IL MUSEO DELLA CITTÀ ROMANA DI CLATERNA
inaugurazione del riallestimento espositivo 2019
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Vivere una città romana - Experiencing a Roman City

MUSEO DELLA CITTÀ ROMANA DI CLATERNA
presso Sala Grandi
2° piano Palazzo della Cultura
Piazza S. Allende n. 18
Ozzano dell’Emilia (BO)
 tel. (+ 39) 051 791315  -  051 791370
museo@comune.ozzano.bo.it


Il 30 marzo 2019 è nato ufficialmente il Museo della Città romana di Claterna con sede nel palazzo della Cultura (secondo piano) in Piazza Allende n. 18 a Ozzano dell’Emilia (BO). (Scarica il pieghevole informativo)
In realtà un proprio spazio espositivo la realtà archeologica di Claterna l'aveva già dal 2010. Ma adesso l'esperienza della mostra/museo maturata all’interno del Progetto Civitas Claterna viene istituzionalizzata ed ereditata dal nuovo Museo che, ampliato e riallestito rispetto alla precedente esposizione, diventa un nuovo elemento attivo nella valorizzazione storico-archeologica del territorio, in sinergia con gli Enti scientifici di riferimento e le associazioni culturali territoriali già operanti in quest'ambito.
Il Museo della Città romana di Claterna vuole essere una tappa significativa nel lungo percorso di indagine storico-archeologica rivolta al territorio ozzanese, presentando in particolare le conoscenze acquisite sul sito archeologico di Claterna. Le ricerche avviate alla fine dell’Ottocento hanno visto nell’ultimo decennio un’importante strutturazione all’interno del Progetto Civitas Claterna di cui il Comune di Ozzano è stato uno dei promotori sotto la direzione scientifica dell’allora Soprintendenza per i Beni Archeologici dell’Emilia Romagna (oggi Soprintendenza Archeologia, belle arti e paesaggio per la città metropolitana di Bologna e le province di Modena, Reggio Emilia e Ferrara).
L'obiettivo è quello di raccontare le vicende che caratterizzano la storia della Città di Claterna e del territorio di Ozzano sviluppando, attraverso l’esposizione di reperti e di alcuni materiali particolarmente significativi ed evocativi, un racconto storico completo ed attrattivo che illustrerà le origini dell’antica città e la sua riscoperta, proseguendo con la struttura urbanistica e le caratteristiche dei principali spazi urbani, pubblici e privati, per terminare con un richiamo alle indagini e ricerche attualmente in corso.
Il progetto scientifico dell'esposizione è stato realizzato sotto la direzione scientifica della Soprintendenza Archeologia, belle arti e paesaggio per la città metropolitana di Bologna e le province di Modena, Reggio Emilia e Ferrara  e in collaborazione con il Comune di Ozzano e l'Associazione Culturale “Centro Studi Claterna Giorgio Bardella e Aureliano Dondi” con la quale il Comune di Ozzano ha siglato una convenzione il 26 ottobre 2018.

Claterna indicata sulla Tabula Peutingeriana
La Tabula Peutingeriana indica la città romana di Claterna tra Bononia e Forum Corneli

