Bologna, Pinacoteca Nazionale, 22 novembre
2013, ore 16
Una tavola rotonda per riflettere sul drammatico
tema della violenza contro le donne con un’ospite d’eccezione: “Susanna e i
vecchioni” di Artemisia Gentileschi, esposto per la prima volta, e solo per due
giorni, a Bologna
Le donne di fronte alle leggi degli uomini
CON L'ADESIONE DEL PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA
Eroine tragiche o popolane, aristocratiche o personaggi di fantasia, comunque donne forti che con acuta resilienza hanno saputo agire, reagire e guadagnarsi il rispetto proprio quando erano più umiliate e offese. Partendo dall’antichità, studiosi di archeologia, diritto e storia dell’arte passano il rassegna esempi di donne che hanno sfidato i soprusi delle leggi maschili, riflettendo sull’esigenza di cambiamenti culturali che impediscano il ritorno a pesanti stereotipi sessisti
venerdì 22 novembre 2013, ore 16
Sala Gnudi della Pinacoteca Nazionale di Bologna
Via Belle Arti n. 56
ingresso gratuito
L’iniziativa apre le tre giornate dedicate alle “Donne nell’antichità. Le radici della civiltà del rispetto” (Bologna, Pinacoteca Nazionale, venerdì 22 novembre – Parma, Teatro Farnese e Museo Archeologico Nazionale, sabato 23 novembre – Ferrara, Museo Archeologico Nazionale, domenica 24 novembre), promosse dalla Soprintendenza per i Beni Archeologici dell’Emilia-Romagna, in occasione del 25 novembre, Giornata Internazionale per l’eliminazione della violenza contro le donne
L’irreparabile oltraggio si riassume nel crudele epitaffio che deride in un
sol colpo il suo nome, il suo talento e lo stupro patito alla vigilia dei 18
anni “Arte / mi / sia / Gentil / esca”. Icona suo malgrado delle vittime di ogni
violenza, fisica e morale, Artemisia Gentileschi (Roma, 1593 – Napoli,
1653) è la testimonial della giornata inaugurale dell’iniziativa “Donne
nell’antichità. Le radici della civiltà del rispetto” in programma a Bologna,
Parma e Ferrara dal 22 al 24 novembre.
“Susanna e i vecchioni”, capolavoro estremo della maturità della "eccellente
pittora" Artemisia Gentileschi, sarà eccezionalmente esposto nella Pinacoteca
Nazionale di Bologna solo fino a domenica 24 novembre (orario apertura dalle 14 alle 19).
La tavola rotonda “Le donne di fronte alle leggi degli uomini” che si
terrà venerdì 22 novembre, alle ore 16, nell’Aula Gnudi della Pinacoteca (Via
Belle Arti 56) con ingresso gratuito, fornirà l’imperdibile occasione non solo
di ammirare l'unica redazione di Artemisia del soggetto biblico presente in
Italia (le altre sono esposte in Germania, Regno Unito e Repubblica Ceca) ma di
legare l’opera e il vissuto della Gentileschi al tema più generale
dell’azione/reazione delle donne rispetto a un mondo in cui il potere, ieri come
oggi, è eminentemente maschile, dalla politica al diritto, dalla cultura alle
arti.
I relatori passeranno in rassegna episodi o singole figure femminili, sia
mitologiche che storiche, che hanno dato vita a episodi di rottura, se non di
rivoluzione, rispetto a leggi o consuetudini definite dagli uomini, tentando di
conquistare un diritto non solo per sé stesse ma spesso per l’intera società.
Donne che rivendicano un ruolo e una giustizia (come Medea, Lucrezia e Teodora
illustrate da Federico Condello, Francesca Cenerini e Clementina Rizzardi),
seguendo un percorso che parte dal mondo etrusco-italico (con l’intervento di
Raffaella Papi) per arrivare alle soglie dell’epoca moderna con personaggi
come Artemisia Gentileschi di cui parleranno Chiara Cretella e Anna Stanzani.
Modera Filippo Maria Gambari, Soprintendente per i Beni Archeologici
dell’Emilia-Romagna, introduce Franco Faranda, Direttore della Pinacoteca
Nazionale di Bologna.
L’appuntamento rientra nell'ottava edizione del festival “La violenza
illustrata”, a cura della Casa delle donne per non subire violenza di Bologna,
che raccoglie tutte le iniziative bolognesi in occasione della Giornata Mondiale
contro la violenza sulle donne.
Domenica 24 novembre, alle ore 16.30, Anna Stanzani sarà a disposizione
del pubblico della Pinacoteca Nazionale per un incontro-visita guidata su
“Artemisia Gentileschi: la Susanna e i vecchioni della Pinacoteca nazionale di
Bologna esposta in occasione della Giornata ONU contro la violenza sulle donne".
