Come si supponeva sia sulla base di quanto noto in precedenza che dell’andamento presunto del sistema centuriale locale (l’articolazione territoriale introdotta dai romani in seguito alla conquista e romanizzazione della pianura padana, a partire dal II secolo a.C.), pochi giorni dopo l’avvio del controllo, al di sotto di Via Cataldi, a una quota compresa tra 45 e 55 cm sotto il piano stradale, la Ditta Pegaso incaricata delle verifiche ha rinvenuto un tratto di via glareata, costituita da ciottoli fluviali di piccole e medie dimensioni.
La quota corrisponde al livello di età romana, come attestano anche altri ritrovamenti della zona.
Il tratto della via glareata di età romana rinvenuto in via Cataldi
Dopo il rinvenimento, si è proceduto allo scavo estensivo di un tratto della
strada, realizzando un piccolo saggio di 6 metri x 4.
Lo scavo ha messo in luce un tratto di 6 metri di strada, consentendo anche di
fare alcune considerazioni preliminari che certamente andranno approfondite in
fase di studio finale dei dati di scavo. La strada acciottolata è stata
rinvenuta solo limitatamente alla metà Est della stessa. La porzione ovest,
Infatti, risultava già asportata in occasione di precedenti interventi.
La parte centrale della strada si presentava ben costruita, con ciottoli di
medie dimensioni che mantenevano ancora una certa stabilità nel terreno.
L'acciottolato presentava un profilo leggermente convesso verso il centro per
permettere lo scolo delle acque verso i fossati laterali. Si sono riconosciute
anche varie orme carraie, parallele tra loro e all'andamento della strada.
Il ritrovamento, oltre a mettere in luce una pagina importante di storia locale,
ha fornito preziose informazioni sulle problematiche della tutela delle
testimonianze archeologiche presenti sul territorio, a pochi centimetri dal
moderno piano di calpestio.
Ci auguriamo che studi futuri e ulteriori indagini possano integrare questi dati
consentendone la contestualizzazione nel più ampio panorama conoscitivo e
topografico regionale, anche grazie a una maggiore collaborazione tra enti
locali e cittadini e a una più estesa opera di sensibilizzazione rispetto alle
problematiche della tutela e della valorizzazione delle tracce del nostro
passato.
Responsabile dello scavo nel 2012
dott. Valentino Nizzo,
Funzionario Archeologo della Soprintendenza per i Beni Archeologici dell'Emilia
Romagna - sede di servizio a Ferrara, presso il Museo Archeologico Nazionale
via XX Settembre 122, 44121 FERRARA
tel. 0532 66299 \ fax 0532 741270
valentino.nizzo@beniculturali.it