Precisazione sugli scavi nel cantiere SNAM di Comacchio (FE)
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Museo Archeologico Nazionale di Ferrara
6 agosto 2011

Precisazione della Soprintendenza per i Beni Archeologici dell’Emilia-Romagna, dott.ssa Caterina Cornelio, direttore scientifico degli scavi, in merito a quanto recentemente pubblicato sulla stampa ferrarese

con preghiera di integrale pubblicazione

La Soprintendenza per i Beni Archeologi dell’Emilia-Romagna comunica che al principio del corrente mese di luglio sono iniziate le attività di cantiere nell’ambito delle procedure finalizzate alla tutela archeologica preventiva (artt. 95-95 del D.Lgs 163/2006) nel cantiere SNAM di Comacchio, ubicato in un settore della vasta area nota come “Ex zuccherificio”, situata nella Valle Ponti e coincidente con il “baro dei Ponti”, noto dalla letteratura archeologica per preesistenze dell’età tardo antica.
L’intervento SNAM consiste nella sostituzione di una vecchia conduttura aerea per gas metano, posata in anni lontani ad alimentazione dell’ex Zuccherificio e di parte del centro urbano di Comacchio.
Appare opportuno puntualizzare che nell’area d’intervento sono presenti altri sottoservizi, creati negli anni Ottanta del XX secolo: una condotta idrica, un elettrodotto e una cabina di smistamento SNAM. Fra questi, la realizzazione di acquedotto ed elettrodotto –come si è potuto appurare- ha compromesso alcune strutture e stratigrafie di interesse archeologico presenti nell’area.
Le indagini fino ad ora condotte (saggi e trincee di scavo di accertamento preventivo), eseguite con la direzione di questa Soprintendenza da archeologhe professioniste della Società Ares, all’uopo ingaggiata da Snam, hanno riportato in luce alcune evidenze archeologiche, la verifica delle quali, ancora in corso, potrà indirizzare la valutazione della fattibilità del progetto SNAM o determinarne eventuali modifiche, come è prassi consueta per questo tipo di attività.
La SNAM ha finora, come in altri cantieri precedenti, puntualmente collaborato e ottemperato ai suoi doveri di stazione appaltante di opera pubblica per quanto concerne l’archeologia preventiva. Sulla base delle risultanze effettive di scavi e prospezioni, la Soprintendenza confermerà o scioglierà le riserve espresse, anche tenendo conto degli aspetti di primario interesse pubblico rappresentati dalla SNAM, e puntando a trovare congiuntamente una soluzione che non contrasti con la tutela di beni archeologici di rilevante interesse, una volta individuati e circoscritti.
Gli elementi finora intercettati nei limitati sondaggi sembrano indiziare la presenza dei resti di fondazione di un edificio articolato, forse a carattere ecclesiale, di cui si sta precisando la pianta e l’estensione, con sepolture a inumazione fortemente sconvolte dai lavori agricoli nelle quote più alte della stratigrafia: la cronologia non è per ora ben precisabile tra l’età paleocristiana e l’alto Medioevo.
Il presente comunicato ha carattere di scarna sintesi ed è solo un anticipo di informazioni più precise e meglio articolate, che la Soprintendenza si impegna a fornire non appena i risultati dei lavori lo consentiranno; d’altra parte un’informazione pur preventiva e sommaria si è resa necessaria per la presenza di imprecisioni fuorvianti nelle anticipazioni uscite sulla stampa locale.

Per eventuali chiarimenti: sba-ero@beniculturali.it