Bollettino n. 9, dal 23 gennaio al 5 febbraio 2006
Ozzano dell’Emilia, frazione Maggio
SCOPRIRE CLATERNA
Grande successo delle visite guidate: l'iniziativa è prorogata di un'altra settimana
 


Ufficio stampa, Bologna 6 febbraio 2006 - Bollettino n. 9

 

Ci avviciniamo alla fine di questa prima campagna di scavo e la planimetria dell’edificio tardoantico è quasi completamente visibile. Per questo ci era sembrato il momento migliore per farlo vedere a quanti fossero interessati.
Ma mai ci saremmo aspettati una tale partecipazione. Solo negli ultimi due giorni quasi un centinaio di persone ha visitato lo scavo e ascoltato le spiegazioni degli archeologi: fra i più affezionati, gli abitanti di Ozzano e i dipendenti dell’IMA, anche se la città sepolta ha richiamato visitatori da tutta la provincia di Bologna, complice anche la buona pubblicizzazione fatta dai quotidiani locali.


La prima visita guidata condotta dall'archeologa Roberta Michelini: tra i presenti anche il Sindaco e l'Assessore alla Cultura del Comune di Ozzano

Grazie a tutti per l’interesse e l’entusiasmo che sono stati così ampi da convincerci che era giusto prorogare le visite anche per il prossimo fine settimana:
sabato 11 febbraio ore 15
domenica 12 febbraio ore 10.
Venite ancora numerosi; vi aspettiamo.
Anche perché le sorprese riservate dallo scavo archeologico non sono ancora finite.
Nell’ultimo bollettino si parlava delle tracce lasciate dal fuoco all’interno dell’edificio, collegate alle attività quotidiane. Lo scavo di due buche sta cominciando a chiarire meglio il tipo di attività e ad aprire –come sempre succede quando si scava- nuovi campi di ipotesi.


Le buche da cui provengono i residui di lavorazione del ferro

Nel riempimento di queste buche, infatti, si è trovata una grande quantità di residui di lavorazione del ferro, i cosiddetti “semilavorati” -cioè le masse di materiale ferroso dalle quali si ricavavano gli oggetti finiti- e, insieme a questi, tanti piccoli grumi di argilla vetrificata, segno chiarissimo di una forte esposizione al calore.


Un semilavorato di ferro ancora sporco di terra

Il nostro edificio comincia ad assumere una fisionomia, per quanto ancora nebulosa. Che si tratti di un magazzino o di un emporio, è ormai certo che il suo utilizzo fosse comunque collegato sia ad un’attività produttiva che ad una attività di tipo commerciale. Non dimentichiamoci, infatti, delle monete...

Arrivederci alla prossima settimana!

Promosso da:

Soprintendenza Archeologia dell'Emilia-Romagna in collaborazione con il Comune di Ozzano dell'Emilia e l'associazione Civitas Claterna

Direttore di scavo: Paola Desantis, archeologa
Informazioni a cura del Gruppo Archeologico Città di Claterna