SABATO
15 OTTOBRE 2011
ore 17
La tavola dei Pio, ceramiche da
mensa rinvenute negli scavi archeologici del Castello di Formigine
Conferenza
Castello di Formigine
Piazza Calcagnini
Formigine (MO)
Conferenza dedicata ai reperti ceramici decorati databili al XV - XVI secolo
che provengono dal “butto” o discarica, ritrovato nei lavori di restauro del
complesso fortificato. Le ceramiche vennero usate per colmare il fossato
interno del Castello e possiedono un alto valore documentario della storia del
luogo.
Intervengono:
Luigi Malnati, Direttore generale delle Antichità presso il Ministero dei
Beni e le Attività Culturali
Filippo Maria Gambari, Soprintendente per i Beni Archeologici dell’Emilia
Romagna
Sauro Gelichi e Mauro Librenti, Università Cà Foscari di Venezia
Gian Luca Tusini, Università di Bologna
IL
PROGRAMMA DELLA GIORNATA
Ore 10 - 13 / 15 - 19
Un racconto di mille anni
Visite guidate al Museo Multimediale del Castello a cura delle guide museali.
Ore 16 - EVENTO PER RAGAZZI
Ricomponi il puzzle….Stemmi e ritratti dei Pio nel Castello di Formigine.
Giochi a squadre per ragazzi dai 4 ai 10 anni. Per i genitori e accompagnatori:
visita guidata al Museo Multimediale e al percorso narrativo “La
rappresentazione del potere: ceramiche, stemmi e ritratti dei Pio di Savoia nel
Castello di Formigine”. A seguire assaggi di ricette rinascimentali a cura del
ristorante “Il Calcagnino”. In caso di maltempo i laboratori si terranno presso
Sala Loggia, piazza Repubblica 5 (adiacente al Castello).
INFO E PRENOTAZIONI: Museo del Castello tel. 059 416145, sabato e domenica ore
10 -13 / 15 -19
Comune di Formigine, Servizio Cultura e Turismo tel. 059 416244, da lunedì a
venerdì 9 -13
Percorso museale "La rappresentazione del potere"
Ore 18,30
Ceramiche, stemmi e ritratti dei Pio di Savoia nel Castello di Formigine e
nel Museo del Castello.
Percorso narrativo: dal ritratto di Marco III Pio di Savoia alle ceramiche da
mensa con gli stemmi dei Pio (XV e XVI secolo) provenienti dagli scavi
archeologici nel Castello di Formigine.
L’esposizione, realizzata in collaborazione con la Soprintendenza per i Beni
Archeologici dell’Emilia Romagna, l’Università Cà Foscari di Venezia e lo Studio
Abacus di Sassuolo, sarà visitabile dal 9 ottobre al 27 novembre.
A seguire assaggi di antiche ricette rinascimentali a cura del ristorante “Il
Calcagnino”.
Il Castello di Formigine è stato oggetto di un ampio progetto di ricerca e
restauro, che ne ha consentito la riapertura al pubblico nel 2007, dopo anni di
interventi. Dal 1998 al 2006, all’interno del monumento è stata condotta
un’ampia indagine archeologica in collaborazione con la Soprintendenza per i
Beni Archeologici dell’Emilia Romagna e l’Università Ca’ Foscari di Venezia, i
cui risultati, insieme ai dati degli altri ambiti di ricerca architettonica,
storico-artistica e archivistica, costituisce un importante patrimonio
informativo sulla storia del luogo, confluito nel Museo del Castello.
Il
percorso museale si arricchisce ora di altri tre significativi tasselli che,
insieme, tessono la trama delle vicende di una delle più importanti dinastie
nobiliari tra Medioevo e Rinascimento, i Pio di Savoia, fautori della
trasformazione urbanistica di Formigine e del suo castello da fortificazione a
residenza.
Grazie alle competenze tecniche della Soprintendenza, sono esposti per la prima
volta, dopo il restauro curato dal restauratore SBAER Roberto Monaco, gli esemplari più interessanti dei reperti ceramici
rinvenuti nel Castello, appartenuti al corredo da mensa dei Pio di Savoia, tra XV e XVI secolo. Acquisito grazie ai finanziamenti della Fondazione Cassa di
Risparmio di Modena, viene esposto il ritratto secentesco di Marco III,
ambizioso signore dello Stato di Sassuolo e della Podesteria di Formigine,
ultimo dei Pio di Savoia, massimo interprete della politica d’immagine di sé e
del proprio stato. Infine, si propone una rilettura innovativa dell’apparato
decorativo araldico dei Pio di Savoia, nella Camera del Capitano, principale
strumento di identificazione e ostentazione del potere.
Formigine alla fine dei Pio
I Pio divenuti signori del Castello all’inizio del XV secolo portarono a
compimento le opere avviate prima del loro arrivo a Formigine. Furono così
edificati nuovi corpi di fabbrica: il palazzo marchionale, la restante parte
della cortina muraria, le torri angolari nord-ovest e sud-ovest e la torre
centrale dove fecero eseguire nella Camera cosidetta del Capitano una
decorazione con emblemi araldici inclusa entro motivi vegetali e floreali.
Lavori che proseguirono nel corso del XVI, finite le guerre che devastarono il
territorio modenese nei primi decenni. La trasformazione va comunque a discapito
dell’abitato interno e della sua chiesa portato, il primo, alla completa
distruzione a favore del nuovo borgo organizzato aldilà del largo fossato
castellano e della strada di collegamento per Sassuolo ad esso parallela.
Strada, questa, che proprio davanti alla porta d’ingresso al castello, si
allargava formando la nuova piazza pubblica o del mercato definita dalla nuova
chiesa parrocchiale dedicata sempre a San Bartolomeo e dal relativo cimitero
costruiti al posto di un preesistente oratorio dedicato a San Rocco. A fianco vi
venne costruita la loggia, una sorta di grande tettoia in legno e muratura e
tetto in coppi fatta erigere a spese della Comunità formiginese per tenervi
giustizia, affiggere i bandi, pesare i bachi, battere il grano dopo la
spilogatura.
Sul limite della stessa piazza, verso sud, sopravvivevano le tracce delle
antiche mura esterne con la vecchia porta d’ingresso e relativo ponte,
sovrappassante il canale della Cerca o Formigine, sotto cui era dipinta una
veneratissima immagine mariana a fianco del quale venne costruito attorno al
1510 un primo oratorio poi sostituito attorno al 1570 ma ampiamento modificato
nei decenni successivi dalla Compagnia di S. Pietro.
L’abitato composto da case in legno e mattoni, come è possibile riconoscere
nella rappresentazione della Sala delle Vedute del Castello di Spezzano, era poi
definito a sud e a est dall’importante canale Cerca nonchè dall’anello dei nuovi
terragli e relative fosse, ossia alti cumuli di terra costipata costituenti la
nuova cerchia difensiva. Appena aldilà di questi, era stato costruito un altro
oratorio, quello dell’Annunziata. Verso nord, una successione di basse case
porticate segnava il limite nord del borgo, chiuso dall’oratorio dedicato a
Santa Maria della Fossa meglio noto come del Conventino fatto costruire proprio
su ordine dei Pio.