BOLOGNA. Un convegno mette a confronto nove antiche città sopravissute fino ad oggi proprio a causa del loro secolare abbandono: Claterna, Marzabotto, Monterenzio, Veleia, Classe, Aquileia, Altino, Libarna e Luni
Antiche
città abbandonate a confronto:
problematiche, progetti ed esempi di valorizzazione
Convegno
sabato 2 febbraio, ore 9,30
Bologna, Pinacoteca Nazionale, Sala Gnudi
Via Belle Arti 56
info 347 4659014
Cosa lega Marzabotto a Luni, l’etrusco-celtica Monterenzio alle romane Claterna, Veleia e
Aquileia? Sono tutte città abbandonate già in antico o al
massimo nel Medioevo. Siti urbani di diversa origine e cronologia che, ironia
del destino, una morte precoce ha consegnato all’eternità.
Se non fossero state abbandonate, sarebbero oggi sepolte sotto metri di strati
successivi e non potremmo vederle, come non vediamo Felsina, la Bologna etrusca.
Queste realtà archeologiche sono al centro del convegno “Antiche città
abbandonate a confronto: problematiche, progetti ed esempi di valorizzazione”
che si tiene a Bologna, nell’Aula Gnudi della Pinacoteca Nazionale (via Belle
Arti 56) sabato 2 febbraio a partire dalle 9.30
Per l’intera giornata, studiosi ed esperti si confrontano sul rapporto tra
ricerca archeologica e valorizzazione, sulla fruibilità di queste aree
archeologiche e sull’eventuale ricostruzione degli ambienti antichi, edifici,
strutture e paesaggi che siano.
Si passerà in rassegna il caso di Claterna, città romana lungo la via Emilia al
centro da anni di un importante progetto di valorizzazione, insieme ad alcune
tra le più grandi realtà archeologiche regionali e nazionali, da Libarna
(Piemonte) ad Aquileia (Friuli Venezia Giulia), dalla veneta Altino alla ligure
Luni, oltre a Marzabotto, Monterenzio, Veleia e Classe, in Emilia-Romagna.
Tutti siti urbani accomunati dall’essere stati ‘abbandonati’ a partire dal III
secolo d.C. in contemporanea al progressivo decadimento dell’Impero
Luoghi nei quali la ricerca archeologica può produrre dati estensivi su interi
comparti urbanistici ed essere contemporaneamente il punto di partenza per
interventi di valorizzazione dal profondo significato storico e ambientale.
Ogni intervento introdurrà le diverse realtà archeologiche, analizzando
caratteristiche e problematiche dei singoli siti e quanto è stato fatto in
materia di valorizzazione.
ore 9.30 - 13
Saluti di benvenuto di Luigi Ficacci, Soprintendente per i Beni Storici
Artistici Etnoantropologici per le province di Bologna, Ferrara, Forlì-Cesena,
Ravenna, Rimini
Filippo Maria Gambari, Soprintendente per i Beni Archeologici
dell’Emilia-Romagna (SBAER)
Le città abbandonate: introduzione al Convegno
Loretta Masotti, Sindaco di Ozzano dell’Emilia
Daniele Vacchi, Presidente dell’Associazione Civitas Claterna
Il progetto ‘Scoprire Claterna’
Paola Desantis, Archeologa SBAER
Claudio Negrelli, Associazione Civitas Claterna
Obiettivo su Claterna: lungo la via Emilia alla ricerca dell’antico municipium
Paola Desantis, Archeologa SBAER
Marzabotto etrusca: percorsi per la conoscenza dell'antica città
Antonio Gottarelli, Università degli Studi di Bologna
Monte Bibele: progetto di valorizzazione e nuove prospezioni archeologiche
Chiara Guarnieri, Archeologa SBAER
Classe tra Roma e Bisanzio: aspetti archeologici e di valorizzazione
Daniela Locatelli, Monica Miari, Roberta Conversi, Archeologhe SBAER
Veleia tra passato e futuro: nuovi allestimenti e prospettive di valorizzazione
ore 15-17.30
Marta Novello, Soprintendenza per i Beni Archeologici del Friuli Venezia Giulia
Da grande città a piccolo centro rurale: il caso di Aquileia
Lucia Gervasini, Marcella Mancusi, Soprintendenza per i Beni Archeologici
della Liguria
Progetto Grande Luna. Linee guida per l’istituzione del Parco Archeologico della
città antica e del suo territorio
Margherita Tirelli, Soprintendenza per i Beni Archeologici del Veneto
Altino: passato, presente e futuro
Marica Venturino Gambari, Soprintendenza per i Beni Archeologici del Piemonte
Libarna: progetti di restauro e valorizzazione
Filippo Maria Gambari, SBAER, Antonio Gottarelli, Unibo
Sandro Pittini, Università degli Studi di Bologna
Andrea Quintino Sardo, Direzione Regionale per i Beni Culturali e Paesaggistici
dell’Emilia-Romagna
Conclusioni e dibattito
Il convegno fa parte del progetto di valorizzazione dell'area archeologica di
Claterna, situata nel Comune di Ozzano dell'Emilia (BO) che vede l'Associazione
Culturale Civitas Claterna (formata dal Comune di Ozzano dell'Emilia, dal Gruppo
IMA, Industria Macchine Automatiche, e dal Gruppo Città di Claterna) operare in
convenzione con la Soprintendenza per i Beni Archeologici dell’Emilia-Romagna, e
in particolare del progetto triennale per la valorizzazione del ‘settore 11’
sponsorizzato da CRIF S.p.a.
Si ringrazia la Soprintendenza per il patrimonio storico artistico e
etnoantropologico per le province di Bologna, Ferrara, Forlì-Cesena, Ravenna,
Rimini per la gentile ospitalità nell'Aula Cesare Gnudi
nella foto: Gli scavi del 1933 a Claterna diretti da Salvatore Aurigemma (Archivio Fotografico SBAER)