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Vivere una città romana - Experiencing a Roman City MUSEO DELLA CITTÀ ROMANA DI CLATERNA |
Il 30 marzo 2019 è nato ufficialmente il Museo della Città romana di Claterna con sede nel palazzo della Cultura (secondo piano) in Piazza Allende n.
18 a Ozzano dell’Emilia (BO).
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informativo)
In realtà un proprio spazio espositivo la realtà archeologica di Claterna
l'aveva già dal 2010. Ma adesso l'esperienza della mostra/museo maturata
all’interno del Progetto Civitas Claterna viene istituzionalizzata ed ereditata
dal nuovo Museo che, ampliato e riallestito rispetto alla precedente esposizione, diventa un nuovo
elemento attivo nella valorizzazione storico-archeologica del
territorio, in sinergia con gli Enti scientifici di riferimento e le
associazioni culturali territoriali già operanti in quest'ambito.
Il Museo della Città romana di Claterna vuole essere una tappa significativa nel
lungo percorso di indagine storico-archeologica rivolta al territorio ozzanese,
presentando in particolare le conoscenze acquisite sul sito archeologico di
Claterna. Le ricerche avviate alla fine dell’Ottocento hanno visto nell’ultimo
decennio un’importante strutturazione all’interno del Progetto Civitas Claterna
di cui il Comune di Ozzano è stato uno dei promotori sotto la direzione
scientifica dell’allora Soprintendenza per i Beni Archeologici dell’Emilia
Romagna (oggi Soprintendenza Archeologia, belle arti e paesaggio per la città
metropolitana di Bologna e le province di Modena, Reggio Emilia e Ferrara).
L'obiettivo è quello di raccontare le vicende che caratterizzano la storia della
Città di Claterna e del territorio di Ozzano sviluppando, attraverso
l’esposizione di reperti e di alcuni materiali particolarmente significativi ed
evocativi, un racconto storico completo ed attrattivo che illustrerà le origini
dell’antica città e la sua riscoperta, proseguendo con la struttura urbanistica
e le caratteristiche dei principali spazi urbani, pubblici e privati, per
terminare con un richiamo alle indagini e ricerche attualmente in corso.
Il progetto scientifico dell'esposizione è stato realizzato sotto la direzione
scientifica della Soprintendenza Archeologia, belle arti e paesaggio per la
città metropolitana di Bologna e le province di Modena, Reggio Emilia e Ferrara
e in collaborazione con il Comune di Ozzano e l'Associazione Culturale “Centro Studi Claterna Giorgio Bardella e Aureliano Dondi” con la
quale il Comune di Ozzano ha siglato una convenzione il 26 ottobre 2018.
La Tabula Peutingeriana indica la città romana di Claterna tra Bononia e Forum
Corneli
IL MUSEO DELLA CITTÀ ROMANA DI CLATERNA
L’esposizione fornisce tutte le principali informazioni finora note sulla città romana
di Claterna (II sec. a.C. –VI sec. d.C.), i cui resti si trovano in frazione
Maggio di Ozzano dell’Emilia, a circa km. 1,5 dalla sede espositiva; il sito
archeologico è oggetto di campagne di scavo continuative dal 2005.
L’esposizione è organizzata su base tematica; i contenuti (testi, disegni,
fotografie, parte dei reperti) sono presentati con un
percorso antiorario rispetto all’ingresso della sala. Al centro della
sala sono collocate quattro vetrine contenenti reperti; tutte le
immagini e gli oggetti sono accompagnati da didascalie.
Seguendo l’ordine del percorso perimetrale, per finire con le vetrine
centrali, presenta i seguenti temi.