IL MUSEO DELLA CITTÀ ROMANA DI CLATERNA
L’esposizione fornisce tutte le principali informazioni finora note sulla città romana di Claterna (II sec. a.C. –VI sec. d.C.), i cui resti si trovano in frazione Maggio di Ozzano dell’Emilia, a circa km. 1,5 dalla sede espositiva; il sito archeologico è oggetto di campagne di scavo continuative dal 2005.
L’esposizione è organizzata su base tematica; i contenuti (testi, disegni, fotografie, parte dei reperti) sono presentati con un percorso antiorario rispetto all’ingresso della sala. Al centro della sala sono collocate quattro vetrine contenenti reperti; tutte le immagini e gli oggetti sono accompagnati da didascalie.
Seguendo l’ordine del percorso perimetrale, per finire con le vetrine centrali, presenta i seguenti temi.
Presentazione del sito e storia della città romana
Il primo pannello riguarda la presentazione del sito di Claterna, una città romana abbandonata oggi sepolta dai campi, che è quasi un unicum nella regione. Una foto aerea illustra le principali caratteristiche del sito, e mette in evidenza anche le aree archeologiche aperte e in corso di scavo. Altre immagini mostrano i vecchi scavi degli anni Cinquanta del Novecento, a confronto come le più recenti esplorazioni, frutto di un sistematico progetto di ricerca portato avanti dalla Soprintendenza Archeologia, Belle Arti e Paesaggio per la città metropolitana di Bologna e le province di Modena, Reggio Emilia e Ferrara, dall’Università di Venezia e dall’Associazione Centro Studi Claterna. Un oggetto-simbolo di Claterna è rappresentato da un piccolo delfino in bronzo (un applique per mobili), esposto in una teca che aggetta rispetto al pannello.

Il piccolo delfino in bronzo diventato un simbolo di Claterna
L'oggetto-simbolo di Claterna: un piccolo delfino in bronzo usato come applique per mobili

I pannelli successivi raccontano in sintesi la storia di Claterna, sfruttando anche una fonte particolare: le monete utilizzate nei successivi periodi storici, di cui si propone una selezione. Vengono illustrate l’evoluzione del popolamento nel territorio ozzanese dal Paleolitico all’occupazione celtica, con particolare riferimento all’età del Ferro che ha restituito importanti testimonianze nel Bolognese orientale, le modalità della romanizzazione (prima metà del II sec. a.C.), la formazione dell’abitato di Claterna in quanto centro di servizi e la sua evoluzione in municipium nel I sec. a.C., il coinvolgimento di Claterna nella c.d. “guerra di Modena” (43 a.C.),  l’evoluzione urbanistica augustea del municipium in centro urbano con impianto regolare e sviluppo della città durante il primo impero e diversificazione della compagine sociale (tipologie abitative, attestazioni epigrafiche di personaggi di spicco), e infine la crisi basso imperiale e i tentativi di reazione da parte della città, con successivo abbandono entro il VI sec. d.C.
L’archeologia a Claterna
Attraverso immagini particolarmente evocative, un ampio pannello richiama la storia delle esplorazioni archeologiche a Claterna, dalla fine dell’Ottocento ai giorni nostri. Viene dato un risalto speciale ai rilievi fatti eseguire da Edoardo Brizio durante i primi estesi scavi a Claterna, preziosi disegni che richiamano la stagione delle prime grandi scoperte archeologiche.

Il rilievo degli scavi eseguito da Brizio nel 1890
Uno dei rilievi fatti eseguire da Edoardo Brizio nel 1890 durante i primi scavi estensivi a Claterna

La forma della città e il territorio
Il percorso proposto in quest'ampia nicchia illustra l’urbanistica della città antica e il legame con il territorio.
La carta archeologica di Claterna descrive la struttura urbana caratterizzata dall'impianto stradale (di tipo ‘misto’) impostato a cavallo della via Emilia, dalla posizione dell’area forense, dagli spazi per l’edilizia privata e dai suburbia. Una carta geografica riproduce l’ubicazione di Claterna rispetto a Bononia e agli altri centri, proponendo un percorso in cui la linea di collegamento è rappresentata dalla via Emilia. Immagini di acciottolati e selciati stradali antichi richiamano il tema della strada consolare, formidabile elemento di continuità con il passato.
Un terzo pannello si focalizza sull’area centrale della città, quella che comprendeva gli edifici pubblici, mostrando un ingrandimento del sito e una serie di immagini soprattutto aeree. Un particolare rilievo viene attribuito alle più recenti ricerche che hanno portato alla scoperta del teatro, del foro e di altri edifici pubblici.

