Voglia di archeologia. E’ boom nei musei e scavi dell’Emilia-Romagna
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Ufficio stampa SBAER
18 gennaio 2012

Più di 61mila persone hanno visitato nel 2011 i musei e le zone archeologiche statali della regione

Voglia di archeologia. E’ boom di visitatori nei musei e scavi dell’Emilia-Romagna

Non accadeva da dieci anni. Ma allora la storia antica si studiava anche alle Scuole Medie
Soddisfazione del Soprintendente Filippo Maria Gambari

Parma, Museo Archeologico Nazionale. Sala delle statue romane di VeleiaOltre 61mila persone (per l’esattezza 61.280), di cui quasi un quinto paganti, hanno visitato nel 2011 i quattro Musei Nazionali e le tre aree archeologiche gestite dalla Soprintendenza per i Beni Archeologici dell’Emilia-Romagna. Un dato che registra un + 11% rispetto alla media del decennio 2001-2010 ma che sfiora il +15% se confrontato con quello dell’anno precedente. Ancora meglio è andata sul piano degli incassi, +30% rispetto al 2010, complice l’aumento del costo del biglietto dei musei di Parma e Marzabotto
Era dal 2002 che non si registrava un’affluenza di pubblico così alta, con un minimo storico di 45 mila presenze annue nel 2005 dovuto alla riforma scolastica che, eliminando l’insegnamento della Storia antica nelle scuole medie, ha provocato il crollo dei visitatori di musei e zone archeologiche.
Da allora però i Musei Archeologici Nazionali di Parma, Ferrara, Marzabotto e Sarsina e le aree archeologiche di Veleia, Classe e Russi hanno registrato un lento ma costante recupero di pubblico, fino al boom del 2011 con quasi ottomila visitatori in più rispetto all’anno precedente.
La performance più eclatante è quella del Museo Nazionale e della città Etrusca di Marzabotto (BO) che con 11.624 visitatori quasi raddoppiano pubblico e introiti del 2010: per il visitatore numero 12mila, atteso in questo 2012, è già pronto il premio di un pranzo o cena per due persone al ristorante Bongusto di Marzabotto.
Il Museo Archeologico Nazionale di Ferrara, con i suoi quasi 15 mila visitatori, incassa il proprio primato assoluto: mai così tanti nell’ultimo quarto di secolo anche se i recenti lavori di ampliamento e modernizzazione inducono a sperare che questo record non resisterà a lungo.
Ottimo il risultato del Museo Archeologico Nazionale di Parma (nella foto) che con i suoi 16.296 visitatori, pur non sfondando il record del 2001 (17.272), non solo raddoppia il dato registrato nell’annus horribilis 2005 ma si piazza al primo posto nella classifica dei musei archeologici statali più visitati della regione
Tengono bene l’Antiquarium e zona archeologica di Veleia (PC), il Museo Archeologico Nazionale di Sarsina (FC) e la villa Romana di Russi (RA), tutti e tre in linea con gli afflussi di pubblico degli ultimi anni e a saldo pressoché invariato. Paga invece lo scotto della chiusura totale dell’area archeologica (causa lavori) l’impianto portuale tardo romano e bizantino di Classe (alla periferia di Ravenna), l’unico a registrare un differenziale negativo
"Il risultato raggiunto –commenta soddisfatto il Soprintendente per i Beni Archeologici dell’Emilia-Romagna, Filippo Maria Gambari- premia gli sforzi di tutto il personale della Soprintendenza e dei tanti enti locali, volontari e collaboratori che ci hanno affiancato con vero entusiasmo e autentica passione, confermando ancora una volta la grande attrazione dell'archeologia emiliana anche in periodi di investimenti limitati. Nel ringraziare tutti, chiediamo di raddoppiare gli sforzi per questo 2012 che potrebbe segnare l'inizio di una nuova era, non solo per l'archeologia Maya, ma anche per il rilancio di musei, parchi ed aree archeologiche dell'Emilia-Romagna, una regione dove sembra risuonare ancora l'esortazione del 1871 del conterraneo Giuseppe Verdi: Tornate all'antico e sarà un progresso"