Quasi 67mila persone hanno visitato nel 2012 i musei e le zone archeologiche statali della regione
Voglia di archeologia. Aumenta anche nel 2012 il pubblico nei musei e scavi dell’Emilia-Romagna
Tanto afflusso non si vedeva dal 2002 ma allora
la storia antica si studiava anche alle Scuole Medie.
Il dato regionale in controtendenza rispetto a quello nazionale, di sostanziale
tenuta
Soddisfazione del Soprintendente per i Beni Archeologici dell'Emilia-Romagna,
Filippo Maria Gambari
Oltre
66mila persone (per l’esattezza 66.619), di cui quasi un quinto paganti, hanno
visitato nel 2012 i quattro Musei Nazionali e le tre aree archeologiche gestite
dalla Soprintendenza per i Beni Archeologici dell’Emilia-Romagna.
Un incremento che sfiora il +9% rispetto all’anno precedente (61.280) ma che
registra un +19% se confrontato con la media del periodo 2001-2011 (55.951)
Ancora meglio è andata sul piano degli incassi, +22% rispetto al 2011, complice
l’aumento del costo del biglietto dei musei di Ferrara e Parma.
Era dal 2002 che non si registrava un’affluenza di pubblico così alta, con un
minimo storico di 45 mila presenze annue nel 2005 dovuto alla riforma scolastica
che, eliminando l’insegnamento della Storia antica nelle scuole medie, ha
provocato il crollo dei visitatori di musei e zone archeologiche.
Da allora però i Musei Archeologici Nazionali di Parma, Ferrara, Marzabotto e
Sarsina e le aree archeologiche di Veleia, Classe e Russi hanno registrato un
lento ma costante recupero di pubblico, fino all’ottimo risultato del 2012, con
5339 visitatori in più rispetto all’anno precedente che già aveva dato numeri da
boom.
La performance più eclatante è quella del Museo Archeologico Nazionale di
Ferrara che, con i suoi 18.954 visitatori, rispetto all’anno scorso
incrementa il pubblico del 26% (+ 4.053) e gli incassi del 30%
Per il secondo anno consecutivo, il Museo Archeologico Nazionale di Parma
(nella foto) si conferma come il più visitato della regione e con i suoi 19.348
visitatori (+ 20% rispetto al 2011) sfonda persino il proprio record risalente
al lontano 2001 (17.272).
Tengono bene l’Antiquarium e zona archeologica di Veleia (PC) e la
Villa Romana di Russi (RA), che chiudono l’anno a saldo pressoché invariato,
mentre registrano una lieve flessione il Museo Archeologico Nazionale di
Sarsina (FC), con 511 visitatori in meno, e il Museo Nazionale Etrusco e
annessi scavi di Marzabotto (BO), che perde un 10% rispetto all’anno scorso
pur mantenendosi nella media degli ultimi 10 anni.
Insignificante il dato dell’impianto portuale tardo romano e bizantino di
Classe (alla periferia di Ravenna), di fatto chiuso al pubblico per lavori
di riallestimento e restauro che dovrebbero concludersi alla fine dell’anno
"Il risultato raggiunto –commenta soddisfatto il Soprintendente per i Beni Archeologici dell’Emilia-Romagna, Filippo Maria Gambari- premia gli sforzi di tutto il nostro personale e dei tanti enti locali, volontari e collaboratori che ci hanno affiancato con vero entusiasmo e autentica passione, confermando ancora una volta la grande attrazione dell'archeologia emiliana anche in periodi di investimenti limitati. Nel ringraziare tutti, cercheremo di moltiplicare gli sforzi anche in questo 2013 che oltretutto festeggia il 22° centenario della strada consolare romana che dà il nome alla nostra regione, quella Via Emilia tracciata nel 187 a.C."