spostato verso l’interno del buco ma del tasso nessuna
notizia.
Tra il fango e la voragine che si era aperta uscirono lenti di terreno con
carboni, molti pezzi di vasi in terracotta e verniciati di nero: la morte di
Broccos risvegliava un abitato sconosciuto, sepolto da più di duemila anni.
LABORATORI
- I Metalli
Breve introduzione alla storia della metallurgia (estrazione, fusione e
lavorazione dei metalli), dimostrazione di una fusione e realizzazione pratica
di piccoli manufatti in rame e stagno.
- Il laboratorio del vasaio
Dall’argilla alla ceramica: si presentano le antiche tecniche di produzione.
Il laboratorio prevede la creazione di un vaso ispirandosi ai reperti esposti
nel museo. (L’aula didattica dispone di torni da vasaio e di un forno per la
cottura della ceramica).
- Con le mani nella terra...
Il mestiere dell’archeologo sperimentato attraverso la simulazione di uno
scavo archeologico in tutte le sue fasi: scavo, analisi, rilievo, recupero e
documentazione.
- Tra terra e cielo
I riti di fondazione delle città nel mondo etrusco saranno illustrati e
riscoperti mediante una prova pratica di orientamento astronomico, che prevede
l’individuazione dei punti cardinali con l’ombra proiettata da uno gnomone sul
quadrante solare scoperto a Monte Bibele.
- Il pane degli antichi
La trasformazione dei cereali in pane: un viaggio nel tempo alla scoperta
degli antichi metodi di panificazione a Monte Bibele... con il forno e le macine
degli Etruschi e dei Celti.
- Fila la lana e il lino
La lavorazione dei tessuti in età etrusco-celtica. Introduzione alle
tecniche: colorazione, filatura, tessitura, prova pratica su telaio.
- Impariamo a leggere l’etrusco
L’analisi di alcune iscrizioni provenienti da Monte Bibele e da Monterenzio
Vecchio (IV- III sec. a.C.) consentirà di conoscere la scrittura degli Etruschi,
di leggerne l’alfabeto e di riprodurlo su diversi supporti (ceramica, metallo,
pietra, cera).
I Laboratori sono caratterizzati da una partecipazione attiva dei ragazzi
che, dopo un breve approfondimento sulle antiche tecniche produttive e un
approccio scientifico alle materie, saranno in grado di creare con le proprie
mani piccoli manufatti legati ai temi trattati.
PERCORSI STORICI E APPROFONDIMENTI TEMATICI
- La Preistoria
- L’Età del Bronzo
- Il banchetto nell’aldilà
- I riti funerari nell’antichità
- Gli Etruschi e i Celti della Valle dell’Idice
- Le armi degli Etruschi e dei Celti
- I Celti
- I Romani
I Percorsi Storici e gli Approfondimenti Tematici sono stati ideati
per analizzare ed approfondire alcuni aspetti culturali delle antiche civiltà,
specialmente quella dei Celti, che hanno frequentato nel corso dei secoli la
Valle dell’Idice, e mantenuto i contatti con l’Europa transalpina.