Presentazione del sito e storia della città romana
Il primo pannello riguarda la presentazione del sito di Claterna, una
città romana abbandonata oggi sepolta dai campi, che è quasi un unicum nella
regione. Una foto aerea illustra le principali caratteristiche del sito, e mette
in evidenza anche le aree archeologiche aperte e in corso di scavo. Altre
immagini mostrano i vecchi scavi degli anni Cinquanta del Novecento, a confronto
come le più recenti esplorazioni, frutto di un sistematico progetto di ricerca
portato avanti dalla Soprintendenza Archeologia, Belle Arti e Paesaggio per la città
metropolitana di Bologna e le province di Modena, Reggio Emilia e Ferrara,
dall’Università di Venezia e dall’Associazione Centro Studi Claterna.
Un oggetto-simbolo di Claterna è rappresentato da un piccolo delfino in bronzo
(un applique per mobili), esposto in una teca che aggetta rispetto al pannello.
L'oggetto-simbolo di Claterna: un piccolo delfino in bronzo usato come applique
per mobili
I pannelli successivi raccontano in sintesi la storia di Claterna, sfruttando
anche una fonte particolare: le monete utilizzate nei successivi periodi
storici, di cui si propone una selezione. Vengono illustrate
l’evoluzione del popolamento nel territorio ozzanese dal Paleolitico
all’occupazione celtica, con particolare riferimento all’età del Ferro che ha
restituito importanti testimonianze nel Bolognese orientale, le modalità della
romanizzazione (prima metà del II sec. a.C.), la formazione dell’abitato di Claterna in quanto centro di servizi e la sua evoluzione in
municipium nel I
sec. a.C., il coinvolgimento di Claterna nella c.d. “guerra di Modena” (43
a.C.), l’evoluzione urbanistica augustea del municipium in centro urbano con
impianto regolare e sviluppo della città durante il primo impero e
diversificazione della compagine sociale (tipologie abitative, attestazioni
epigrafiche di personaggi di spicco), e infine la crisi basso imperiale e i tentativi di
reazione da parte della città, con successivo abbandono entro il VI sec. d.C.
L’archeologia a Claterna
Attraverso immagini particolarmente evocative, un ampio pannello richiama la storia delle esplorazioni archeologiche a Claterna, dalla fine
dell’Ottocento ai giorni nostri. Viene dato un risalto speciale ai rilievi
fatti eseguire da Edoardo Brizio durante i primi estesi scavi a Claterna,
preziosi disegni che richiamano la stagione delle prime grandi scoperte
archeologiche.
Uno dei rilievi fatti eseguire da Edoardo Brizio nel 1890 durante i primi scavi
estensivi a Claterna
La forma della città e il territorio
Il percorso proposto in quest'ampia nicchia
illustra l’urbanistica della città antica e il legame con il territorio.
La carta archeologica di Claterna descrive la struttura urbana caratterizzata
dall'impianto stradale (di tipo ‘misto’) impostato a cavallo
della via Emilia, dalla posizione dell’area forense, dagli spazi per l’edilizia privata
e dai suburbia. Una carta geografica riproduce l’ubicazione
di Claterna rispetto a Bononia e agli altri centri, proponendo un
percorso in cui la linea di collegamento è rappresentata dalla via Emilia.
Immagini di acciottolati e selciati stradali antichi richiamano il
tema della strada consolare, formidabile elemento di continuità con il passato.
Un terzo pannello si focalizza sull’area centrale della città, quella che
comprendeva gli edifici pubblici, mostrando un ingrandimento del sito e una
serie di immagini soprattutto aeree. Un particolare rilievo viene attribuito
alle più recenti ricerche che hanno portato alla scoperta del teatro, del foro e
di altri edifici pubblici.
Una delle ipotesi ricostruttive possibili per l’edificio teatrale di Claterna. I
nuovi dati di quest’anno e quelli delle prossime campagne di scavo consentiranno
di raggiungere un modello ricostruttivo sempre più attendibile (grafica 3D di
Paolo Nanni)
Gli spazi pubblici: l’edilizia monumentale e la statuaria
In questa parte del percorso viene illustrato il comparto pubblico claternate, spiegandone le caratteristiche
topografiche e funzionali, come la definizione di foro e delle attività che
ospitava, oltre a informazioni sugli edifici da spettacolo. Il tutto è corredato
da immagini di resti di statuaria, frammenti architettonici e iscrizioni
onorarie, appartenuti probabilmente a strutture e apprestamenti del comparto
pubblico della città.
