Donne nell’antichità. Le radici della civiltà del rispetto
CON L'ADESIONE DEL PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA
Iniziativa della Soprintendenza per i Beni
Archeologici dell’Emilia-Romagna in occasione del 25 novembre, “Giornata
Internazionale per l’eliminazione della violenza contro le donne”
Perché il rispetto è un cammino lungo e difficile; e se il traguardo è ancora
lontano, le sue radici sono antiche
Per
il secondo anno consecutivo la Soprintendenza per i Beni Archeologici
dell’Emilia-Romagna propone, in occasione della “Giornata Internazionale per
l’eliminazione della violenza contro le donne”, tre giorni di tavole rotonde,
rappresentazioni teatrali, visite guidate e mostre (tutto a ingresso gratuito)
per richiamare l’attenzione su un fenomeno che ha ormai assunto proporzioni da
autentica emergenza e indagarne le radici storiche, culturali e sociali.
L’iniziativa “Donne nell’antichità. Le radici della civiltà del rispetto” si
dipana su tre sedi e tre date: Bologna (Pinacoteca Nazionale, venerdì 22
novembre), Parma (Teatro Farnese e Museo Archeologico Nazionale, sabato 23
novembre) e Ferrara (Museo Archeologico Nazionale, domenica 24 novembre).
Per il tema trattato e lo specifico interesse istituzionale, anche l'edizione 2013 ha
ricevuto L'ADESIONE DEL PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA, Giorgio
Napolitano.
L’Archeologia rende concreti i contenuti che ci vengono dall’antichità. Da
Euripide che vede nelle donne la coscienza critica della società, al grande
rilievo sociale di cui godevano le donne etrusche, fino alle grandi personalità
muliebri del mondo romano, patriarcale e maschilista quant’altri mai, il passato
è pieno di figure femminili che reclamano e ottengono il rispetto non solo dei
propri contemporanei ma della storia stessa.
Partendo da concetti e informazioni derivanti dal mondo antico, l’archeologia dà
il proprio contributo alla campagna di sensibilizzazione contro la violenza
sulle donne con momenti di riflessione e atti concreti rivolti al grande
pubblico ma soprattutto ai giovani e al mondo della scuola.
Venerdì 22 novembre (ore 16) la Pinacoteca Nazionale di Bologna (Via delle
Belle Arti, 56) ospita la tavola rotonda " Le donne di fronte alle leggi degli
uomini". Studiosi di storia e sociologia, archeologi e storici dell’arte
analizzano ed evidenziano aspetti della condizione femminile nel mondo antico
meno noti rispetto ai più diffusi luoghi comuni che interpretano la violenza
sulle donne come un fenomeno radicato e giustificato fin dall’antichità.
L’incontro verte sul tema dell’azione/reazione delle donne rispetto a un mondo
eminentemente maschile nei suoi vari ambiti (dalla politica alla legge, dalla
cultura alle arti) prendendo in esame episodi o singole figure femminili, sia
mitologiche che storiche, che hanno dato vita a episodi di rottura, se non di
rivoluzione, rispetto a leggi o consuetudini definite dagli uomini, tentando di
conquistare un diritto talvolta non solo per sé stesse ma per l’intera società.
Federico Condello, Raffaella Papi, Francesca Cenerini, Clementina Rizzardi, Chiara Cretella e Anna Stanzani approfondiscono, nella loro valenza storica
o simbolica, figure di donne protagoniste della rivendicazione dei propri
diritti come Medea, Lucrezia e Teodora, seguendo un percorso
cronologico che parte dal mondo etrusco-italico per arrivare alle soglie
dell’epoca moderna con personaggi come Artemisia Gentileschi. Modera Filippo
Maria Gambari, Soprintendente per i Beni Archeologici dell’Emilia-Romagna.
Per l’ occasione viene esposto per la prima volta (e solo per pochi
giorni) uno degli ultimi capolavori
della pittrice Artemisia Gentileschi, Susanna e i vecchioni (realizzato nel
1652), recentemente restaurato. Domenica 24 novembre, alle ore 16.30, la
storica dell'arte Anna Stanzani sarà a disposizione del pubblico della
Pinacoteca Nazionale per un incontro-visita guidata su “Artemisia Gentileschi:
la Susanna e i vecchioni della Pinacoteca nazionale di Bologna esposta in
occasione della Giornata ONU contro la violenza sulle donne".
La giornata di sabato 23 novembre si dipana all’interno del Palazzo della
Pilotta di Parma (Strada della Pilotta n. 5), alla mattina nel Teatro Farnese e
al pomeriggio nel Museo Archeologico Nazionale.
Il programma è incentrato sul tema della condizione femminile nell’antichità
classica, con particolare riferimento al difficile rapporto con un potere
politico gestito prevalentemente dagli uomini e di cui le donne solo raramente
erano protagoniste.
