Partita ad aprile, la stagione di scavo 2009 si è aperta con l’allargamento del settore 13, occupato da una delle più importanti strade di Claterna, cioè il cardine massimo che la attraversava da sud verso nord.
Il cardine nord di Claterna così come si vede da una aerofoto obliqua (ripresa
da nord). A metà del tracciato l’innesto con il decumano del settore nord,
mentre sullo sfondo, in prossimità della via Emilia, una serie di tracce molto
nette indica la presenza di edifici sepolti
La pavimentazione stradale sopravvive per larghi tratti ed è formata da grandi ciottoli e scaglie lapidee incastrate ordinatamente tra loro, mentre il sottofondo appare come un potente strato di ghiaia profondamente incassato nel terreno. Lunghe orme carraie ne solcano profondamente la superficie, che sembra più volte restaurata mediante l’apporto di materiali stesi irregolarmente: ancora ghiaia e piccoli ciottoli, con l’aggiunta di frammenti di mattoni arrotondati per l’usura. Di probabile realizzazione durante il principato di Augusto, dimostra un lunghissimo periodo d’uso che sembra protrarsi almeno fino alle fasi tardoantiche della città.
Particolare della pavimentazione del cardine, in grandi ciottoli e pietre
arrotondate. Profondi solchi (orme carraie) ne tagliano la superficie
Sul margine orientale della massicciata una serie di tracce mostra la
presenza di strutture murarie che, per quanto profondamente asportate,
potrebbero essere riferite ad edifici di natura pubblica, confinanti tra il
cardine e il vicino foro, posto ancora più ad est. Sarà compito delle prossime
ricerche appurare la natura di questi edifici, che potrebbero chiarire le
funzioni di uno dei comparti più interessanti della città sepolta.
Sul margine opposto, verso ovest, l’innesto tra il cardine e la via Emilia è
connotato da uno spazio occupato da un piccolo piazzale, anch’esso usurato dal
traffico, come mostrato dalla presenza di orme carraie in continuità con la
strada su cardine. Più a nord si colloca un’altra serie di tracce murarie,
ancora coperte da strati di crollo.
Il settore 13 consente di vedere anche un piccolo tratto della via Emilia
antica, che correva quasi in coincidenza con quella odierna, sebbene con una
piccola variazione di tracciato verso nord. Come il cardine, è formata
prevalentemente da ciottoli ben serrati tra loro e sovrapposti in diversi strati
che ne denunciano un prolungato periodo d’uso.
Il settore 13 in corso di scavo
Nuove scoperte nella domus dei mosaici (settore 12)
Tra gli ultimi mesi della campagna 2008 e la recente ripresa dello scavo
2009 sono stati raccolti nuovi dati sulla domus dei mosaici, riguardanti la sua
organizzazione planimetrica. Si tratta di una ricca residenza che, fondata in
età repubblicana, reca le tracce di una lunga ed intensa continuità di vita
attraverso l’età imperiale e le fasi più tarde della città, collocabili tra il V
ed il VI secolo.
Panoramica della domus da nord, durante gli scavi
Gli ultimi interventi di scavo hanno mostrato che parte delle antiche stanze, con pavimentazioni a mosaico e a cocciopesto decorato, si organizzano attorno a quello che sembra essere uno spazio centrale, probabilmente un peristilio, di cui sono state messe in luce le strutture di appoggio per il colonnato. Una serie di blocchi squadrati in arenaria si dispone infatti lungo il bordo di uno spazio porticato, di cui finora sono stati individuati due lati ed un angolo. Il recupero sia di elementi strutturali in situ, sia di blocchi lapidei dislocati (raccolti da una profonda trincea di asportazione), ci consentirà di ricostruire almeno una parte della base del colonnato.
I restauri delle pavimentazioni della domus
L’allargamento dello scavo, per quest’anno programmato proprio in corrispondenza del peristilio, è previsto per i prossimi mesi in direzione ovest, in modo da recuperare altri dati sull’organizzazione spaziale del complesso e sullo stato di conservazione delle sue strutture. Lo scopo è quello di individuare, attraverso questa e le prossime campagne, l’intera planimetria di questa importante residenza claternate.
Lo scavo del peristilio
Particolare di alcuni blocchi lapidei per l’appoggio della stilata del
peristilio
Intanto proseguono i restauri delle strutture murarie e pavimentali, che si stanno rivelando un vero e proprio ‘cantiere scuola’ per le problematiche inerenti il recupero e la conservazione. Imminente, infine, la realizzazione di alcune coperture per la protezione e la valorizzazione di alcuni ambienti della domus. Ciò consentirà la creazione di un primo polo museale in situ, ovvero l’inizio del parco archeologico di Claterna.