Soprintendenza Archeologia dell'Emilia-Romagna
In ricordo di Elsa Silvestri
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In memoria di Giuliana Riccioni, scomparsa a Bologna il 9 novembre 2008

E' mancata in questi giorni Elsa Silvestri, da molti anni ispettore onorario della Soprintendenza per i Beni Archeologici dell'Emilia Romagna e studiosa tra le più rappresentative dell'archeologia emiliano-romagnola della seconda metà del Novecento.

Nata a Bologna nel 1921 Elsa Silvestri ha iniziato a collaborare con la Soprintendenza a partire dagli anni Sessanta, lavorando dapprima con Guido Achille Mansuelli, poi con Gino Vinicio Gentili e con Giovanna Bermond Montanari, operando principalmente nel Bolognese, soprattutto nell'area della pianura nord-orientale, nei comuni di Budrio e Castenaso, ma non solo.
Il suo intervento, discreto e assiduo, ha contribuito in modo determinante alla salvaguardia di molti contesti archeologici che altrimenti sarebbero stati dispersi nei convulsi anni dello sviluppo economico del secondo Dopoguerra, quando il personale ministeriale addetto alla tutela era numericamente ridotto; anche negli anni successivi, di fronte al progredire delle tecniche di controllo del territorio, ha sempre assicurato una piena, costante e competente collaborazione agli Uffici della Soprintendenza e alle autorità comunali.

La sua opera scientifica ha attraversato diversi campi d'intervento. In particolare preme segnalare l'attenzione con cui ha seguito molti interventi in campo protostorico, dagli insediamenti dell'età del bronzo di S. Giovanni in Galilea a quelli villanoviani del territorio di Castenaso. In quest'ultimo caso è importante rilevare che Elsa Silvestri, più e meglio di molti studiosi dell'epoca e successivi, ha saputo abbinare l'indagine nei contesti di abitato agli scavi delle necropoli, da sempre considerati da molti archeologi più gratificanti per l'abbondanza e talvolta la ricchezza dei reperti recuperati nei corredi funerari, oltre che per le informazioni sulle caratteristiche deposizionali. Ha così svolto ricerche di carattere pionieristico e di grande importanza storica e metodologica nell'abitato di Castenaso sia per l'età del Bronzo che per l'età del Ferro.

Ma tra le molte imprese compiute da Elsa Silvestri, certo una delle più rilevanti è stata la realizzazione del Museo Archeologico di Budrio, un museo palesemente orientato in senso didattico nel senso migliore della parola, e cioè rivolto al pubblico e alla scuola ma con il rigore scientifico e lo scrupolo che le erano abituali; in questo contesto è stata ampiamente trattata la materia riguardante l'occupazione romana del territorio, ricostruendo in particolare il paesaggio centuriato che ancora caratterizza gran parte della pianura bolognese, e che per la prima volta veniva spiegato e mostrato in tutte le sue potenzialità non solo topografiche ma di ricostruzione storica e di organizzazione civile ed economica.

Elsa Silvestri lascia un vuoto che non potrà essere facilmente riempito come non potrà essere dimenticata, almeno da chi scrive, la sua figura dolce ed umana, un po' stravagante e in qualche modo impareggiabile, un esempio comunque per chi crede che il compito degli ispettori onorari sia benemerito ed insostituibile nell'affiancamento dell'attività di tutela e di ricerca sul territorio.

Luigi Malnati, Soprintendente per i Beni Archeologici dell'Emilia Romagna

Bologna, 28 aprile 2010