Frammenti architettonici
Un’ampia pedana ospita una serie di
frammenti architettonici ed epigrafi in marmo e pietre calcaree provenienti da
varie zone della città. Si tratta di pezzi trovati in giaciture secondarie, in
contesti di reimpiego oppure in collegamento a ‘calcare’ presso cui furono
accumulati nel Medioevo per farne calce. Facevano originariamente parte dell’ornato di edifici per lo più di carattere pubblico, da cui però furono
smontati in concomitanza con la fine della città. L'esposizione ci mostra quindi da una parte la ricchezza degli apparati
monumentali di Claterna durante il suo massimo fulgore, dall’altra la fine del
centro urbano, rappresentata dalla frammentazione e dal ‘crollo’ dei monumenti.
La domus negli scavi di Claterna
Questo settore del museo reca la definizione della domus e della sua
evoluzione in base agli scavi di Claterna. Una particolare attenzione è dedicata
non solo ai mosaici ma anche e soprattutto alle tecniche e ai materiali
costruttivi di età romana che denotano un altissimo livello di specializzazione.
Sono esposti, con criterio tipologico, i principali
materiali da costruzione (mattoni, tegole, coppi, chiodi e ferle, antefisse,
intonaco dipinto, esempi di pavimentazioni in cotto e a mosaico, mattoni da
suspensurae, tubuli, conduttura idrica fittile), oltre a disegni illustrativi
sulla loro posa in opera e sulle loro funzioni.
Una parte della parete ospita una scultura in terracotta recante una figura di
‘amorino’ alato (a sinistra): trovata alla fine dell’Ottocento probabilmente
entro il peristilio o l’hortus
di una domus e di proprietà del Museo Civico Archeologico di Bologna, è un prezioso esempio di modellato di derivazione tardo ellenistica
che ben testimonia il gusto estetico delle famiglie più agiate di Claterna.
Il mondo dei morti
Il tema della morte e dell’oltretomba in
età romana è illustrato attraverso la conformazione e l’organizzazione delle necropoli
romane; specifiche informazioni su alcune tombe del territorio claternate sono
esemplificate soprattutto attraverso le epigrafi.
La fine della città
Questa parte del percorso espositivo narra un altro importante capitolo della storia di Claterna: la crisi basso imperiale, la sua trasformazione in villaggio e infine
il suo definitivo abbandono.
I primi pannelli riguardano la citazione della famosa fonte ambrosiana che
parla della fine della città in Emilia, citando numerosi centri, tra cui anche Claterna. Nei pannelli successivi viene dato rilievo alle ultime esplorazioni
archeologiche di Claterna, in particolare agli scavi della cosiddetta ‘casa del
fabbro’ che hanno mostrato le caratteristiche della vita a Claterna negli
ultimi secoli.
Il municipio è ormai ridotto a un villaggio che tuttavia conserva una grande importanza itineraria, economica e artigianale.
La fase di declino della città è rappresentata da alcuni pezzi particolarmente esemplificativi
quali monete e ceramiche
riguardanti la vita quotidiana tra V e VI secolo d.C.
