PROGETTO “GRAFFI O GRAFFITI? PERCORSI DI LEGALITÀ
progetto di integrazione sociale di persone in esecuzione penale
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“Graffi o Graffiti? Percorsi di legalità”
Progetto volto all'integrazione sociale delle persone in esecuzione penale

Nei mesi scorsi è stato siglato un Protocollo d’intesa tra Provincia di Bologna, Tribunale di Sorveglianza di Bologna e Casa Circondariale di Bologna per l’attuazione di progetti volti all’integrazione sociale delle persone in esecuzione penale.
In particolare, il Progetto "Graffi o Graffiti? Percorsi di legalità", finalizzato all'inclusione socio-lavorativa di persone detenute, promosso dall'Assessorato Scuola, Formazione e Lavoro della Provincia di Bologna e sottoscritto da Tribunale di Sorveglianza, Casa Circondariale, Direzione Regionale per i Beni Culturali e Paesaggistici dell'Emilia-Romagna e dagli enti di formazione Cefal e IIPLE, si è avvalso anche della collaborazione della Soprintendenza Archeologia dell'Emilia-Romagna che ha contributo al progetto tramite la propria restauratrice Antonella Pomicetti.
Antonella Pomicetti ha partecipato alla redazione del volume “Contro il vandalismo grafico. Il centro storico di Bologna: sperimentazione e linee guida”, un manuale realizzato dalla Direzione Regionale per i Beni Culturali e Paesaggistici dell'Emilia-Romagna per far fronte al degrado causato dal vandalismo grafico e salvaguardare il centro storico di Bologna.
Il volume illustra il percorso di analisi, studio e sperimentazione che nel 2010 ha permesso di definire le linee guida di intervento per la rimozione dei danni dalle superfici interessate da vandalismo grafico.
Il corso di formazione professionale per detenuti è articolato in una attività di 40 ore di lezione in aula (all'interno del carcere della Dozza) e 260 ore di "Cantiere scuola" all'aperto all'esterno del Carcere. Operativamente, il progetto prevede l'avvio di "cantieri scuola" per la pulitura del patrimonio cittadino e coinvolge 8 detenuti presenti presso la Casa Circondariale di Bologna.
L'attività formativa d'aula, a cui hanno partecipato, tra gli altri, l'architetto Andrea Sardo della  Direzione Regionale per i Beni Culturali e Paesaggistici dell'Emilia-Romagna, per la parte normativa, e la restauratrice della Soprintendenza Antonella Pomicetti per quella relativa alle pratiche di restauro, è stata svolta nel giugno 2011, quella del cantiere scuola è ancora in via di definizione.

La Provincia di Bologna, tramite il Servizio Politiche Attive del lavoro e Formazione, promuove da tempo lo Sportello di Informazione e Orientamento al Lavoro presente all’interno della Casa Circondariale di Bologna, allo scopo di offrire alle persone detenute gli interventi e le attività propri dei Centri per l’Impiego della Provincia di Bologna, sulla base delle indicazioni di fabbisogno formativo espresse dallo Provincia di Bologna.

La Provincia intende attuare progetti che concretamente diano la possibilità di intraprendere percorsi mirati all’integrazione sociale delle persone in esecuzione penale in stretto raccordo con le misure e i provvedimenti di competenza del Tribunale di Sorveglianza di Bologna e della Casa Circondariale di Bologna.
La normativa che presiede all’esecuzione penale prevede infatti la concessione di misure alternative, le cui istanze pervengono al Tribunale di Sorveglianza ed all’Ufficio di Sorveglianza, cui competono la valutazione e la concessione o meno dei diversi benefici. Per le persone detenute tali misure costituiscono spesso l’accesso alle opportunità progettuali sostenute dalle diverse Istituzioni.
Si tratta quindi di adottare misure collaborative con il Tribunale di Sorveglianza di Bologna e la Casa Circondariale di Bologna, al fine di sviluppare una sinergia e di elaborare prassi utili all’esercizio dei diritti da parte delle persone limitate nella libertà.
Sulla base dell’esperienza acquisita, la Provincia ha inteso quindi promuovere un’iniziativa utile per procedere alla ripulitura del patrimonio cittadino, a cominciare in via sperimentale dagli edifici scolastici presenti nel centro storico di Bologna ma con l'intento di estendere gli interventi innovativi di ripulitura dai graffiti ad altre scuole di Bologna e Provincia, anche al fine di aumentare il grado di partecipazione della società esterna al trattamento e ai processi di inclusione sociale e lavorativa delle persone sottoposte a misure limitative della libertà.
In tale ottica, si procederà dunque agli interventi di ripulitura dai graffiti, coinvolgendo detenuti beneficiari di misura alternativa alla detenzione o di lavoro all’esterno, in prestazioni di attività non retribuite a favore della collettività per un tempo determinato.


