In occasione della "Notte dei Musei 2010" che si è tenuta sabato 15 maggio scorso, il Museo Archeologico Nazionale di Ferrara si è ampliato con un nuovo spazio espositivo di grande attrazione per il pubblico: dopo uno scrupoloso ed innovativo intervento di valorizzazione, è stata finalmente riaperta la Sala delle piroghe monossili.
Museo Archeologico Nazionale di Ferrara - Un momento dell'inaugurazione del
nuovo allestimento della Sala delle Piroghe
Scoperte nel 1940 in Valle Isola, provincia di Ferrara, le due imbarcazioni
monossili, presumibilmente di età tardo romana (III-IV secolo d.C.), furono
lasciate in loco e ricoperte di terra subito dopo il loro ritrovamento. Scavate
dagli archeologi e recuperate nel 1948, vennero portate ed esposte al Museo
Archeologico Nazionale di Ferrara dove sono tuttora conservate.
Le imbarcazioni esposte in Museo furono rinvenute durante gli scavi di un canale
artificiale in Valle Isola, nel comprensorio delle bonificate Valli Nord di
Comacchio, in provincia di Ferrara (località Casone Gaiano).
Dal 1948 le monossili sono state inserite nel percorso museale di cui sono
diventate protagoniste ed elemento di forte attrazione fino al termine degli
anni Ottanta quando l’inizio del restauro architettonico di Palazzo Costabili ha
determinato la chiusura al pubblico del complesso museale.
L’intervento, effettuato a cura della Direzione Regionale per i Beni
Culturali e Paesaggistici sotto la direzione scientifica della Soprintendenza
per i Beni Archeologici grazie alla disponibilità dei fondi Lotto 2004-2006, ha
riguardato il restauro e la conservazione delle due imbarcazioni con l’utilizzo
di nuovi supporti e la valorizzazione con mirati apparati illuminotecnici e
didascalici. Preliminarmente al restauro sono state effettuate accurate analisi
scientifiche e diagnostiche, rese possibili grazie alla collaborazione
dell’Opificio delle Pietre Dure di Firenze e del CNR- IVALSA di Sesto
Fiorentino, relative all’identificazione ed alla caratterizzazione fisica e
chimica della specie legnosa, caratterizzazione morfologica del deterioramento
ed all’ identificazione dei prodotti usati nel corso del precedente intervento
di restauro.
Le dimensioni delle imbarcazioni sono tali (rispettivamente m 14,76 e m 12,10)
che l’esecuzione degli interventi di restauro (iniziati nel novembre 2008 e conclusosi
a marzo 2010) è dovuta avvenire necessariamente
all’interno della sala espositiva stessa. Ciò ha peraltro favorito un
riavvicinamento dei visitatori alle due imbarcazioni ormai “storicizzate” nel
Museo di Ferrara: grazie anche alla disponibilità dei restauratori, è stato
possibile seguire alcune fasi dei lavori e prendere contatto con le complesse e
delicate problematiche connesse alla tutela e conservazione di un bene
archeologico.
Il nuovo allestimento espositivo ha un carattere volutamente cantieristico e
tecnologico, condizionato dalla presenza di un impianto antincendio tipo
“Sprinkler” e caratterizzato da supporti di metallo a vista e cordoni di tipo
navale, illuminazione a led a luce fredda e calda ispirata ai riflessi
dell’acqua e alla luce solare.