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Gli
elmi con cresta e speroni, le vesti ricamate, le fibule in oro e ambra, i carri
da guerra e le armi da parata. I corredi dei guerrieri villanoviani conquistano
il pubblico, convincendo gli organizzatori a prorogare la mostra per altri tre
mesi, fino al 15 aprile prossimo. Sono “uomini eccellenti” della prima età del ferro i protagonisti della mostra “Il Potere e la Morte. Aristocrazia, guerrieri e simboli”, in corso al Museo Civico Archeologico di Verucchio (Rimini). L’esposizione illustra per sezioni tematiche gli aspetti che più caratterizzavano le figure maschili di rango nella società verucchiese: l’abbigliamento, il banchetto e la guerra. Tra i pezzi più eclatanti, un tavolino in legno a tre gambe figurate, armi, elmi, ornamenti in oro, argento, avorio e ambra, un abito villanoviano recentemente restaurato dalla Fachhoschschule di Colonia e una serie di 28 testine in bronzo, in origine forse applicate su un coperchio in legno.
La mostra si incentra sulla figura maschile e illustra i caratteri essenziali dei verucchiesi che detennero il potere politico, religioso e militare alla fine dell’VIII secolo a.C. Punto di partenza sono le manifestazioni funerarie che restano l’immagine più diretta delle società antiche, specie per le fasi protostoriche. Con esse, questi villanoviani di rango comunicavano il proprio status all’interno della comunità, cercando di proiettare un’immagine di sé capace di influenzare e condizionare il contesto socio-politico di appartenenza.
Il recente restauro di materiali scavati nel 1971 -realizzato con il contributo dell’IBC, Istituto per i beni artistici, culturali e naturali della regione Emilia-Romagna- ha permesso una nuova lettura di alcuni fra i più importanti contesti tombali di Verucchio villanoviana, pertinenti ad individui di alto rango connotati come guerrieri dai prestigiosi oggetti che componevano i loro corredi funerari.