Bollettino n. 5, dal 12 al 23 dicembre 2005 |
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Finalmente il tempo concede una tregua e, nonostante il freddo pungente, si
approfitta subito del sole per ricominciare a lavorare.
Si è colta l’occasione per cominciare anche lo scavo in profondità e il risultato più evidente è che stanno riemergendo i muri dell’edificio. Come si può notare, si conservano solo in parte in quanto, al momento dell’abbandono dell’area, sono stati smontati per recuperare il materiale edilizio, secondo una pratica che era comunissima nell’antichità e nel Medioevo ma che è ormai lontanissima dal nostro modo di vivere. Gli archeologi si devono quindi accontentare di quello che non solo il tempo ma anche gli stessi antichi hanno deciso di lasciarci.
L’entusiasmo è comunque alto: anche in presenza di situazioni demolite o
smontate, rimangono comunque ben evidenti sul terreno le tracce della loro
collocazione originaria o dei materiali con i quali erano realizzate. Sono
queste le informazioni che cercano gli archeologi perché sono le sole utili a
ricostruire il paesaggio antico con sufficiente verosimiglianza.
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