Soprintendenza Archeologia dell’Emilia-Romagna e Gruppo Archeologico Bolognese
Domenica 26 aprile 2015, dalle ore 16
LE
INTERVISTE IMPOSSIBILI
Incontro con l’Ammiraglio Etrusco Vel Kaikna
Testi di Giuseppe Mantovani
Intervistatore: Davide Giovannini
Vel Kaikna: Marco Mengoli
Museo Nazionale Etrusco e area archeologica
della città etrusca di Kainua
Via Porrettana Sud 13
Marzabotto (BO)
info 051 932353
sar-ero.museonazionaletrusco@beniculturali.it
Lo spettacolo è preceduto alle ore 16 da una visita guidata a scavi e museo incentrata sui temi dei commerci via mare condotta dall’archeologo Tiziano Trocchi
Visita guidata e spettacolo sono gratuiti
Ingresso al museo e area archeologica € 3,00
Sono presenti i rievocatori di Methlum Kainual
Membro di un'importante famiglia felsinea, Vel Kaikna era un navarca o un
ammiraglio: ce lo dice la sua stele funeraria, rinvenuta a Bologna ed esposta al
Museo Civico Archeologico, su cui si staglia una nave da guerra etrusca armata
di tutto punto. Non è curioso che un abitante di Felsina, città priva di mare,
abbia scelto di farsi rappresentare in questo modo?
A questa domanda cerca di rispondere l’intervista impossibile all'Ammiraglio
Etrusco Vel Kaikna in programma domenica 26 aprile 2015, alle ore 17, al Museo
Nazionale Etrusco “Pompeo Aria” di Marzabotto (BO).
Grazie alla collaborazione con il Gruppo Archeologico Bolognese, di cui fanno
parte sia gli interpreti che l’autore, viene raccontata la storia del navarca
felsineo Vel Kaikna che la raffigurazione funebre collega a Spina e al suo
porto. La rappresentazione è preceduta alle ore 16 da una visita condotta
dall’archeologo Tiziano Trocchi incentrata sul tema dei commerci via mare.
La stele in arenaria di Vel Kaikna è eccezionale sia per le dimensioni (è
alta m. 2,42) che per la raffigurazione che presenta sul lato principale. Vi è
scolpita l'immagine di una grande nave etrusca da guerra che naviga in mare. A
poppa il timoniere regge il timone, seguono due guerrieri con corazza ed una
figura con mantello; dalla chiglia della nave sbucano sette remi, anche se sono
solo tre i rematori di cui si vedono le teste.
Probabilmente la scena si riferisce all'attività esercitata dal defunto, di cui
si conosce il nome grazie all'iscrizione incisa sull'altro lato della stele:
“[io sono] la tomba di Vel Kaikna”.
E' stato ipotizzato che questo personaggio bolognese rivestisse la carica di
comandante di una flotta etrusca sull'Adriatico, preposta alla difesa delle
rotte commerciali da e per la Grecia che facevano capo al porto di Spina.
L'altro lato della stele è diviso in quattro fasce da listelli, che comprendono,
in alto, il viaggio su carro del defunto nell'aldilà, e più sotto scene di
solenni giochi sportivi celebrati in onore del defunto stesso, alla presenza di
personaggi pubblici eminenti.
La stele in arenaria di Vel Kaikna, datata attorno al 450-420 a.C., è stata
rinvenuta nella Necropoli dei Giardini Margherita ed è esposta nella sala
etrusca del Museo Civico Archeologico di Bologna.
Museo Nazionale Etrusco
“Pompeo Aria” e antica città di Kainua, Via Porrettana Sud n. 13 a Marzabotto
(BO)
il museo è
aperto dalle 9 alle 18.30, gli scavi archeologici dell'antica Kainua dalle 8 alle 19
Ingresso € 3,00 - gratuito per gli under 18 e la prima domenica di ogni mese
info 051.932353
sar-ero.museonazionaletrusco@beniculturali.it
Marzabotto (Kainua)
è l’unico esempio al mondo di città etrusca regolare e pianificata giunta a noi
ancora perfettamente leggibile in tutti i suoi settori.
A Marzabotto gli Etruschi avevano non solo progettato la città secondo un
modello assunto direttamente dal mondo greco (seppur "mediato" dall'etrusca
disciplina), ma i legami culturali e commerciali con l’Ellade erano
quotidianamente alimentati tramite il fiume Reno (che all'epoca sfociava nel
ramo spinete del Po), il porto di Spina e l’Adriatico.
Di questa grecizzazione sono segno evidente non solo la ceramica attica, la cui
presenza nei corredi tombali connota la completa acquisizione dell'ideologia del
vino e del banchetto nell'Aldilà, ma anche reperti splendidi come la testa di
kouros in marmo greco o la grande kore in bronzo che propongono la possibilità
di una produzione anche locale atteggiata fedelmente al mondo greco ma tradotta
in stilemi specificamente etruschi.
Risale ai primi anni del Duemila la scoperta del grande tempio urbano dedicato a
Tinia (sommo dio degli Etruschi corrispondente allo Zeus dei Greci) che ha
cambiato il volto della città.