La realizzazione di una cabina interrata, prevista nell’ambito dei lavori collegati al Crealis, è stata l’occasione per avviare un’indagine archeologica preventiva, come previsto dalla normativa vigente in materia di appalti pubblici e come indicato nel protocollo di intesa siglato nel 2001 da Tper e Soprintendenza Archeologia.
Ad oggi, le indagini eseguite da Phoenix Archeologia sotto la direzione scientifica della Soprintendenza Archeologia dell'Emilia-Romagna hanno permesso di mettere in luce e documentare i contesti più superficiali presenti nell’area di scavo, riferibili a un ambito cronologico compreso tra il basso medioevo (convenzionalmente compreso tra l'anno Mille e la scoperta dell'America nel 1492) e l’età moderna e costituiti dai resti di diverse strutture murarie conservate per lo più in fondazione e dalle stratigrafie orizzontali ad esse correlate.
Queste strutture, realizzate con modalità costruttive differenti e con impiego di materiali vari (ciottoli, mattoni e travi lignee legati con malta di calce o di gesso), sono parte di una o più unità a destinazione abitativa e/o produttiva che hanno subito nel corso del tempo numerose modifiche e superfetazioni.
All’estremità orientale dell’area di scavo, adiacente all’Istituto di Mineralogia, è stato intercettato un breve tratto di canale in muratura realizzato tra la fine dell’età moderna e la prima età contemporanea, che venne defunzionalizzato agli inizi del secolo scorso, identificato in base alle fonti storiche come il “condotto sentiero”.
Si prevede che una volta esauriti gli scavi delle stratigrafie di età medievale-moderna si possano rinvenire a quote più profonde livelli di età romana, come già documentato nei saggi effettuati nel 2012 che avevano lo scopo di determinare il potenziale archeologico dell’area per pianificare al meglio le attività di scavo e le successive lavorazioni che porteranno alla realizzazione della cabina elettrica.
Bologna, 18 maggio 2016