Soprintendenza per i Beni Archeologici dell’Emilia-Romagna e Centro Agricoltura Ambiente di S. Giovanni in Persiceto
Ricostruzione del paesaggio vegetale e dell’ambiente circostante Palazzo Costabili, detto “di Ludovico il Moro”, sede dell’attuale Museo Archeologico Nazionale di Ferrara
Marco Marchesini,
Soprintendenza per i Beni Archeologici dell’Emilia-Romagna
Silvia Marvelli,
C.A.A. Giorgio Nicoli, Sede di S. Giovanni in Persiceto
L’archeologia del paesaggio è una tematica sempre più ricorrente nella
letteratura storica e archeologica degli ultimi decenni. Essa collega l’uomo
all’ambiente in cui vive, associando due ambiti sempre più inscindibili l’uno
dall‘altro: fin dalle epoche più antiche l’insediamento antropico è condizionato
dal paesaggio vegetale che, a sua volta, viene continuamente modificato dalle
attività dell’uomo. Da qui la necessità di ricostruire il paesaggio antico
incrociando i dati archeologici a quelli di altre discipline quali la
geomorfologia, la sedimentologia, la climatologia, la pedologia, l’archeobotanica
e l’archeozoologia.
Le indagini palinologiche consentono non solo di ricostruire l’evoluzione del
paesaggio vegetazionale e ambientale di un determinato luogo, ma anche di
individuare le varie attività dell’uomo nel corso del tempo, scoprendo ad
esempio quali piante coltivava e/o raccoglieva, quali utilizzava e per quale
scopo, quali attività esercitava su una determinata area (es. ceduazione dei
boschi, vinificazione, trebbiatura) o ancora, segnalano la presenza di aree
boscate oppure di zone umide, di prati/pascoli o di canali/fossati, ecc.,
informazioni fondamentali per meglio inquadrare il substrato, il clima,
l’orografia e la topografia di un determinato contesto. Questi studi rendono
inoltre possibile ricostruire importanti aspetti dell’alimentazione umana, degli
scambi commerciali, dell’utilizzo medicamentoso e fitoterapico di alcune piante,
delle offerte votive legate ai riti religiosi e funerari, ecc.
Questo contributo presenta i risultati dell’analisi palinologica di sei
campioni prelevati da diversi sondaggi nell’area del giardino di Palazzo
Costabili detto “di Ludovico il Moro”, attuale sede del Museo Archeologico
Nazionale di Ferrara. I campioni di sedimento sottoposti ad analisi palinologica
sono stati prelevati dall’archeologo Maurizio Molinari in sondaggi effettuati in
diverse zone del giardino.
I risultati delle indagini palinologiche consentono di ricostruire la storia del
contesto vegetale che si è avvicendato nel corso del tempo all’interno
dell’attuale giardino: il paesaggio vegetale antecedente il Giardino era
alquanto deforestato e caratterizzato da un ambiente molto aperto e con costanti
ed evidenti segni delle attività dell’uomo.
Le piante legnose non raggiungono mai il 17% e sono sempre fortemente in
sottordine rispetto alle piante erbacee. Gli Alberi+Alberi/arbusti costituiscono
la componente maggiore, mentre decisamente meno rappresentati risultano gli
arbusti
Più ricca e diversificata è la componente erbacea, predominante in tutti i
campioni esaminati. Nel complesso le Erbacee sono rappresentate soprattutto da
Graminacee, sia spontanee che coltivate.
Gli Indicatori Antropici sono costituiti da piante la cui presenza è
direttamente e strettamente collegata alle attività dell’uomo perché coltivate
oppure perché vivono in ambienti creati dall’uomo o direttamente ad esso
collegati.
Vengono di seguito descritti i contesti vegetazionali emersi dalle indagini
polliniche suddivisi in ambiti cronologici.
IL PAESAGGIO VEGETALE E L’AMBIENTE CIRCOSTANTE PALAZZO COSTABILI A META’ DEL
XV SECOLO
Il contesto vegetazionale descrive un ambiente decisamente molto aperto con
presenza di rare alberature; sono presenti orti di medie dimensioni alternati ad
aree abbastanza ampie a prato o terreno lasciato incolto. Sono inoltre
documentate diverse specie tipiche di ambienti umidi, probabilmente a
testimonianza di un impianto idraulico di una certa consistenza nei pressi
dell’area del Palazzo. Sono state rinvenute anche diverse Pteridofite,
probabilmente localizzate nell’area vicina all’impianto idraulico. Si segnala
infine la rilevante concentrazione dei cereali, rappresentati in prevalenza da
orzo e grano, che può indicare sia la loro coltivazione in aree circostanti il
Palazzo, sia operazioni di trasporto o di carico/scarico delle granaglie per
essere immagazzinate/lavorate.
IL PAESAGGIO VEGETALE E L’AMBIENTE CIRCOSTANTE PALAZZO COSTABILI TRA FINE XV
E INIZIO DEL XVI SECOLO
Pressoché simile risulta il paesaggio vegetale emerso dall’analisi dei campioni
di questa fase: il contesto vegetazionale rimane nettamente aperto, con presenza
di alcuni alberi da frutto fra cui Ciliegio e Vite. Prevale sempre la componente
erbacea testimoniata da orti di medie dimensioni alternati ad aree a prato più o
meno ampie, parte delle quali potrebbero essere costituite dai camminamenti
posti fra un orto e l’altro. Si segnala una leggera riduzione delle attività
legate ai cereali.
Anche se in calo rispetto alla fase precedente, sono ancora documentate diverse
specie tipiche di ambienti umidi, soprattutto idro-elofite erbacee, a
testimonianza, come per la fase precedente, della permanenza di un impianto
idraulico nei pressi del Palazzo. Si contraggono anche le Pteridofite.