Al progetto collaborano anche l’ente di formazione professionale IIPLE (Istituto Istruzione Professionale Lavoratori Edili di Bologna e Provincia), con tecnici esperti nella rimozione dei graffiti, e l’ente Cefal Bologna (Consorzio Europeo per la Formazione e l’Addestramento dei Lavoratori), per l’azione di orientamento e coordinamento. Sono previsti interventi formativi da parte della Magistratura di Sorveglianza.
Il progetto ha la finalità di contrastare il degrado cittadino e consentirà, attraverso la collaborazione fra istituzioni e imprese, il recupero e la riqualificazione del patrimonio pubblico e la promozione di progetti di inclusione sociale per dare impulso all'integrazione di persone detenute presso la Casa Circondariale di Bologna. I detenuti coinvolti potranno infatti, dopo idoneo percorso di formazione professionale, procedere alla ripulitura del patrimonio cittadino (a cominciare dagli edifici scolastici presenti nel centro storico di Bologna) per contrastarne l'imbrattamento dai graffiti. Il tutto nel pieno rispetto della legislazione vigente in materia di sicurezza sul lavoro e delle norme ambientali.

aggiornamento del 29 settembre 2011
(comunicato stampa "Percorso per la rimozione del vandalismo grafico - Cantiere scuola" a cura del Servizio Politiche attive del lavoro e formazione della Provincia di Bologna)

DE BIASI: Con l’avvio della fase di “cantiere scuola” esterno al carcere, attivo da oggi presso il Liceo Copernico di Bologna, il progetto per la rimozione del vandalismo grafico si conferma un laboratorio campione di collaborazione interistituzionale volta all'integrazione sociale delle persone in esecuzione penale.

Con queste parole Giuseppe De Biasi, Assessore all’Istruzione, Formazione e Lavoro della Provincia di Bologna ha commentato l’avvio del cantiere scuola del “Percorso per la rimozione del vandalismo grafico”, progetto nato dalla collaborazione tra Provincia di Bologna, Tribunale di Sorveglianza di Bologna, Casa Circondariale di Bologna, insieme a Direzione Generale per i beni culturali e paesaggistici dell'Emilia-Romagna, IIPLE (Istituto Istruzione Professionale Lavoratori Edili di Bologna e Provincia) e Cefal Bologna (Consorzio Europeo per la Formazione e l’Addestramento dei Lavoratori) con l’obiettivo di fornire un’occasione di formazione per l'inclusione socio-lavorativa delle persone detenute.
Terminato il corso di formazione professionale per 8 detenuti all’interno del carcere della Dozza (40 ore di lezione in aula), a cui hanno partecipato anche docenti della Direzione Regionale per i Beni Culturali e Paesaggistici dell'Emilia-Romagna, da questa mattina, giovedì 29 settembre, prende il via la seconda fase, il "cantiere esterno" ospitato presso il Liceo Scientifico Copernico di Bologna.
Saranno 260 le ore di stage professionalizzante, che in questo primo step vedrà coinvolti 3 detenuti e che, a regime, arriverà ad impegnare fino a un massimo di 8 detenuti presenti attualmente presso la Casa Circondariale bolognese.
Gli istituti scolastici individuati dalla Provincia di Bologna come idonei per la realizzazione del cantiere scuola oltre al Liceo Copernico sono l’Istituto Professionale Aldrovandi-Rubbiani di viale Vicini che ospita anche la succursale del Liceo Classico “Galvani”.
Il progetto, ideato e finanziato dall’Assessorato Istruzione, Formazione e Lavoro della Provincia di Bologna, si propone di contrastare il degrado cittadino, contribuire al recupero e alla riqualificazione del patrimonio pubblico realizzando al contempo un intervento concreto di inclusione sociale.
Non dimentichiamoci però, conclude De Biasi, che l’idea di coinvolgere in maniera diretta le scuole superiori cittadine nasce proprio dalla precisa volontà di lanciare un messaggio a doppia valenza, da un lato di sensibilizzazione degli studenti verso il fenomeno del vandalismo grafico degli edifici scolastici e dall’altro di contribuire ad aumentare il livello di consapevolezza di tutta la cittadinanza verso il trattamento e i processi di inclusione sociale e lavorativa delle persone detenute.

Comunicato stampa a cura dell'Ufficio stampa della Provincia di Bologna
30 settembre 2011
"Cantiere-scuola" esterno al carcere, rimozione dei vandalismi al Copernico


Progetto promosso dall'Assessorato Scuola, Formazione e Lavoro della Provincia di Bologna (Servizio Politiche attive del lavoro e formazione) e sottoscritto da Tribunale di Sorveglianza, Casa Circondariale, Direzione Regionale per i Beni Culturali e Paesaggistici dell'Emilia-Romagna, enti di formazione Cefal e IIPLE
Ha collaborato, con la propria restauratrice Antonella Pomicetti, la Soprintendenza Archeologia dell'Emilia-Romagna
Articolo di  Carla Conti (OdG 83183)