Produzione, tavola, commerci, oggetti di ornamento personale
e altre suppellettili della vita quotidiana
Il percorso espositivo si conclude con le quattro vetrine poste al centro
della sala che illustrano altrettante tematiche: la
produzione (con oggetti che hanno lo scopo di illustrare
l’attività artigianale e le tracce delle lavorazioni che si svolgevano a
Claterna e nel suo territorio -produzione di vasellame, di oggetti in osso, di
vasellame in vetro, di oggetti in metallo-, le attività di trasformazione del
cibo -molitura dei cereali- e le attività domestiche quali filatura e
tessitura); la tavola (le abitudini alimentari e il costume
conviviale in età romana sono esemplificati attraverso il vasellame da cucina e
da mensa, oltre a oggetti tipici del banchetto, come il mestolo. Sono anche
definite le principali classi di materiali in uso in età repubblicana e
imperiale); i commerci (la sfera dell’economia e il
tema del commercio, che ebbe un grande sviluppo in età romana, è illustrata
attraverso i contenitori da trasporto per eccellenza: le anfore, di cui si dà
un’ampia esemplificazione di quanto circolava a Claterna. Sono poi esemplificati
altri prodotti oggetto di commercializzazione, e dei mezzi dello scambio, come i
pesi e le monete); e infine gli oggetti di ornamento personale e altre
suppellettili della vita quotidiana (sono raccolti numerosi esempi di
oggetti personali, quali elementi dell’abbigliamento o di ornamento, e
riguardanti la cura della persona, oppure i giochi e la scrittura, oltre
all’illuminazione delle case e al mobilio).
Ricostruzione grafica della probabile collocazione dell'amorino nella domus
(grafica 3D Paolo Nanni)
Orario invernale (*) lunedì 14.30-18.30, martedì
9-13, mercoledì 14.30-18.30, giovedì 9-13, venerdì 14.30-18.30, sabato
8.30-12.30
Nella giornata di Domenica saranno previsti
appuntamenti mensili, con progettazione scientifica, anche in occasione di
eventi/iniziative di particolare rilievo per il territorio promosse dal Comune
di Ozzano
Orario estivo (*) da lunedì a sabato 8.30-12.30
(*) La definizione dell'orario invernale/estivo terrà conto del calendario scolastico; pertanto quello invernale sarà vigente in linea di massima da metà settembre a metà giugno
Il Museo della Città romana di Claterna intende promuovere lo studio e la
conoscenza dei beni culturali richiesti in deposito al fine di rendere fruibili
le informazioni raccolte durante le indagini archeologiche, passate, presenti e
future, nel sito archeologico.
Il Museo della Città romana di Claterna costituisce un servizio pubblico e, in
quanto tale, svolge quelle attività utili alla più ampia educazione e
divulgazione della cultura storica, con particolare riferimento al patrimonio
storico-archeologico richiesto in deposito. L'esposizione, basata sulla
necessità di documentare il ruolo peculiare rivestito dal sito archeologico,
contribuisce a rendere il costituendo Museo uno spazio di promozione di valori
di cittadinanza attiva, dialogo interculturale, integrazione sociale e
apprendimento permanente, secondo quanto definito dal Protocollo di Lisbona del
2000 e dal Programma Quadro europeo per la Ricerca e l'Innovazione Horizon 2020.
Il Museo si propone di:
preservare l’integrità di tutti i beni culturali in deposito e comunque posti
sotto la sua responsabilità assicurandone la conservazione;
curare in via permanente l’inventariazione e la catalogazione dei beni, nonché
la loro documentazione fotografica, secondo i criteri individuati dal Ministero
per i beni e le attività culturali e adottati dalla Regione;
sviluppare lo studio, la ricerca, la documentazione e l’informazione;
assicurare la fruizione dei beni culturali in deposito attraverso
l’esposizione permanente;
organizzare incontri, seminari, convegni, corsi di aggiornamento;
svolgere attività educative e didattiche;
promuovere la produzione di pubblicazioni scientifiche e divulgative;
promuovere le attività della biblioteca situata nel medesimo edificio e ad
esso strettamente collegata;
promuovere la valorizzazione e la promozione dei beni culturali in deposito;
collaborare con istituzioni e enti analoghi a livello locale, nazionale e
internazionale;
aderire, nelle modalità previste dalla normativa, a formule di progettazione
associata con altri musei, in aggregazione territoriale o tematica.