Ipotesi ricostruttiva del teatro di Claterna
Una delle ipotesi ricostruttive possibili per l’edificio teatrale di Claterna. I nuovi dati di quest’anno e quelli delle prossime campagne di scavo consentiranno di raggiungere un modello ricostruttivo sempre più attendibile (grafica 3D di Paolo Nanni)

Gli spazi pubblici: l’edilizia monumentale e la statuaria
In questa parte del percorso viene illustrato il comparto pubblico claternate, spiegandone le caratteristiche topografiche e funzionali, come la definizione di foro e delle attività che ospitava, oltre a informazioni sugli edifici da spettacolo. Il tutto è corredato da immagini di resti di statuaria, frammenti architettonici e iscrizioni onorarie, appartenuti probabilmente a strutture e apprestamenti del comparto pubblico della città.
Frammenti architettonici
Un’ampia pedana ospita una serie di frammenti architettonici ed epigrafi in marmo e pietre calcaree provenienti da varie zone della città. Si tratta di pezzi trovati in giaciture secondarie, in contesti di reimpiego oppure in collegamento a ‘calcare’ presso cui furono accumulati nel Medioevo per farne calce. Facevano originariamente parte dell’ornato di edifici per lo più di carattere pubblico, da cui però furono smontati in concomitanza con la fine della città. L'esposizione ci mostra quindi da una parte la ricchezza degli apparati monumentali di Claterna durante il suo massimo fulgore, dall’altra la fine del centro urbano, rappresentata dalla frammentazione e dal ‘crollo’ dei monumenti.
Amorino in terracotta (MCA Bologna)La domus negli scavi di Claterna
Questo settore del museo reca la definizione della domus e della sua evoluzione in base agli scavi di Claterna. Una particolare attenzione è dedicata non solo ai mosaici ma anche e soprattutto alle tecniche e ai materiali costruttivi di età romana che denotano un altissimo livello di specializzazione. Sono esposti, con criterio tipologico, i principali materiali da costruzione (mattoni, tegole, coppi, chiodi e ferle, antefisse, intonaco dipinto, esempi di pavimentazioni in cotto e a mosaico, mattoni da suspensurae, tubuli, conduttura idrica fittile), oltre a disegni illustrativi sulla loro posa in opera e sulle loro funzioni.
Una parte della parete ospita una scultura in terracotta recante una figura di ‘amorino’ alato (a sinistra): trovata alla fine dell’Ottocento probabilmente entro il peristilio o l’hortus di una domus e di proprietà del Museo Civico Archeologico di Bologna, è un prezioso esempio di modellato di derivazione tardo ellenistica che ben testimonia il gusto estetico delle famiglie più agiate di Claterna.
Il mondo dei morti
Il tema della morte e dell’oltretomba in età romana è illustrato attraverso la conformazione e l’organizzazione delle necropoli romane; specifiche informazioni su alcune tombe del territorio claternate sono esemplificate soprattutto attraverso le epigrafi.
La fine della città
Questa parte del percorso espositivo narra un altro importante capitolo della storia di Claterna: la crisi basso imperiale, la sua trasformazione in villaggio e infine il suo definitivo abbandono.
I primi pannelli riguardano la citazione della famosa fonte ambrosiana che parla della fine della città in Emilia, citando numerosi centri, tra cui anche Claterna. Nei pannelli successivi viene dato rilievo alle ultime esplorazioni archeologiche di Claterna, in particolare agli scavi della cosiddetta ‘casa del fabbro’ che hanno mostrato le caratteristiche della vita a Claterna negli ultimi secoli.
Il municipio è ormai ridotto a un villaggio che tuttavia conserva una grande importanza itineraria, economica e artigianale. La fase di declino della città è rappresentata da alcuni pezzi particolarmente esemplificativi quali monete e ceramiche riguardanti la vita quotidiana tra V e VI secolo d.C.
Produzione, tavola, commerci, oggetti di ornamento personale e altre suppellettili della vita quotidiana
Il percorso espositivo si conclude con le quattro vetrine poste al centro della sala che illustrano altrettante tematiche: la produzione (con oggetti che hanno lo scopo di illustrare l’attività artigianale e le tracce delle lavorazioni che si svolgevano a Claterna e nel suo territorio -produzione di vasellame, di oggetti in osso, di vasellame in vetro, di oggetti in metallo-, le attività di trasformazione del cibo -molitura dei cereali- e le attività domestiche quali filatura e tessitura);  la tavola (le abitudini alimentari e il costume conviviale in età romana sono esemplificati attraverso il vasellame da cucina e da mensa, oltre a oggetti tipici del banchetto, come il mestolo. Sono anche definite le principali classi di materiali in uso in età repubblicana e imperiale);  i commerci  (la sfera dell’economia e il tema del commercio, che ebbe un grande sviluppo in età romana, è illustrata attraverso i contenitori da trasporto per eccellenza: le anfore, di cui si dà un’ampia esemplificazione di quanto circolava a Claterna. Sono poi esemplificati altri prodotti oggetto di commercializzazione, e dei mezzi dello scambio, come i pesi e le monete); e infine gli oggetti di ornamento personale e altre suppellettili della vita quotidiana (sono raccolti numerosi esempi di oggetti personali, quali elementi dell’abbigliamento o di ornamento, e riguardanti la cura della persona, oppure i giochi e la scrittura, oltre all’illuminazione delle case e al mobilio).


