Opera tarda del grande ateniese, “Pluto” racconta l’eterna lotta tra il bene e il male partendo da un quesito provocatorio: che accadrebbe se il dio della ricchezza, divenuto cieco e ingiusto nella distribuzione delle risorse, riacquistasse la vista? La risposta, surreale e vagamente pessimistica, si snoda tra guizzi di comicità e battute mordenti che rivelano i tratti della fantasia aristofanea e la sua pungente attualità.
Il biglietto dello spettacolo dà diritto all’ingresso gratuito al museo per la settimana successiva all’emissione.
Il museo illustra la storia del sito archeologico e degli scavi che si possono visitare nell’ampio parco circostante. La consistenza dei resti dell’antica città, che occupò il Pian di Misano e la sovrastante altura di Misanello dalla fine del VI alla metà del IV sec.a.C., fanno di Marzabotto un caso unico nel panorama dei centri abitati etruschi. L’abbandono garantì la conservazione dell’impianto urbano nel suo disegno originale così che ancora oggi si possono percorrere le antiche strade lungo le quali si snodano abitazioni, aree artigianali ed edifici sacri.
Lo spettacolo di Marzabotto rientra nel “Progetto Dioniso” che coinvolge
Provincia di Bologna, Comuni di Marzabotto, Grizzana Morandi e Monterenzio,
Museo Nazionale Etrusco “Pompeo Aria” di Marzabotto, Facoltà di Lettere e
Filosofia dell’Università degli Studi di Bologna, Centro Teatrale Universitario
dell’Università di Ferrara e Compagnia d’Arte “Teatro Perché” di Bologna, con la
direzione artistica di Gabriele Marchesini e la consulenza scientifica di Angela
Maria Andrisano.
Tra giugno e settembre di quest’anno il progetto prevede anche tre conferenze
spettacolo sulla commedia antica, con letture di Angela Baviera e Gabriele
Marchesini: sabato 17 giugno al Castello di Montasico “Chi ha visto le Sirene”
con Luigi Spina, domenica 18 giugno a Montovolo di Grizzana Morandi “Amazzoni
ieri e oggi” con Angela Maria Andrisano e domenica 10 settembre a Monte Bibele
di Monterenzio “De bello gallico”di C. G. Cesare con Daniele Vitali. Gli
incontri sono ad ingresso libero con inizio alle ore 21 (per info 051.6780511 e
051.6730017)
Pluto di Aristofane: Pluto, dio della ricchezza, accecato da Zeus per
aver detto di voler frequentare solo galantuomini, non può più distinguere gli
onesti dai truffatori.
Il contadino Cremilo, che lo raccoglie viandante e cieco per strada, si offre di
fargli recuperare la vista. Ma tra la folla convenuta festante a gioire della
futura ricchezza irrompe Povertà che prende tutti a male parole: è lei l’origine
di ogni bene. Se tutti fossero ricchi chi lavorerebbe più? Mancherebbe ogni cosa
e gli uomini grassi e soddisfatti non saprebbero come temprarsi lo spirito.
Cremilo la scaccia e accompagna Pluto al tempio di Asclepio, dio della medicina,
che lo guarisce.
Il dio torna allora ad amministrare pienamente i suoi poteri e la ricchezza
regna solo nelle case degli onesti, mentre i truffatori sono ridotti sul
lastrico. Anche gli stessi dei se la passano male e il sacerdote di Zeus,
ridotto ormai alla fame, riesce a ottenere ospitalità da Cremilo e si mette alla
testa di un giubilante corteo in onore del dio Pluto.