Visto che il maltempo non concede tregua, gli archeologi hanno pensato di
mostrarvi su quali presupposti si sono decisi i punti in cui fare i sondaggi.
Claterna non è una scoperta dei nostri tempi ma una realtà storica che è
sempre rimasta nella memoria delle popolazioni che abitavano nella zona. Da
sempre i contadini hanno dovuto ripulire i loro campi dai grossi ciottoli e dai
mattoni che le arature facevano affiorare e alla fine dell’Ottocento, sulla base
di queste segnalazioni, sono cominciati gli scavi archeologici da parte della
Soprintendenza.
Quando l’Associazione "Civitas Claterna" si è prefissa l’obiettivo di
valorizzare la città romana, prima di tutto si è preoccupata di avviare un
lavoro di ricognizione su tutte le ricerche effettuate in passato, che hanno
lasciato come documentazione, oltre ai reperti, diversi disegni e numerose foto.
Questo lavoro ha prodotto, nel corso del 2005, la prima carta archeologica di
Claterna, dove compare il posizionamento dei singoli scavi.
Carta archeologica degli scavi
Allo stesso tempo, è stato fatto un lavoro analogo per posizionare tutti i
rinvenimenti segnalati attraverso le ricognizioni di superficie.
Carta archeologica delle ricognizioni di
superficie
Le due carte ottenute permettono di fare confronti diretti ed incrociati di
tutte le informazioni al momento disponibili sulla struttura della città antica
e rappresentano la base fondamentale per la progettazione di tutte le ricerche
future.
Esse mostrano chiaramente la posizione delle strade principali –in rosso nella
prima carta ed in celeste nella seconda- e le zone che restituiscono nel primo
caso sicure attestazioni di mosaici e muri, nel secondo quelle concentrazioni
significative di materiali edilizi che sono prova sicura dell’esistenza di
edifici.
Un terzo aiuto fondamentale è quello fornito dalla fotografia aerea. In questo
caso, alcune riprese di dettaglio della zona prospiciente l’area dello scavo
mostrano inequivocabilmente la ricchezza di strutture nascoste sotto il terreno.
Foto aerea dei campi a sud e a nord della Via
Emilia, in corrispondenza dello stradello Maggio
Promosso da: |
Soprintendenza Archeologia dell'Emilia-Romagna
in collaborazione con il Comune di Ozzano dell'Emilia e l'associazione
Civitas Claterna |
Direttore di scavo: |
Paola Desantis, archeologa |
Informazioni a
cura del Gruppo Archeologico Città
di Claterna |
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