I contadini di 4mila anni fa. Il villaggio preistorico di Provezza di Cesena
 
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Ufficio stampa SBAER
4 novembre 2008

Scoperto alle porte di Cesena un insediamento preistorico tra i più vasti e importanti della Romagna.
Sabato 15 novembre, un incontro per illustrare gli scavi archeologici lungo il Canale Emiliano Romagnolo

La capanna "Alfa" in fase di scavoAgricoltori a Cesena 4000 anni fa
Gli scavi nel villaggio preistorico di Provezza

sabato 15 novembre 2008
ore 16

Sala “E. Cacciaguerra” della Banca di Cesena, Viale Bovio 72 a Cesena (FC)

Programma

ore 16, Saluto del Sindaco Giordano Conti

Piero Mattarelli, Consorzio per il Canale Emiliano Romagnolo
Archeologia e opere pubbliche: un binomio possibile?

Monica Miari, Soprintendenza per i Beni Archeologici dell’Emilia Romagna
Il villaggio preistorico di Provezza

Almeno quattro abitazioni, più alcune strutture di servizio, quasi certamente magazzini per attrezzi, animali o per il raccolto dei campi. Un villaggio sorto verso la metà del III millennio a.C. e occupato stabilmente fino alle soglie del 2000 a.C., per questa fase l’insediamento preistorico più ampio e ben conservato mai scoperto in Romagna. È quanto è emerso nella campagna a ovest di Cesena, a Provezza, durante i lavori di realizzazione del Canale Emiliano Romagnolo.
Di questo ed altro si parlerà sabato 15 novembre (ore 16) nel corso della conferenza pubblica su “Agricoltori a Cesena 4000 anni fa. Gli scavi nel villaggio preistorico di Provezza”. Dopo il saluto del Sindaco di Cesena, Giordano Conti, Piero Mattarelli del Consorzio per il Canale Emiliano Romagnolo farà il punto su “Archeologia e opere pubbliche: un binomio possibile?” mentre l’archeologa della Soprintendenza per i Beni Archeologici dell’Emilia-Romagna, Monica Miari, entrerà nel merito di questo inaspettato ritrovamento, propiziato dalla fertilità di queste terre che ha favorito lo sviluppo di ampi villaggi agricoli.
Il villaggio di Provezza era organizzato in capanne a pianta absidata, con fondazione su canalette e buche di palo portanti, delimitate da fossati o palizzate. Le abitazioni, che in antico sorgevano vicino a corsi d’acqua, erano affiancate da strutture minori, di servizio, mentre pozzi e canalizzazioni suggeriscono l’esistenza di un sistema di regolamentazione idrica del suolo. Le pratiche agricole sono attestate dalle tracce di solchi di arature mentre recinti o ripari custodivano gli animali di piccola taglia.
Ironia della sorte, questo villaggio rimasto sepolto per circa 4000 anni e così ben regimentato da un punto di vista idrico è venuto alla luce nel 2006 proprio durante i lavori di realizzazione del Canale Emiliano Romagnolo (CER). Gli scavi archeologici sono stati condotti dalla Soprintendenza per i Beni Archeologici dell’Emilia-Romagna ed hanno interessato sia un tratto della condotta che un primo settore della vasca di sollevamento “Righi”. Le indagini sono state eseguite dalla Cooperativa Archeologia di Firenze, direttore Cristiano Mazzoni, e dalla ditta “La Fenice” di Bologna, direttore Corrado Caporali.
I dati ottenuti dal minuzioso lavoro di scavo, rilievo e documentazione sono un fondamentale punto di partenza per ricostruire la vita a Cesena e zone limitrofe in epoca preistorica e per avanzare una revisione delle informazioni storiche, archeologiche e culturali dell’intera provincia di Forlì-Cesena.
Le prime datazioni al Carbonio 14 ci hanno consentito di collocare l’insediamento di Provezza tra la fine dell’età del Rame e gli inizi dell’età del Bronzo. Grazie alle analisi polliniche, eseguite da Marco Marchesini del Centro Agricoltura Ambiente di Crevalcore (BO), è stato anche possibile ricostruire il quadro ambientale in cui sorse il villaggio e risalire alle principali specie coltivate.
Il lungo arco di vita del villaggio si ripercuote ovviamente sulle tracce lasciate nel terreno: buche per palo, canalette, fondazioni di capanne che si intersecano e sovrappongono, richiederanno un ulteriore analisi per ricostruire la fisionomia del villaggio nelle diverse fasi e il suo preciso inquadramento culturale. Lo studio dei materiali è già in corso, ad opera di Martina Bazzocchi, Matteo Casadei e Cecilia Milantoni.
In via preliminare, per la fase più antica del sito, alcuni elementi rinvenuti nel sito di Provezza trovano confronto con i materiali della fonte sacra della Panighina di Bertinoro mentre altri, come ad esempio i frammenti di manufatti in ceramica con trattamento della superficie a squame, attestano una funzione di tramite tra le regioni centro-meridionali e la Pianura Padana.
Nella fase successiva, da collocarsi agli inizi del Bronzo Antico, la comparsa della tipica ceramica con decorazione di tradizione campaniforme consente di collegare il nostro sito non solo ai noti rinvenimenti della Tanaccia di Brisighella (RA), ma anche agli abitati coevi scoperti, al di là dell’Appennino, in area fiorentina.

La conferenza è organizzata dalla Soprintendenza per i Beni Archeologici dell’Emilia-Romagna in collaborazione con il Consorzio di Bonifica Savio e Rubicone, il Consorzio di Bonifica di Secondo Grado per il Canale Emiliano-Romagnolo e la Cooperativa Amphora di Forlimpopoli, con il contributo della Banca di Cesena e il patrocinio del Comune di Cesena