L’esposizione dallo scorso 21 marzo presso la sala dedicata alla cattedrale nel
locale Museo Diocesano del mosaico di IV secolo scoperto durante le indagini
archeologiche condotte in duomo dal 2005, hanno portato un notevole riscontro di
pubblico della Provincia reggiana, ma anche destato l’interesse e la curiosità
di numerosi turisti che sempre più stanno visitando la nostra città: oltre 3500
le presenze registrate nelle prime settimane di esposizione. Complici la Mostra
su Piero della Francesca a Palazzo Magnani, Fotografia Europea e l’Expo 2015,
molti i visitatori attesi nelle sale del Museo Diocesano, ricche di particolari
ed eccezionali reperti, oggi superbamente integrati dai 35 mq circa di tappeto
in pietre policrome, ottimamente restaurato e felicemente collocato, con figure
di uomini, donne, animali, motivi geometrici, i cui significati simbolici
attendono ancora una convincente disamina. Il mosaico, riemerso dopo oltre un
millennio e mezzo di oblio dal sottosuolo della cripta del duomo reggiano, è
solo uno dei “litostrati” che il passato ha restituito in tempi recenti.
Numerosi i lacerti recuperati dagli strati della fase repubblicana e poi
imperiale di Roma; ma a Reggio non meno pregevoli sono i grandi “quadri”
figurativi che a partire dall’XI secolo arricchiscono i pavimenti delle maggiori
chiese della città e che oggi sono fruibili presso i Civici Musei. La lotta tra
il bene e il male; lo zodiaco come simbolo del tempo ormai orientato verso
l’eternità; scene di vita quotidiana con valenze moraleggianti: questi i
principali temi squadernati attraverso pietruzze bianche, nere, rosse, rosa,
verdi dei pavimenti medievali della cattedrale, di s. Giacomo maggiore, di s.
Prospero, di s. Tommaso, il cui effetto complessivo possiamo immaginare
ammirando stupiti il fantasmagorico albero della vita presente sul pavimento
della cattedrale di Otranto.
Saranno anche questi i temi illustrati sabato 18
aprile a partire dalle 15.30, presso il Museo Diocesano. Relatori: i funzionari
della soprintendenza Marco Podini e Renata Curina; gli storici dell’arte
Giordana Trovabene, Attilio Marchesini; i restauratori Giorgio Arcari e Monica
Zanardi; gli archeologi Roberto Macellari e Ottavio Malfitano, insieme al
direttore del museo diocesano, mons. Tiziano Ghirelli, alla direttrice dei
Civici Musei, Elisabetta Farioli e al soprintendente regionale per l’archeologia
Luigi Malnati. Con l’occasione saranno presentati i nuovi supporti didattici
esplicativi predisposti nel cortile del Museo Diocesano, mentre un
cortometraggio guiderà il visitatore nella comprensione delle fasi del
ritrovamento e del restauro del mosaico in mostra.