Precisazione di Luigi Malnati, Soprintendente per i Beni Archeologici dell’Emilia-Romagna, sul rinvenimento a Cattolica di una stele daunia
con preghiera di pubblicazione
In merito a quanto pubblicato sulla stampa locale negli ultimi giorni, dopo
il ritrovamento casuale di due frammenti di un’unica stele daunia, rotta in
antico, risalente al VI secolo a.C., tengo a precisare quanto segue.
- Il riserbo sul fronte delle informazioni è giustificato dal rispetto per il
lavoro dell’autorità inquirente, visto che sono in corso indagini da parte dei
Carabinieri del Nucleo Tutela Patrimonio Culturale.
- Nell’area interessata dai sondaggi del 1997, ubicata in direzione della torre
dell’acquedotto, le indagini condotte dalla ditta Tecne di Riccione avevano dato
esito negativo in merito all’esistenza di strutture di età romana, registrando
solo la presenza di un livello scarsamente antropizzato ad un metro e mezzo di
profondità dal piano di calpestio
- Avendo accertato la natura di riporto del terreno dove è stata rinvenuta la
stele, non c’è stato motivo di disporre il fermo dei lavori. L’attenzione della
Soprintendenza sull’area rimane tuttavia elevata, non potendo allo stato attuale
escludere alcuna ipotesi in merito alla provenienza del reperto. Per questo
abbiamo disposto che i lavori nell’area “VGS” proseguano con il controllo in
corso d’opera di archeologi professionisti operanti sotto la nostra direzione
scientifica.
Aggiungo peraltro che, a mio giudizio, le probabilità che la stele rinvenuta
provenga dal cantiere “VGS” e, in generale, dal territorio di Cattolica, sono
scarse.
Questa Soprintendenza è naturalmente disponibile a fornire ulteriori
informazioni sul prosieguo delle indagini archeologiche.
IL SOPRINTENDENTE PER I BENI ARCHEOLOGI DELL'EMILIA-ROMAGNA
(dott. Luigi MALNATI)