Ricostruzione grafica della probabile collocazione dell'amorino nella domus (grafica 3D Paolo Nanni)


Orario invernale (*) lunedì 14.30-18.30, martedì 9-13, mercoledì 14.30-18.30, giovedì 9-13, venerdì 14.30-18.30, sabato 8.30-12.30
Nella giornata di Domenica saranno previsti appuntamenti mensili, con progettazione scientifica, anche in occasione di eventi/iniziative di particolare rilievo per il territorio promosse dal Comune di Ozzano

Orario estivo (*) da lunedì a sabato 8.30-12.30

(*) La definizione dell'orario invernale/estivo terrà conto del calendario scolastico; pertanto quello invernale sarà vigente in linea di massima da metà settembre a metà giugno


Il Museo della Città romana di Claterna intende promuovere lo studio e la conoscenza dei beni culturali richiesti in deposito al fine di rendere fruibili le informazioni raccolte durante le indagini archeologiche, passate, presenti e future, nel sito archeologico.
Il Museo della Città romana di Claterna costituisce un servizio pubblico e, in quanto tale, svolge quelle attività utili alla più ampia educazione e divulgazione della cultura storica, con particolare riferimento al patrimonio storico-archeologico richiesto in deposito. L'esposizione, basata sulla necessità di documentare il ruolo peculiare rivestito dal sito archeologico, contribuisce a rendere il costituendo Museo uno spazio di promozione di valori di cittadinanza attiva, dialogo interculturale, integrazione sociale e apprendimento permanente, secondo quanto definito dal Protocollo di Lisbona del 2000 e dal Programma Quadro europeo per la Ricerca e l'Innovazione Horizon 2020.

