La Soprintendenza Archeologia dell’Emilia-Romagna partecipa con i suoi tre siti archeologici all’edizione 2015 di Wiki Loves Monuments Italia, concorso fotografico aperto a tutti per promuovere l’immenso patrimonio culturale italiano
Le aree archeologiche di Marzabotto, Russi e Veleia e il Palazzo Costabili di Ferrara, sede del Museo Archeologico Nazionale, si mettono in posa per Wiki Loves Monuments Italia 2015, dall'1 al 30 settembre
Il concorso si svolge dall’1 al 30 settembre 2015 ma le foto possono essere scattate in qualsiasi momento. Potete concorrere a Wiki Loves Monuments anche con foto scattate in precedenza (non c'è un limite di tempo, purché qualità e risoluzione siano adeguate agli standard fotografici attuali). Seduti comodamente davanti al vostro personal computer potete controllare la lista dei monumenti autorizzati e scoprire se avete un'immagine da postare
tutti i dettagli su www.wikilovesmonuments.it
I
resti monumentali della romana Veleia, l’unicità dell’etrusca Marzabotto, i bellissimi
mosaici della villa rustica di Russi e la splendida residenza
rinascimentale di Ferrara attribuita a Ludovico il Moro.
La Soprintendenza Archeologia dell’Emilia-Romagna, d'intesa con il Polo Museale
dell'Emilia-Romagna, aderisce alla
quarta edizione del concorso fotografico Wiki Loves Monuments Italia con quattro
gioielli del proprio patrimonio. Dall’1 al 30 settembre, fotografi amatoriali o
professionisti di ogni età potranno caricare sul sito
www.wikilovesmonuments.it
una o più foto, scattate anche in passato, relative ai monumenti più belli
d’Italia segnalati da enti, istituzioni e comuni.
Visto il soggetto del concorso -il monumento inteso anche come edificio o
sito archeologico- la Soprintendenza punta i fari su quattro gemme
dell’Emilia-Romagna certamente non sconosciute ma non per questo meno desiderose
di mettersi in mostra.
L’area archeologica di Marzabotto/Kainua (Via Porrettana Sud 13, info
051.932353, aperta tutti i giorni dalle 8 alle 19) è una testimonianza unica
nell’ambito della civiltà etrusca. La sua eccezionalità è data dalla
straordinaria conservazione dell’impianto originale della città, dovuta
all’abbandono del luogo in seguito all’invasione celtica. Ancora oggi, a 2500
anni di distanza, possiamo percorrere le ampie strade ortogonali, larghe anche
15 metri, che suddividono lo spazio urbano in modo regolare, passeggiando sullo
sfondo dei calanchi dai resti dell’abitato sul pianoro, alle costruzioni sacre
dell’acropoli, alle aree funerarie al di fuori della città dei vivi.
La Villa Romana di Russi (via Fiumazzo, info 0544.581357, aperta dal
lunedì al sabato dalle 9 a un’ora prima del tramonto e la domenica dalle 14 alle
19) è l’ennesima prova dell’efficienza dei Romani. Con la flotta
ancorata a Ravenna e un esercito da sfamare, questo impianto che produceva
grano, vino e altri generi alimentari diventa un centro di prima importanza. Tra
il I e il II sec. d.C. la villa è completamente ristrutturata dall’ormai ricco
proprietario che la trasforma in un alloggio lussuoso, con sala da pranzo (triclinium),
stanza per ricevere (tablinum), impianto termale e magnifici pavimenti a
mosaico.