IL PAESAGGIO VEGETALE E L’AMBIENTE CIRCOSTANTE PALAZZO COSTABILI A META’ DEL
XVI SECOLO
Nel complesso, il quadro vegetazionale emerso dalle analisi di questi campioni
descrive un ambiente decisamente simile negli aspetti generali a quello già
evidenziato nelle fasi precedenti, ovvero un contesto intorno al Palazzo
decisamente aperto, con ampie zone a prato e a incolto e con rare alberature.
Sembra invece mutare l’assetto dell’area relativo agli orti e alle zone
destinate alla coltivazione/lavorazione delle granaglie, che in questa fase si
riducono fortemente. Ritorna più consistente la componente delle piante tipiche
di ambienti umidi, sia delle igrofite arboree che delle igro-idro-elofite
erbacee a cui si accompagnano anche le Pteridofite, a testimonianza della
presenza di vasche/impianti idraulici attivi in questa fase nei pressi del
Palazzo. Si segnala infine una riduzione degli Indicatori Antropici Spontanei,
probabilmente dovuto ad una maggiore cura e manutenzione dell’area circostante
il Palazzo da parte dell’uomo.
CONCLUSIONI
Il contesto vegetazionale emerso dalle analisi polliniche eseguite durante i
sondaggi archeologici effettuati nel Giardino di Palazzo Costabili descrivono un
ambiente decisamente molto aperto con presenza di rare alberature in tutte le
fasi esaminate. Prevale sempre la componente erbacea testimoniata da numerose
specie antropiche: particolarmente significativo il rinvenimento di numerose
ortive che attesterebbe la presenza di orti di medie dimensioni dove venivano
coltivate varie piante quali Chenopodiacee con rape e bietola da costa,
Crucifere (iberidella e senape), Composite (cicoria comune e lattuga), menta e
numerose Umbellifere fra cui aneto puzzolente, angelica arcangelica, ecc.
Inframmezzati agli orti vegetavano anche diverse piante da frutto quali Vite,
Noce e diversi Pruni fra cui anche il Ciliegio. E’ possibile che all’interno di
questi orti fossero presenti anche arbusti quali Erica ed Eliantemo.
L’elevata presenza di cereali, in particolare nella fase iniziale della serie,
potrebbe documentare sia la loro coltivazione in aree circostanti il Palazzo,
sia l’esistenza non lontano dal Palazzo di un’area destinata alla lavorazione
del grano o dell’orzo oppure di un edificio in cui venivano effettuate
operazioni di scarico ed immagazzinamento delle granaglie.
La buona presenza del gruppo delle Graminacee spontanee accompagnate dalle
Cicorioidee documenta l’esistenza di aree di medie dimensioni destinate a
prato/incolto soggette a calpestio presenti nelle immediate adiacenze dell’area.
Alcune di queste zone potevano costituire i camminamenti posti fra un orto e
l’altro.
Sono inoltre documentate diverse specie tipiche di ambienti umidi, soprattutto
idro-elofite erbacee, che segnalano un impianto idraulico di una certa
consistenza nei pressi del Palazzo.
La copertura arborea rimane sempre sullo sfondo del paesaggio: prevalgono le
Latifoglie Decidue con numerose specie tipiche del Querceto planiziario quali
Quercus caducifoglie e in particolare Farnia, Roverella accompagnate da Carpini,
Nocciolo, Frassini e Olmo. Risultano invece in sottordine le Conifere, che sono
rappresentate prevalentemente da Pini e da Abete bianco, presente in tracce. E’
plausibile pensare che qualche pianta arborea sia di Latifoglie Decidue che di
Conifere potesse vegetare anche nell’area circostante il Palazzo, anche se le
specie rinvenute fanno più propendere per apporti provenienti da aree boschive e
collinari/montane per le Conifere, soprattutto per la prima e la seconda fase.
Il contesto vegetazionale emerso dalle ulteriori analisi polliniche eseguite
con carotaggi nel Labirinto e presso il muro perimetrale del Giardino di Palazzo
Costabili descrive un ambiente sempre decisamente aperto nell’area del labirinto
con presenza di rare alberature costituite da Latifoglie Decidue e specie
sempreverdi fra cui varie Cupressacee e Pini accompagnati da siepi di Bosso e
Alloro. Nei campioni del Labirinto prevale sempre la componente erbacea,
testimoniata da pollini riferibili al gruppo delle Graminacee spontanee
accompagnate a diverse Composite fra cui in prevalenza Cicorioidee che,
accompagnate alla Graminacee, documentano aree di medie dimensioni destinate a
prato.
Nel campione basale della carota al centro del labirinto risulta rilevante la
presenza di specie tipiche di ambienti umidi e, in particolare, di igro/idrofite
a testimonianza dell’esistenza di una struttura con acqua permanente in tutti i
periodi dell’anno.
Nel campione 1 e 2 sono state rinvenute varie specie ortive che attesterebbero
la presenza di zone ad orti di medie dimensioni dove venivano coltivate varie
piante quali rape e bietola da costa, Crucifere (iberidella e senape), cicoria
comune, menta e numerose Umbellifere fra cui aneto puzzolente, angelica
arcangelica, ecc. come risulta anche nei precedenti campioni analizzati dei
livelli archeologici.
Nell’area vicino al muro perimetrale si verifica un incremento di specie arboree
ornamentali sempreverdi (Pini, Cedri e diverse Cupressacee con Cipressi e Thuie)
accompagnati da Latifoglie sempreverdi quali Bosso e Ligustro. Rimane costante
la presenza di zone lasciate a prato; si segnala la rilevante presenza di
Pteridofite, soprattutto Felci, che potrebbero essere state impiegate come
specie ornamentali.