Il Museo si propone di:
 preservare l’integrità di tutti i beni culturali in deposito e comunque posti sotto la sua responsabilità assicurandone la conservazione;
 curare in via permanente l’inventariazione e la catalogazione dei beni, nonché la loro documentazione fotografica, secondo i criteri individuati dal Ministero per i beni e le attività culturali e adottati dalla Regione;
 sviluppare lo studio, la ricerca, la documentazione e l’informazione;
 assicurare la fruizione dei beni culturali in deposito attraverso l’esposizione permanente;
 organizzare incontri, seminari, convegni, corsi di aggiornamento;
 svolgere attività educative e didattiche;
 promuovere la produzione di pubblicazioni scientifiche e divulgative;
 promuovere le attività della biblioteca situata nel medesimo edificio e ad esso strettamente collegata;
 promuovere la valorizzazione e la promozione dei beni culturali in deposito;
 collaborare con istituzioni e enti analoghi a livello locale, nazionale e internazionale;
 aderire, nelle modalità previste dalla normativa, a formule di progettazione associata con altri musei, in aggregazione territoriale o tematica.
Nell’ambito delle proprie competenze, persegue altresì le seguenti finalità:
 istituire e favorire rapporti di collaborazione con soggetti ed Enti pubblici e privati, finalizzati alla ideazione e realizzazione di progetti di studio e ricerca, con particolare riguardo ai rapporti con lo Stato rappresentato dalla Soprintendenza, con la Regione Emilia-Romagna nella sua articolazione operativa dell’Istituto per i Beni Culturali, con la Città Metropolitana, con i Comuni e con l’Università di riferimento;
 promuovere una proficua collaborazione con altri musei attraverso lo scambio di opere e di competenze;
 instaurare una continuativa collaborazione con le scuole di primo e secondo grado presenti nel territorio, per lo sviluppo di progetti congiunti finalizzati alla diffusione della cultura locale;
 stipulare accordi con le associazioni di volontariato che svolgono attività di salvaguardia e diffusione dei beni culturali, ai fini dell’ampliamento della promozione e fruizione del patrimonio culturale.
Fruibilità e divulgazione online
Il costituendo Museo occupa una sala espositiva al secondo piano del Palazzo della Cultura di Ozzano dell’Emilia (BO). Saranno garantiti i servizi legati alle condizioni preliminari alla visita attraverso segnaletica stradale, segnaletica esterna al museo, pubblicazione di orari e giorni di apertura. Sono anche previsti servizi di accoglienza attraverso la costituzione di un punto informativo, la disponibilità di materiale informativo gratuito, di mappe di orientamento e di informazioni on-line, nonché attraverso servizio di biglietteria e prenotazione. L’accesso disabili dall’esterno è garantito da una rampa in muratura, mentre all’interno la sala è servita da ascensore. L’accessibilità economica è invece garantita prevedendo l'ingresso libero al Museo.
Con apposita delibera sono state definite le tariffe per le attività a pagamento (visite guidate rivolte a privati e attività/ laboratori per le scuole fuori dal territorio del Comune di Ozzano). Per la prenotazione di tali servizi, da effettuare secondo i termini e le modalità stabiliti dal regolamento di prenotazione, si richiederà la compilazione di apposita modulistica. (Scarica il pieghevole informativo)

 

Informazioni di Renata Curina, archeologa della Soprintendenza Archeologia, belle arti e paesaggio per la città metropolitana di Bologna e le province di Modena, Reggio Emilia e Ferrara


Inaugurazione SABATO 30 MARZO 2019 ore 10
(scarica l'invito all'inaugurazione)

Ore 10.00: Saluto delle Autorità e presentazione

Intervengono:
Luca Lelli, Sindaco del Comune di Ozzano dell’Emilia
Marika Cavina, Assessore alla Cultura e al Turismo del Comune di Ozzano dell’Emilia
Aurora Salomoni, Responsabile Settore Scuola, Cultura, Sport del Comune di Ozzano dell’Emilia
Cristina Ambrosini, Soprintendente Archeologia, belle arti e paesaggio per la città metropolitana di Bologna e le province di Modena, Reggio Emilia e Ferrara
Fiamma Lenzi, IBC- Istituto per i beni artistici, culturali e naturali della Regione Emilia-Romagna
Fausto Tinti, Vicesindaco della Città metropolitana di Bologna
Saura Sermenghi, Presidente Associazione Culturale "Centro Studi Claterna Giorgio Bardella - Aureliano Dondi"

Ore 11.00: taglio del nastro e visita al Museo
A seguire rinfresco

Nel pomeriggio, partecipazione gratuita a:
ore 15.30-17.00: laboratorio didattico “Alla scoperta di Claterna”: una città “visibile” (in Museo)! che consentirà ai bambini (fascia di età compresa tra i 6 e 8 anni) di ricostruire il proprio “mosaico” e di riprodurre il logo del nuovo Museo.
ore 15.45- 17.00: visita guidata al Museo Città Romana di Claterna
Per partecipare alle attività pomeridiane (visita guidata e laboratorio didattico), inviare la richiesta entro giovedì 28 marzo 2019 a  museo@comune.ozzano.bo.it

 

pagina a cura di Carla Conti