Direzione Regionale per i Beni Culturali e Paesaggistici dell’Emilia-Romagna
I Giardini di Palazzo Costabili, detto “di Ludovico il Moro”, a Ferrara. Le ragioni di un progetto
Andrea Sardo, Responsabile del procedimento per la Direzione Regionale B.C.P. dell’Emilia-Romagna
Il Giardino di Palazzo Costabili, quello attuale a mezzogiorno, costituisce
l’unico esempio compiuto di giardino formale storico superstite a Ferrara. Non
si tratta, in realtà, dell’originale giardino rinascimentale ma di una
simulazione, un esercizio di stile realizzato negli anni Trenta, in occasione
dei lavori di restauro del complesso, in un’area che corrispondeva in parte con
gli antichi orti del Palazzo.
Il giardino di rappresentanza vero e proprio era invece situato lungo la Via
della Ghiara, a levante del Palazzo Costabili. Di questo giardino non rimane che
un piccolo brandello e la memoria storica, testimoniata dai documenti e da
vedute antiche.
Il giardino di mezzogiorno ha subito, soprattutto alla metà del secolo scorso, numerosi
interventi e l’impianto di specie arboree e arbustive incongrue, dettato più da
mode e gusti del momento che da un vero progetto.
Lo stato dell’impiantistica è obsoleto, la necessità di grandi manutenzioni non
è commisurata alle risorse umane del Museo ed alcuni alberi hanno già mostrato
preoccupanti segni di degrado.
Per questi motivi la Direzione Regionale per i Beni Culturali e Paesaggistici
dell’Emilia-Romagna ha deciso di utilizzare parte dei Fondi Lotto 2004-2006 per
un intervento finalizzato ad una valorizzazione degli spazi verdi del museo che
permetta, oltre che un restauro dei valori storici e formali, anche una
ottimizzazione delle risorse di manutenzione.
Sono state effettuate indagini a tappeto affinché tutta l’operazione potesse
contare su un quadro conoscitivo preciso e dettagliato.
Indagini archeobotaniche e palinologiche, curate da Marco Marchesini,
Soprintendenza Archeologia dell'Emilia-Romagna, e Silvia Marvelli, Centro Agricoltura Ambiente "Giorgio Nicoli" di San Giovanni in
Persiceto (Bologna), hanno restituito interessanti dati sulle specie vegetali
presenti nell’area nel corso dei secoli.
Studi agronomici condotti da Giovanni Morelli, grazie ad una convenzione di
collaborazione con il Comune di Ferrara (che ha anche sostenuto le relative
spese), hanno consentito di ricostruire un quadro completo dello stato
vegetazionale e agronomico.
Saggi archeologici condotti da Maurizio Molinari hanno restituito nuovi
importanti dati e conferme sulle strutture antiche e sugli impianti storici.
Maria Luisa Mutschlechner, della Soprintendenza per i Beni Architettonici e
Paesaggistici di Roma, ha raccolto con rara sensibilità e competenza, i dati di
studio e ha impostato un progetto di restauro di elevatissimo livello culturale
che porterà il giardino a nuova vita.
Non possiamo dimenticare, infine, l’impegno dell’Istituto tecnico Agrario “F.lli
Navarra” di Ferrara che ha clonato il bosso originale per mettere a disposizione
nuove piante da impiegare nella integrazione delle siepi.
Il nuovo giardino manterrà la sua impostazione storica, i percorsi geometrici
con le siepi di bosso, il labirinto, il pergolato di rose, il fondale coi
monumentali cedri del Libano, ma proporrà anche una nuova interpretazione dei
dati desunti dalle ricerche effettuate, con la scelta di piante erbacee storiche
e l’eliminazione di quelle più recenti.
L’area che in passato ospitava il cosiddetto barcone di Logonovo sarà utilizzata
per impiantare una sorta di museo “archeo-geo-morfologico”, uno spazio in cui
esporre i segnali tombali rinvenuti nella necropoli di Spina, costituiti da
elementi lapidei provenienti da tutto il bacino del mediterraneo. Questa
esposizione, che diventerà una sorta di piccolo giardino Zen, servirà anche per
testimoniare le rotte commerciali dell’emporio spinetico.
In occasione dell’avvio del cantiere, che sarà diretto dall’architetto Matteo
Pernigo, è stato organizzato un convegno per presentare alla città e al pubblico
il lavoro svolto e il futuro giardino.
Al convegno, che si tiene nel Museo Archeologico Nazionale di Ferrara, venerdì
18 settembre, dalle ore 15, partecipa anche Carmen Añón Feliù, Presidente
Onorario ICOMOS, esperto UNESCO e coordinatore del Master in architettura dei
giardini e del paesaggio dell'Universidad Politécnica di Madrid. La presenza
dell’Añón Feliù, probabilmente la massima autorità a livello mondiale nel campo
del restauro dei giardini storici, dà la misura dell’importanza dell’intervento
estense.