Sulla tavola brocche, ceramiche e grandi vassoi colmi di prelibatezze, sotto i piedi il mosaico policromo di Ercole Ebbro, cifra stilistica della stanza da pranzo romana.
Così si cenava a Sarsina 2000 anni fa ed è qui, nella sala del triclinio esposta al Museo Archeologico Sarsinate, che si tiene la mostra “Cibus. A tavola con i Romani”, al via dal 13 marzo.
La rassegna illustra usi e abitudini alimentari degli abitanti dell’antica Sassina partendo dai reperti rinvenuti negli scavi delle domus e delle necropoli della città. Tra i pezzi più pregiati una preziosa coppa in vetro policromo e numerose ceramiche invetriate e decorate a rilievo di produzione locale che imitano i più costosi vasi in metallo.
Le testimonianze dagli autori latini consentono di ricostruire consuetudini e curiosità della vita quotidiana dei romani. Così scopriamo che i romani cercavano sempre un invito a cena, ruotando ogni sera da una domus all’altra. La coena era l’unico vero pasto della giornata, si svolgeva in un ambiente appositamente predisposto, il triclinio (così chiamato perché munito di tre letti conviviali), cominciava verso le quattro del pomeriggio e poteva durare fino all’alba. Ma la cena era soprattutto un’occasione mondana: il padrone di casa invitava amici e clientes per ostentare le sue ricchezze con l’abbondanza e la ricercatezza del cibo, il numero dei servi e la scelta di vini. Il vasellame da mensa era all’altezza della situazione: coppe e brocche in metallo prezioso, piatti e vassoi in fine ceramica, bicchieri e recipienti in vetro pregiato, tutto doveva stupire.
I romani vivevano praticamente fuori casa e per mangiare acquistavano cibi pronti nei locali pubblici. Il termopolium, presente in tutte le strade, era una piccola bottega dove si vendeva vino a bicchieri. Nel bancone di marmo erano murati grossi recipienti di terracotta, uno per ogni tipo di vino in vendita. Vicino al bancone c'era un piccolo fornello sul quale d’inverno si teneva a bollire una pentola d’acqua per diluire il vino ed ottenere una bevanda calda e leggermente alcolica. Alcuni termopoli offrivano anche stanze dove giocare a dadi e bere seduti. Erano frequentati per lo più da operai e viandanti e non godevano di buona fama. Vi erano poi le osterie vere e proprie, frequentate soprattutto dal popolino o da gente di passaggio, dove si poteva sia cenare che dormire.

inaugurazione sabato 12 marzo alle ore 11
nel Museo Archeologico Sarsinate
in Via Cesio Sabino 39 a Sarsina

Si prega di considerare la presente come invito

Città: Sarsina (FC)
Luogo: Via Cesio Sabino 39
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