Modena, realizzazione parcheggio interrato nel Parco Novi Sad
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Ufficio stampa SBAER
2 novembre 2009

Ministero per i Beni e le Attività Culturali
Direzione Regionale per i Beni Culturali e Paesaggistici dell’Emilia-Romagna
Soprintendenza per i Beni Archeologici dell’Emilia-Romagna

Precisazione del Direttore Regionale per i Beni Culturali e Paesaggistici, Carla Di Francesco, e del Soprintendente per i Beni Archeologici dell’Emilia-Romagna, Luigi Malnati, in merito a quanto recentemente pubblicato sulla stampa modenese
con preghiera di pubblicazione

 
Il Direttore Regionale, Arch. Carla Di Francesco, e il Soprintendente Luigi Malnati durante il sopralluogo effettuato il 30 ottobre 2009 nel cantiere del Parco Novi SadCon riferimento alle notizie apparse sulla stampa modenese la settimana scorsa e in seguito al sopralluogo congiunto effettuato venerdì 30 ottobre 2009, il Direttore Regionale per i Beni Culturali e Paesaggistici, Carla Di Francesco, e il Soprintendente per i Beni Archeologici dell’Emilia-Romagna, Luigi Malnati, tengono a precisare quanto segue.

I lavori per la realizzazione di parcheggi interrati nell’area del Parco Novi Sad a Modena hanno restituito diverse testimonianze d’interesse archeologico che saranno oggetto di indagini più approfondite.
I lavori sono costantemente controllati da archeologici che operano sotto la direzione scientifica del Soprintendente per i Beni Archeologici dell’Emilia-Romagna Luigi Malnati, coadiuvato dai funzionari Daniela Locatelli e Donato Labate.
Dalle quote più basse sono emerse alcune strutture e materiali della prima età del ferro e di età etrusca.
Il livello superiore ha restituito i più cospicui giacimenti di età romana, con numerose strutture: una strada basolata, una necropoli ancora da indagare (al momento sono state identificate alcune tombe e tre stele funerarie, di cui una pertinente a un legionario), resti di un edificio rustico, una grande vasca del diametro di circa 14 metri, impianti produttivi, lacerti murari, una discarica di anfore e diverse canalizzazioni riferibili a sistemazioni agrarie.
In prossimità della quota di superficie sono emersi resti strutturali di età basso medievale, con lacerti murari spoliati in antico ed alcune tombe, da riferire verosimilmente ad un edificio ecclesiastico che potrebbe corrispondere alla chiesa dei frati eremitani costruita nella zona attorno alla metà del XIII secolo.
All’età moderna è infine da riferire la datazione di una cisterna in laterizi, attualmente liberata dal terreno che l’inglobava.

Le decisioni in merito ai ritrovamenti saranno valutate congiuntamente dal Direttore Regionale per i Beni Culturali e Paesaggistici dell’Emilia Romagna, Architetto Carla Di Francesco, dalle Soprintendenze interessate (Beni Archeologici e Beni Architettonici e Paesaggistici) e dall’Amministrazione Comunale di Modena.