Emilia-Romagna/Archeologia - Più di 30mila persone hanno visitato nel 2015 le aree archeologiche statali della regione con un aumento di pubblico del 14% e d'incasso dell'1,7% rispetto all’anno precedente
Voglia di Archeologia: aumentano anche nel 2015 visitatori e incassi nelle aree archeologiche statali dell’Emilia-Romagna
Mai tanti biglietti negli ultimi 12 anni, un risultato ancor più significativo
vista la congiuntura economica e la drastica riduzione del turismo scolastico.
Soddisfatto il Soprintendente Archeologo dell'Emilia-Romagna, Luigi Malnati
Più
di 30mila persone (per l’esattezza 30.181), di cui circa un terzo paganti (9.304),
hanno visitato nel 2015 le aree archeologiche statali gestite dalla
Soprintendenza Archeologia dell’Emilia-Romagna. Mai così tanto pubblico dal
2002 (ma allora incideva molto il turismo scolastico, drasticamente ridotto
dalla scomparsa dell'insegnamento della storia antica alle medie inferiori), con un incremento del 14% rispetto al 2014 e del
16% rispetto alla
media 2001-2014 (25.894).
Più contenuto l'incremento degli incassi (poco più di 21mila euro,
con un +1,7% rispetto al 2014) a riprova di una sostanziale tenuta del
pubblico pagante rispetto agli studenti e ai visitatori della prima domenica di
ogni mese (gratuita per decisione del MiBACT): su 20.877 ingressi gratuiti
annuali, ben 3.268 (il 15,6%) sono relativi alle 12 domeniche gratis introdotte
nel luglio
2014.
La migliore performance è quella dell’area archeologica e dell'Antiquarium del municipium romano di
Veleia (PC) che registrano un +38% di visitatori dovuti anche al grande
successo della stagione teatrale estiva.
Pur perdendo il 10% dei visitatori, gli scavi della città etrusca di Kainua e
l'annesso Museo Nazionale Etrusco "Pompeo Aria" di Marzabotto (BO) incrementano del
12% il pubblico
pagante e le conseguenti entrate derivanti dai biglietti.
Bilancio di sostanziale tenuta infine per la Villa Romana di Russi (RA),
che di fatto conferma visitatori e incassi del 2014.
È interessante notare il lento ma costante recupero di pubblico soprattutto in
rapporto ai dati 2001-2012. Dopo i guasti dovuti alla disastrosa scomparsa nel
2005 dell'insegnamento della
storia antica alle medie inferiori (devastanti gli afflussi del 2006, 2009 e
2010), le aree archeologiche statali dell’Emilia-Romagna registrano nell'ultimo triennio un'incoraggiante
ripresa, favorita dalla sete di cultura di cittadini e turisti.
"Il risultato raggiunto –commenta il Soprintendente Archeologico
dell’Emilia-Romagna, Luigi Malnati- premia gli sforzi di tutto il
personale e dei tanti volontari e collaboratori che ci affiancano con passione
nell’organizzazione di incontri ed eventi, confermando ancora una volta la
grande attrazione dell'archeologia emiliana anche in periodi di investimenti
limitati”.
Dati di pubblico e incassi
2001-2015 per anno (pdf)
Dati di pubblico e incassi
2001-2015 per sede museale (pdf)
Dati totali 2001-2015 (pdf)