La giornata si apre alle ore 10 nel Teatro Farnese con la rappresentazione
"Più niente al mondo" tratta da
“Le Troiane” di Euripide, la tragedia che più di ogni altra mette in scena
la violenza in tutte le sue forme, attraverso la sfortunata vicenda delle donne
di Troia che, dopo la caduta della città e la sconfitta dei loro uomini,
affrontano il proprio destino con dignità quasi eroica. L’opera è messa in scena
dall’Associazione allievi del Liceo Ginnasio “G. D. Romagnosi” di Parma, con la
regia di Franca Tragni (posti
limitati, prenotazione obbligatoria 0521233718)
Nel pomeriggio (ore 15) ci si sposta nel Museo Archeologico Nazionale
Nazionale dove il pubblico sarà condotto tra le sale che attualmente
ospitano la mostra “Storie della Prima Parma” e lungo le altre sezioni
del museo con due percorsi tematici guidati, “Parma romana e le
sue donne” condotto dal vicedirettore del museo, Manuela Catarsi, e
“Dalle Grandi Madri alle Virtuose Matrone. La donna nell’antichità: ruoli e
simboli della forza femminile", a cura dell’archeologa Paola Mazzieri,
di Artificio cooperativa.
L’iniziativa di domenica 24 novembre si apre alle ore 16 nel Museo
Archeologico Nazionale di Ferrara (Via XX Settembre, 122) con l’inaugurazione
della mostra curata dagli archeologi Mario Cesarano e Valentino Nizzo "Se gli
uomini non tramano… lo fanno le donne".
L’esposizione utilizza il ricco patrimonio del museo per ridisegnare
l’immaginario collettivo relativo alla figura della donna nell’antichità. Il
tema è il rapporto tra la donna e il mondo della tessitura, con l’intento di
sfatare il pregiudizio che vede nel tessere un’attività minore che confina la
donna all’ambito domestico.
I corredi funebri dell’antichità e la tradizione letteraria dimostrano, al
contrario, che le donne che tessono -da Arianna a Penelope, da Elena ad Aracne,
da Procne a Filomela- sono donne di rango: nella sapienza con cui lavorano si
annida la loro capacità di tessere e gestire relazioni sociali, familiari,
interfamiliari ed extrafamiliari.
L'inaugurazione è preceduta alle ore 16 dalla presentazione delle attività del
Centro Donna Giustizia di Ferrara e dell'Associazione Badanti “Nadiya-Onlus",
con esibizione danzante di alcune iscritte provenienti dall’Europa dell’Est.
Alle ore 16.45 Monica Centanni, docente di Letteratura greca
all'Università IUAV di Venezia, e Daniela Sacco (filosofo e studioso
presso il dipartimento di studi classici dell'Università IUAV di Venezia)
introducono e commentano una scelta di testi su personaggi femminili del mito
greco recitati dall’attrice Francesca Fava, con l'accompagnamento musicale di
Daniella Firpo e Pino Cesarano.
L'inaugurazione della mostra (ore 18) è affiancata da una sfilata di abiti
dedicati alle eroine protagoniste dell'esposizione, appositamente realizzati
dalla Scuola di Moda e Sartoria di Lorella Chinaglia (con sedi a Ferrara e
Rovigo)
Per l'occasione il museo prolunga l'orario di apertura fino alle ore 19.30, con
ingresso gratuito
Domenica 15 dicembre 2013 (ore 10,30) il museo propone un incontro dal
titolo é "Donne e uomini: la cultura della non violenza", a cura
dell'Associazione FODAPA.
Intervengono la psicologa Deanna Marescotti e l'antropologa Silvia Pellino,
socie Fidapa, il coordinatore del Centro di Ascolto uomini maltrattanti di
Ferrara, Michele Poli, e una delle autrici di “Questo non è amore”, venti storie
di violenze domestiche sulle donne, libro-inchiesta finalista al Premio Estense
2013.
Tutti gli eventi in programma a Ferrara sono a sostegno dell’attività svolta sul
territorio dall’Associazione Centro Donna Giustizia e dall’Associazione badanti
“Nadiya” e sono a ingresso gratuito.
Tutte le iniziative vogliono contribuire a riflettere su un tema spesso alla
ribalta delle cronache ma per molti versi percepito come lontano o, peggio
ancora, come privato.
Al programma del 22-24 novembre si collegano altre attività, rivolte in
particolare al mondo della scuola, per mantenere viva l’attenzione sul tema
anche oltre la giornata del 25 novembre. Tra questi, segnaliamo gli incontri in
programma al Museo Archeologico di Ferrara, aperti a tutti ma rivolti in
particolare agli studenti, realizzati in collaborazione con le Associazioni
attive sul territorio.
L’iniziativa è promossa dalla Soprintendenza per i Beni Archeologici
dell’Emilia Romagna in collaborazione con le Soprintendenze per i Beni Storici,
Artistici e Etnoantropologici per le province di Bologna, Ferrara, Forlì-Cesena,
Ravenna e Rimini e per le province di Parma e Piacenza, la Casa delle Donne per
non subire violenza di Bologna,, l’Associazione allievi del Liceo Ginnasio “G.
D. Romagnosi” di Parma, l'Associazione Centro antiviolenza di Parma,
Associazione ZonaFrancaParma ( teatro sociale), Artificio
cooperativa, Bal’danza, Gruppo Archeologico Ferrarese, Associazione Centro
Ascolto Uomini Maltrattanti di Ferrara, Associazione FIDAPA, Associazione Centro
Donna Giustizia, Associazione badanti “Nadiya”, con il sostegno di Fondazione
del monte di Bologna e di Ravenna 1473 e Farmacie dottor Gian Carlo di Zanetti
E.S.F.
Media partner Forma Urbis per la Fondazione Dià Cultura