I lavori per la realizzazione di parcheggi interrati nell’area del Parco Novi
Sad a Modena hanno restituito diverse testimonianze d’interesse archeologico che
saranno oggetto di indagini più approfondite.
I lavori sono costantemente controllati da archeologici che operano sotto la
direzione scientifica del Soprintendente per i Beni Archeologici
dell’Emilia-Romagna Luigi Malnati, coadiuvato dai funzionari Daniela Locatelli e
Donato Labate.
Dalle quote più basse sono emerse alcune strutture e materiali della prima età
del ferro e di età etrusca.
Il livello superiore ha restituito i più cospicui giacimenti di età romana, con
numerose strutture: una strada basolata, una necropoli ancora da indagare (al
momento sono state identificate alcune tombe e tre stele funerarie, di cui una
pertinente a un legionario), resti di un edificio rustico, una grande vasca del
diametro di circa 14 metri, impianti produttivi, lacerti murari, una discarica
di anfore e diverse canalizzazioni riferibili a sistemazioni agrarie.
In prossimità della quota di superficie sono emersi resti strutturali di età
basso medievale, con lacerti murari spoliati in antico ed alcune tombe, da
riferire verosimilmente ad un edificio ecclesiastico che potrebbe corrispondere
alla chiesa dei frati eremitani costruita nella zona attorno alla metà del XIII
secolo.
All’età moderna è infine da riferire la datazione di una cisterna in laterizi,
attualmente liberata dal terreno che l’inglobava.
Le decisioni in merito ai ritrovamenti saranno valutate congiuntamente dal Direttore Regionale per i Beni Culturali e Paesaggistici dell’Emilia Romagna, Architetto Carla Di Francesco, dalle Soprintendenze interessate (Beni Archeologici e Beni Architettonici e Paesaggistici) e dall’Amministrazione Comunale di Modena.