Nell’ambito delle proprie competenze, persegue altresì le seguenti finalità:
istituire e favorire rapporti di collaborazione con soggetti ed Enti pubblici
e privati, finalizzati alla ideazione e realizzazione di progetti di studio e
ricerca, con particolare riguardo ai rapporti con lo Stato rappresentato dalla
Soprintendenza, con la Regione Emilia-Romagna nella sua articolazione operativa
dell’Istituto per i Beni Culturali, con la Città Metropolitana, con i Comuni e
con l’Università di riferimento;
promuovere una proficua collaborazione con altri musei attraverso lo scambio
di opere e di competenze;
instaurare una continuativa collaborazione con le scuole di primo e secondo
grado presenti nel territorio, per lo sviluppo di progetti congiunti finalizzati
alla diffusione della cultura locale;
stipulare accordi con le associazioni di volontariato che svolgono attività di
salvaguardia e diffusione dei beni culturali, ai fini dell’ampliamento della
promozione e fruizione del patrimonio culturale.
Fruibilità e divulgazione online
Il costituendo Museo occupa una sala espositiva al secondo piano del Palazzo
della Cultura di Ozzano dell’Emilia (BO). Saranno garantiti i servizi legati
alle condizioni preliminari alla visita attraverso segnaletica stradale,
segnaletica esterna al museo, pubblicazione di orari e giorni di apertura. Sono
anche previsti servizi di accoglienza attraverso la costituzione di un punto
informativo, la disponibilità di materiale informativo gratuito, di mappe di
orientamento e di informazioni on-line, nonché attraverso servizio di
biglietteria e prenotazione. L’accesso disabili dall’esterno è garantito da una
rampa in muratura, mentre all’interno la sala è servita da ascensore.
L’accessibilità economica è invece garantita prevedendo l'ingresso libero al
Museo.
Con apposita delibera sono state definite le tariffe per le attività a
pagamento (visite guidate rivolte a privati e attività/ laboratori per le scuole
fuori dal territorio del Comune di Ozzano). Per la prenotazione di tali servizi,
da effettuare secondo i termini e le modalità stabiliti dal regolamento di
prenotazione, si richiederà la compilazione di apposita modulistica.
(Scarica il
pieghevole informativo)
Informazioni di Renata Curina, archeologa della Soprintendenza Archeologia, belle arti e paesaggio per la città metropolitana di Bologna e le province di Modena, Reggio Emilia e Ferrara
Inaugurazione SABATO 30 MARZO 2019 ore 10
(scarica
l'invito all'inaugurazione)
Ore 10.00: Saluto delle Autorità e presentazione
Intervengono:
• Luca Lelli, Sindaco del Comune di Ozzano dell’Emilia
• Marika Cavina, Assessore alla Cultura e al Turismo del Comune di Ozzano
dell’Emilia
• Aurora Salomoni, Responsabile Settore Scuola, Cultura, Sport del Comune
di Ozzano dell’Emilia
• Cristina Ambrosini, Soprintendente Archeologia, belle arti e paesaggio
per la città metropolitana di Bologna e le province di Modena, Reggio Emilia e
Ferrara
• Fiamma Lenzi, IBC- Istituto per i beni artistici, culturali e naturali
della Regione Emilia-Romagna
• Fausto Tinti, Vicesindaco della Città metropolitana di Bologna
• Saura Sermenghi, Presidente Associazione Culturale "Centro Studi
Claterna Giorgio Bardella - Aureliano Dondi"
Ore 11.00: taglio del nastro e visita al Museo
A seguire rinfresco
Nel pomeriggio, partecipazione gratuita a:
• ore 15.30-17.00: laboratorio didattico “Alla scoperta di Claterna”: una città
“visibile” (in Museo)! che consentirà ai bambini (fascia di età compresa tra i 6
e 8 anni) di ricostruire il proprio “mosaico” e di riprodurre il logo del nuovo
Museo.
• ore 15.45- 17.00: visita guidata al Museo Città Romana di Claterna
Per partecipare alle attività pomeridiane (visita guidata e laboratorio
didattico), inviare la richiesta entro giovedì 28 marzo 2019 a
museo@comune.ozzano.bo.it
pagina a cura di Carla Conti