prof.ssa Mariagrazia Baruffaldi
Sindaco del Comune di Castenaso
Fu il conte Giovanni Gozzadini a scoprire l’esistenza di una nuova civiltà, precedente a quella etrusca, a seguito degli scavi archeologici effettuati poco dopo la metà dell’800 (fra il 1853 e il 1855) nel suo podere “Camposanto” fra San Lazzaro e Villanova di Castenaso e fu il conte stesso ad usare il nome della località dove si trovava l’intera sua tenuta, Villanova, nel riferirsi ai ritrovamenti; così la parola “villanoviano” è entrata nell’uso per definire quella civiltà sconosciuta, una delle più caratteristiche culture italiane dell’età del ferro.
In epoca recente la Soprintendenza per i Beni Archeologici ha effettuato con continuità nel nostro territorio molti altri scavi, durante i quali sono stati rinvenuti importanti resti di sistemi insediativi e di sepolcreti villanoviani collocabili fra il IX e il VI secolo a.C.
L’amministrazione di Castenaso da tempo è impegnata per valorizzare quelle
lontane origini, utili a ricomporre in parte la storia dell’occupazione umana
della pianura bolognese:
- attraverso la collocazione di Totem e segnali che da un lato spiegano la
collocazione e l’importanza dei ritrovamenti nel territorio e dall’altro si
propongono di insegnare a leggere l’invisibile a chi vive o transita nelle
nostre zone;
- attraverso alcune importanti manifestazioni, in collaborazione con la
Soprintendenza per i Beni Archeologici, per far conoscere i materiali ritrovati
(non solo in loco) con esposizioni e mostre attraverso cui svolgere attività
divulgativa per le scuole e i cittadini, ma anche consentire nuove opportunità
di conoscenza agli studiosi del settore.
In questa fase per il Comune l’impegno si è fatto più consistente e si è
concretizzato in due specifiche direzioni:
- la realizzazione di un Centro per la promozione, la conoscenza e lo studio
della civiltà villanoviana;
- la partecipazione al restauro di una parte degli oggetti rinvenuti nel
recentissimo scavo di Marano, in particolare della stele e del corredo funerario
della tomba 7 - 9, in vista di una esposizione presso il Centro villanoviano in
fase di realizzazione.
Il Centro, la cui realizzazione da tempo era accarezzata dall’amministrazione, nascerà a Villanova di Castenaso in un ex fienile, un edificio di valore storico- testimoniale, che fa parte con il relativo pro-servizio (un forno-pollaio) di un complesso rurale denominato “Casa Sant’Anna”, un tempo di pertinenza di villa Gozzadini, ora di proprietà comunale.
Il predio Sant’Anna compare in una mappa, che fa parte dell’archivio Gozzadini, tracciata dall’agrimensore Vincenzo Antonio Fontana nel 1783, nella quale compaiono le vie S.Vitale e Pederzana, corrispondenti alle attuali via Tosarelli e via Merighi.
Mappa tracciata dall’agrimensore Vincenzo Antonio Fontana nel 1783
Il fienile nello stesso documento viene descritto come un grande edificio rustico porticato sui due fianchi, che fu rinnovato come gli altri che lo circondavano nella seconda metà del 700. L’edificio, rimaneggiato nel secondo dopoguerra, costituisce un esempio ben conservato di stalla–fienile tipica dell’area bolognese.
Il restauro del fienile e la ristrutturazione del pro-servizio fanno parte di uno specifico Accordo di programma sottoscritto tra il Comune di Castenaso, la Provincia di Bologna, la Direzione regionale per i Beni Culturali e paesaggistici e altri. L’intervento si aggira intorno al milione e ottocentomila (1.800.000) euro.
Una volta recuperato, l’ex fienile ospiterà il Centro villanoviano, il cui
fine è quello di porsi:
- come punto di riferimento per lo studio, la conoscenza e la promozione della
civiltà villanoviana per studiosi e ricercatori specializzati nel settore
(attrezzature per lo studio e deposito di materiali provenienti da contesti
villanoviani del territorio);
- come centro di divulgazione dei risultati delle ricerche attraverso
pubblicazioni, mostre temporanee, convegni, conferenze, laboratori didattici di
archeologia sperimentale rivolti alle scuole e agli utenti interessati;
- come luogo di raccolta di materiali archeologici del territorio che potranno
essere esposti a scopo divulgativo;
- come centro che mette a disposizione un’ampia raccolta di informazioni
soprattutto multimediale sulla civiltà villanoviana.
Per la definizione del progetto culturale - scientifico del Centro villanoviano è stato costituito un gruppo di lavoro, un comitato tecnico – scientifico approvato all’unanimità in Consiglio comunale, composto dai funzionari rappresentanti degli enti coinvolti: il comune di Castenaso, la soprintendenza per i Beni archeologici, l’Istituto per i Beni Culturali della Regione, la Provincia di Bologna.
L’obiettivo è quello di definire la mission del Centro, progettare il percorso espositivo – museale, progettare l’attività didattica, delineare ipotesi di gestione concrete.
Siamo certi che l’impegno degli enti istituzionali coinvolti sarà garanzia di
grandi risultati per i lavori di restauro, per il Centro Villanoviano e le sue
future attività, ma siamo altrettanto certi di poter contare sul supporto
concreto di imprese locali che già in passato hanno dimostrato interesse per le
iniziative di valorizzazione del villanoviano.
Ringrazio le persone presenti che hanno già dimostrato sensibilità specifiche
per la materia.
Il disegno complessivo cui tendiamo vuole creare un sistema di rapporti sinergici tra le strutture museali esistenti diffuse sul territorio, per offrire luoghi di conoscenza che sappiano legare la città di Bologna ai comuni della Valle dell’Idice (Castenaso, Ozzano, San Lazzaro) in nome di una collaborazione culturale condivisa.
Gli edifici del complesso rurale “Casa Sant’Anna” destinati ad ospitare il
Centro Villanoviano