L’area archeologica di Veleia (Strada Provinciale 14, località Veleia
Romana, Lugagnano Val d’Arda, PC, info 0523.807113, aperta tutti i giorni dalle
9 alle 19) è una perla incastonata nell’Appennino piacentino. L’antico
municipium romano gravita attorno a un foro pavimentato ai tempi di Augusto in
lastre di arenaria e circondato su tre lati dai resti di un portico su cui si
aprivano botteghe e ambienti ad uso pubblico. A sud il complesso era chiuso
dalla basilica a navata unica dove si levavano le dodici grandi statue in marmo
di Luni raffiguranti i membri della famiglia giulio-claudia, trasferite già nel
Settecento nel Ducale Museo di Antichità, oggi Museo Archeologico Nazionale di
Parma. Patrimonio culturale della regione fin dal 1760, quando il Duca di Parma
don Filippo di Borbone ne avviò l’esplorazione dopo il ritrovamento casuale (nel
1747) dell’iscrizione bronzea della Tabula Alimentaria traianea, e da allora
oggetto di scavi e ricerche, Veleia è oggi uno dei centri archeologici più
importanti dell’Italia settentrionale.
Tradizionalmente attribuito al Duca di Milano Ludovico Sforza, detto il Moro, il
cinquecentesco palazzo che ospita il Museo Archeologico Nazionale di
Ferrara (Via XX Settembre 122, info 0532.66299, aperto da martedì a domenica
dalle 9.30 alle 17) era in realtà di proprietà di Antonio Costabili,
segretario di Ludovico e personalità di spicco della corte del Duca Ercole I
d’Este.
L'architetto e progettista Biagio Rossetti ne iniziò la costruzione nel 1500 e
il cantiere vide all'opera illustri scalpellini della corte estense, come
Gabriele Frisoni, Girolamo Pasino e Cristoforo di Ambrogio, e magistrali pittori
dell'inizio del XVI sec., fra cui Benvenuto Tisi detto il Garofalo, Ludovico
Mazzolino e l'Ortolano. Nel 1503 la costruzione passò alle cure di Girolamo
Pasini e Cristoforo di Ambrogio da Milano ma nel 1504 venne definitivamente
abbandonata e l'edificio rimase incompiuto. Fulcro del palazzo è il cortile
d'onore, completato solo su due lati e ornato da un doppio loggiato dalla ricca
decorazione scultorea in pietra bianca, probabilmente opera di Gabriele Frisoni
così come la scalinata che porta al piano nobile, con alzate dei gradini
decorate con motivi geometrici, delfini e palmette. Palazzo Costabili è un
edificio di indescrivibile bellezza. Tra i caratteri di questa splendida
residenza rinascimentale risultano dominanti il colore dei materiali impiegati,
l'armonia delle forme, l'accogliente ed ampia corte che, tramite il porticato,
si apre sul giardino, recentemente restaurato, che rappresenta l'unico esempio
compiuto, entro le mura estensi, di giardino formale storico sopravvissuto a
Ferrara
Con le scorse edizioni il concorso Wiki Loves Monuments è entrato nel Guinness
dei Primati come il più grande del Mondo, raccogliendo solo in Italia migliaia
di foto di monumenti e centinaia di adesioni di enti e
istituzioni.
Le immagini caricate saranno disponibili al pubblico mediante licenza Creative
Commons, fermo restando il vincolo da parte del Ministero dei beni e delle
attività culturali e del turismo alla sola riproduzione senza scopo di lucro,
per finalità di studio, ricerca, libera manifestazione del pensiero o
espressione creativa, e promozione della conoscenza del patrimonio culturale
(Legge 29 luglio 2014, n. 106)
Area Archeologica di Marzabotto/Kainua (entrata dal
Museo Nazionale Etrusco), Via Porrettana sud 13, Marzabotto (BO) tel.
051.932353 (€ 3,00)
Villa Romana di Russi, Via Fiumazzo, Russi (RA), tel. 0544.581357 (€ 2,00)
Zona archeologica di Veleia, località Strada Provinciale 14, località Veleia Romana, Lugagnano Val d’Arda
(PC), tel. 0523.807113 (€ 2,00)
Palazzo Costabili (sede del Museo Archeologico Nazionale), Via XX settembre 122,
Ferrara tel. 0532.66299
(€ 5,00)