Nell’aprile scorso, durante i lavori per la posa in opera dei tubi del teleriscaldamento, è venuto alla luce un tratto di strada di età romana in ciottoli, ghiaia e laterizi con andamento nordest-sudovest, perpendicolare alla via Emilia che corre a circa un chilometro e mezzo più a nord
Le indagini archeologiche, commissionate da Hera e condotte sul campo
dall’archeologo Xabier Gonzalez Muro, sono effettuate sotto la direzione scientifica
di Patrizia von Eles prima e Monica Miari poi, funzionarie della Soprintendenza
per i Beni Archeologici dell’Emilia-Romagna.
Il tratto messo in luce è lungo circa 10 metri per 3,40 di larghezza ed è stato
rinvenuto poco sotto lo strato arativo, a circa 1 metro di profondità. Al
momento, a parte la strada, non sono stati trovati altri reperti né manufatti
L'impianto della strada (che presenta ben chiare le tracce delle impronte dei
carri) è di età romana ma si sono succedute fasi di ripristino, con risarciture
in pezzame laterizio ancora ben visibili.
Difficile dire se si tratti dell'antico tracciato della via Montanara, oggi
distante qualche centinaio di metri, ma di certo doveva collegare la valle del
Santerno alla via Emilia e molto probabilmente è rimasta in uso anche in età
post-romana.
Le indagini ancora in corso consentiranno di chiarire meglio l'arco di vita
della strada, dal suo primo impianto all'abbandono. Della strada verrà inoltre
realizzato il rilievo laser-scanner con fotorestituzione, che in futuro
consentirà di realizzarne un calco da musealizzare ed eventuali restituzioni
digitali 3D.
Grande la soddisfazione degli archeologi: il ritrovamento di questo tratto di
strada è infatti la prova dell’esistenza anche in età romana di un itinerario di
penetrazione nella valle del Santerno già documentato per la fase protostorica.
Veduta zenitale (con cestello a m. 15 di altezza) del tratto di strada di età romana venuto in luce a Imola (BO)