In Italia è presente un associazionismo diffuso
che si occupa a vario titolo di beni culturali, relazionandosi
con Stato, enti locali, Chiesa. Gruppi
di volontari, cooperative, associazioni, archeoclub,
piccole imprese e fondazioni hanno maturato
un'espe1ienza ricchissima occupandosi di una
parte importante del nostro immenso e diffuso
patrimonio culturale.
Dopo il sisma del 2012, la Soprintendenza
Archeologia,
Belle Arti e Paesaggio per la città metropolitana
di Bologna e per le province di
Modena,
Reggio Emilia e Ferrara si
è
trovata a gestire
una moltitudine
di
progetti
di
restauro e di
riparazione di campanili storici, con interventi
strutturali che mai prima avevano così diffusamente
trasformato questo patrimonio.
Con l'avvio delle prime fasi progettuali, da parte
delle associazioni campanarie è giunta una richiesta
di attenzione in merito all'incidenza che tali
progetti avrebbero potuto avere rispetto alla possibilità
di consentire l'uso da parte dei campanari
per l'esecuzione dei suoni tradizionali. Da questo
incontro
tra esigenze di tutela e una comunità di
tra
patrimonio viva e consapevole, è nata la definizione di patrimonio campanario storico come
notazione
complessa e articolata in cui
rientrano
tanto componenti materiali quanto componenti
immateriali,
specifici
di
una particolare areale territoriale.
Partendo
da questa rinnovata consapevolezza si
è deciso di siglare un'intesa operativa, firmata dalla
soprintendente Cristina Ambrosini con i presidenti delle cinque associazioni
(Unione Campanari Bolognesi, Gruppo Campanari Padre Stanislao Mattei Bologna,
Associazione Campanari Ferraresi, Unione Campanari Modenesi e Unione Campanari
Reggiani), volta a instaurare un modello di collaborazione tra ente preposto
alla tutela e l'associazionismo per garantire la tutela del suono storico e la
diffusione di tale cultura tra i diversi portatori di interesse locali (enti
pubblici, diocesi, fedeli e professionisti). L'accordo, unico nel suo genere, è una tappa
molto
importante
nel
processo di conoscenza
del patrimonio statico del
territorio, con particolare
riferimento al patrimonio
campanario storico che
costituisce
esempio di
Bene culturale estremamente
complesso. L'intesa
è
volta a concordare
e promuovere le
Linee
Guida per la Tutela del
patrimonio campanario
storico (suono alla bolognese
e alla reggiana).
Le Associazioni si impegnano,
attraverso
loro
rappresentanti opportunamente
individuati, a
fornire supporto alla Soprintendenza
nella verifica
dei progetti inerenti
campanili
caratterizzati
da patrimonio campanario
storico; contestualmente
Soprintendenza e
Associazioni
si impegnano a promuovere la
conoscenza e la diffusione
nelle sue diverse componenti che delle buone
pratiche di restauro.