Il territorio di Ozzano dell’Emilia cela una delle più interessanti realtà
archeologiche della regione. Ai due lati della via Emilia, nell’area compresa
tra l’abitato di Maggio e il torrente Quaderna, si stendono i resti dell’antica
città romana di Claterna.
Con questo incontro di studi archeologi, restauratori e progettisti fanno il
punto sulla storia degli scavi dall’Ottocento ai giorni nostri e sui primi
interventi di musealizzazione dell’area archeologica.
Si cercherà di spiegare al pubblico le affascinanti problematiche emerse dopo la
ripresa degli scavi nel sito dell’antica città di Claterna, abbandonata dopo la
caduta dell'impero d'Occidente.
Programma
Saluti di Luigi Malnati, Soprintendente per i Beni Archeologici
dell'Emilia-Romagna, e Daniele Vacchi, Associazione Culturale Civitas Claterna
Claterna: una ricerca lunga due secoli
Paola Desantis, Soprintendenza Archeologia dell'Emilia-Romagna
I materiali dalla città e dal suo territorio nel Museo Civico Archeologico di
Bologna
Marinella Marchesi, Museo Civico Archeologico di Bologna
Le ricerche e gli scavi negli anni Cinquanta e Sessanta
Maria Bollini, Università degli Studi di Ferrara
Sulle tracce dell'urbanistica claternate: scavi e ricerche 1980-2000
Jacopo Ortalli, Università degli Studi di Ferrara
Scoprire Claterna: progetto di studio e risultati degli ultimi scavi
Claudio Negrelli, Associazione Culturale Civitas Claterna
Il restauro della domus dei mosaici
Antonella Pomicetti, Soprintendenza Archeologia dell'Emilia-Romagna
La musealizzazione della domus dei mosaici
Federico Scagliarini, TASCA Studio di Architetti Associati
Esperienze didattiche di valorizzazione del sito di Claterna
Sandro Pittini, Università degli Studi di Bologna - sede distaccata di Cesena
Come molte altre città romane della regione, Claterna cominciò a formarsi nel
II secolo a.C., è stata testimone della romanizzazione della regio Aemilia.
I suoi resti tornano lentamente a riaffiorare nei campi del Comune di Ozzano
dell'Emilia grazie al lavoro degli archeologi anche se la ricerca su questo
importante sito era iniziata già alla fine dell'Ottocento. I reperti recuperati
più di un secolo fa da Edoardo Brizio sono oggi conservati nel Museo Civico
Archeologico di Bologna.
Da allora Claterna ha visto svilupparsi la storia dei metodi di indagine
archeologica e si prepara oggi a riemergere dal terreno grazie alla completa
acquisizione dell'area da parte dello Stato e alla nascita di un'associazione
nella quale trovano spazio realtà e risorse pubbliche e private. L'obiettivo è
quello di una futura musealizzazione del sito che ne consenta la scoperta,
conoscenza e fruibilità da parte di tutti
L'iniziativa è promossa da Soprintendenza Archeologia dell'Emilia-Romagna, Associazione Culturale "Civitas Claterna" e Museo Civico
Archeologico di Bologna, con il sostegno del Comune di Ozzano dell'Emilia -
Istituzione Anna Frank, IMA spa, Comune di Castel San Pietro Terme, SUCINA (Cesi,
Ansaloni, Di Giansante, Raggi), Gruppo di Volontariato Archeologico "Città di
Claterna" e Gruppo per la valorizzazione dei beni culturali e ambientali della
Valle del Sillaro.
Rientra nel ricco calendario di eventi organizzati in occasione della settima
edizione della Festa della Storia (www.festadellastoria.it) e rappresenta
un'ulteriore opportunità per avvicinarsi alla storia delle indagini
archeologiche che dalla fine dell'Ottocento hanno interessato la città costruita
dai Romani lungo la via Emilia fra Bologna e Imola e abbandonata dopo la caduta
dell'impero romano d'occidente.