Comune di Sassuolo, Soprintendenza per i Beni Archeologici dell' Emilia-Romagna, SGP
“DALLA CORTE AL TEMPIO”
QUATTRO DOMENICHE DI LUGLIO DEDICATE ALLE VISITE GUIDATE ALLO SCAVO ARCHEOLOGICO DI
MONTEGIBBIO
domenica 3, 10, 17 e 24 luglio, ore 17.30 ritrovo alla corte del Castello di Montegibbio
Un’occasione per conoscere il sito, i recenti ritrovamenti e le sue prospettive
In occasione dell’annuale riapertura estiva degli scavi di Montegibbio
l’Amministrazione comunale promuove, per le domeniche del 3, 10, 17 e 24 luglio,
quattro visite
guidate al sito archeologico del Poggio.
Ogni domenica si parte alle 17.30 dalla Corte di Montegibbio da dove, camminando
attraverso il sentiero che scende dal Castello arrivando al Poggio, si giunge
allo scavo archeologico. Qui gli archeologi operanti sul campo illustreranno gli
sviluppi degli ultimi mesi di lavoro, soffermandosi sulla straordinaria
importanza dei ritrovamenti di epoca romana che hanno fatto di questo sito uno
dei più significativi non solo a livello locale.
Dopo le prime importanti scoperte di belle pavimentazioni, il lavoro condotto
dagli archeologi e geologi durante la sesta campagna di scavo ha messo in luce i
resti di un edificio riferibile al tardo periodo repubblicano, probabilmente
destinato al culto di Minerva. Gli archeologi hanno infatti scoperto numerosi
blocchi di grandi dimensioni in pietra arenaria, squadrati e bugnati, sparsi al
suolo in seguito ad un evento sismico avvenuto nella zona delle colline di
Sassuolo. La struttura in blocchi risulta in parte illeggibile a causa della
successiva costruzione di un pozzo: fu proprio durante la costruzione di questo
pozzo, datato ad epoca tardo antica, che la struttura in blocchi fu in parte
asportata per consentire il raggiungimento di una vena d’acqua sorgiva, la cui
presenza rappresenta un legame con il culto di Minerva, ricordata in
un’iscrizione votiva recuperata nel 2009 a Montegibbio. Minerva infatti è una
divinità connessa alle acque, e in particolare al loro valore salvifico e
curativo.
Durante la campagna del 2011, in via di conclusione, gli archeologi si
propongono di comprendere la pianta e la funzione della struttura architettonica
in blocchi solo in parte messa in luce nel 2010 e di approfondire, grazie
all’aiuto di geologi, i reali motivi che furono causa di questa vasta
distruzione del sito.
Lo scavo archeologico, che ha avuto una grande eco dopo la prima
pubblicazione scientifica presentata nel luglio 2010 a Montegibbio
(L’insediamento di Montegibbio: una ricerca interdisciplinare per
l’archeologica, Firenze 2010), è diretto dalla Dott.ssa Francesca Guandalini ed
è stato finanziato nel corso del 2011 dal Comune di Sassuolo, che è inoltre
diventato concessionario del sito archeologico.
Al Comune di Sassuolo che ha reso possibile l’avvio del “progetto di ricerca
Montegibbio” con gli scavi, il convegno del 2009 e le due mostre archeologiche
allestite presso il Castello di Montegibbio e il Palazzo Ducale di Sassuolo
nell’estate-autunno del 2007, si è unita la Soprintendenza per i Beni
Archeologici con il proprio personale scientifico (Dott. Donato Labate, Dott.
Luca Mercuri) e tecnico, i restauratori, in quello spirito di collaborazione e
reciproca stima che rende possibile risultati di eccellenza.
Sullo scavo, diretto in questa campagna dalla dott.ssa Francesca Guandalini,
oltre ad operare gli archeologi (Dott. Francesco Benassi, Ispettore Onorario
Ivan Zaccarelli) e gli studenti dell’Università di Modena e Reggio Emilia (Corso
di Laurea in Scienze dei Beni Culturali) e di Bologna (Corso di Laurea in
Archeologia) partecipano, con le proprie preziose consulenze, i geologi Prof.ssa
Lisa Borgatti (DISTART, Università degli Studi di Bologna) e Prof. Stefano
Cremonini (Dipartimento di Scienze della Terra e Geologico-Ambientali,
Università degli Studi di Bologna).
IL SITO ARCHEOLOGICO DI MONTEGIBBIO
Nel
corso degli scavi condotti a Montegibbio in via della Rovina, a poca distanza
delle salse, sono emersi dati interessanti riguardanti un insediamento
pluristratificato. Le indagini archeologiche, cominciate dal 2006 e proseguite
fino ad ora, hanno infatti portato in luce una successione stratigrafica,
databile dal periodo della prima romanizzazione al tardo antico (III/II sec.
a.C. - VI sec. d.C.).
Nel sito sono stati individuati resti di costruzioni riferibili ad un santuario dedicato a Minerva, ad una probabile villa e a strutture agricolo produttive. L'attenzione degli archeologi si è concentrata sui crolli e sulle distruzioni documentate nei vari edifici rinvenuti, forse riferiti a fenomeni tellurici. Alla lettura e comprensione di tali eventi hanno portato il proprio apporto specialisti di discipline scientifiche, con cui il confronto e la discussione sono avvenuti in occasione del convegno tenutosi a Sassuolo nel febbraio del 2009, preceduto nel 2007 a due mostre, allestite nel Castello di Montegibbio e nelle sale del Palazzo Ducale.
In occasione del convegno gli studiosi delle Università degli Studi di Modena e Reggio Emilia, di Bologna, di Ferrara e dell'Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia hanno presentato l'esito delle proprie indagini, in parte scaturite grazie alle tesi degli studenti del Corso di Laurea in Scienze dei Beni Culturali che hanno preso parte attiva allo scavo. Per questo motivo, oltre alle tematiche prettamente archeologiche, storiche e topografiche, gli atti del convegno pubblicati nel volume “L'insediamento di Montegibbio: una ricerca interdisciplinare per l'archeologica” affrontano temi inerenti la geologia, l'archeosismologia (disciplina innovativa incentrata sullo studio dei terremoti antichi) e lo studio botanico del sito. Una parte è poi dedicata alla chimica (per quanto concerne l'analisi delle tecniche pittoriche degli affreschi) ed alla petrologia.
Archeologi, storici, botanici, sismologi, chimici, geologi hanno unito le proprie competenze dialogando insieme, facendo del sito di Montegibbio il centro di un futuro laboratorio di ricerca. Laboratorio in cui si ritiene fondamentale non solo la comprensione della fasi storiche dell'insediamento, ma anche il contesto geologico ed in generale ambientale in cui il sito si colloca e le cause che ne hanno provocato varie distruzioni.
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