(scheda
Gentileschi curata da Anna Stanzani)
L'iniziativa è promossa dalla Soprintendenza per i Beni Archeologici dell’Emilia-Romagna in collaborazione con la Soprintendenza per i Beni Storici Artistici ed Etnoantropologici delle Province di Bologna, Ferrara, Forlì-Cesena, Ravenna e Rimini e la Casa delle Donne per non subire violenza di Bologna
L’appuntamento di Bologna inaugura le tre giornate dedicate alle “Donne
nell’antichità. Le radici della civiltà del rispetto” che proseguono a Parma
(Teatro Farnese e Museo Archeologico Nazionale) e Ferrara (Museo Archeologico
Nazionale)
Per il tema trattato e lo specifico interesse istituzionale, anche l’edizione
2013 ha ricevuto L'ADESIONE DEL PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA.
Sabato 23 novembre, Parma ospita alle ore 10 “Più niente al mondo”,
tratto da Le Troiane di Euripide, per la regia di Franca Tragni (Teatro Farnese,
prenotazione obbligatoria 0521.233718). A partire dalle ore 15, visite guidate
al Museo Archeologico Nazionale dedicate a “Parma romana e le sue donne”, con il
vicedirettore Manuela Catarsi, e al tema “Dalle Grandi Madri alle Virtuose
Matrone. La donna nell’antichità: ruoli e simboli della forza femminile”, con
l’archeologa Paola Mazzieri di Artificio cooperativa.
Domenica 24 novembre, a partire dalle 16, inaugurazione al Museo
Archeologico Nazionale di Ferrara della mostra “Se gli uomini non
tramano… lo fanno le donne” curata da Mario Cesarano e Valentino Nizzo e
allestita fino a domenica 16 febbraio 2014.
L'esposizione è preceduta dalla presentazione dell’attività delle associazioni
Centro Donna Giustizia e Badanti Nadiya-Onlus, con canti e danze in costume
tipico di alcune iscritte originarie dell’Europa dell’Est, e dall’intermezzo di
Monica Centanni e Daniela Sacco, dello IUAV di Venezia, che commenteranno brani recitati
dall’attrice Francesca Fava, con l'accompagnamento musicale di Daniella Firpo e
Pino Cesarano.
L'apertura della mostra è affiancata da una sfilata di cinque abiti dedicati
alla cinque eroine dell’antichità raccontate nell’esposizione (Arianna, Elena di
Troia, Penelope, Filomela sorella di Procne, Aracne), appositamente realizzati
dalla Scuola di Moda e Sartoria di Lorella Chinaglia (con sedi a Ferrara e
Rovigo)
Per l'occasione il museo prolunga l'orario di apertura fino alle ore 19.30
Tutte le iniziative sono gratuite
In collaborazione con Soprintendenza per i Beni Storici Artistici ed Etnoantropologici di Parma e Piacenza, gruppo teatrale dell'Associazione allievi liceo G.D.Romagnosi di Parma, Associazione Centro antiviolenza di Parma, Associazione ZonaFrancaParma ( teatro sociale), Artificio cooperativa (didattica museale), Sonia Avella e Giulia Piana (stagiste), Bal’danza, Gruppo Archeologico Ferrarese, volontarie dell'Arci Servizio Civile, Associazione Centro Ascolto Uomini Maltrattanti di Ferrara, Associazione FIDAPA, Associazione Centro Donna Giustizia, Associazione badanti “Nadiya-Onlus” e Scuola di Moda e Sartoria di Lorella Chinaglia, con il sostegno di Fondazione del monte di Bologna e di Ravenna 1473 e di Farmacie dottor Gian Carlo di Zanetti E.S.F.
Media partner Forma Urbis
Arte / mi / sia / Gentil / esca
La lettura degli atti del processo e della testimonianza di Artemisia (cfr. Eva
Menzio (a cura di), Artemisia Gentileschi, Lettere precedute da Atti di un
processo di stupro, Milano, 2004) è agghiacciante.
Nonostante il matrimonio, il talento e la carriera, la Gentileschi dovette
lottare per "riabilitarsi" agli occhi della società dalla vicenda dello stupro.
E non tutti ebbero comprensione per le sue traversie: crudele e volgare suona
l'epitaffio dedicatole dai veneziani Giovan Francesco Loredano e Pietro Michiele
(Venezia 1653), in cui si ironizza sul suo nome Arte / mi / sia / Gentil / esca:
Co'l dipinger la faccia a questo e a quello Nel mondo m'acquistai merto
infinito Nel l'intagliar le corna a mio marito Lasciai il pennello, e presi lo
scalpello Gentil'esca de cori a chi vedermi Poteva sempre fui nel cieco Mondo;
Hor, che tra questi marmi mi nascondo, Sono fatta Gentil'esca de vermi.